Quei tre messaggi e un «velo di charme». Così Pechino punta a dividere l’Europa

diGuido Santevecchi

La Cina vuole mostrare agli Usa di non essere isolata

Quei tre messaggi e un «velo di charme» Così Pechino punta a dividere l’Europa

 Xi Jinping e sua moglie Peng Liyuan  con Macron e Brigitte all'Eliseo 

È arrivato mano nella mano con la moglie Peng Liyuan, espressione gentile del fascino mandarino: Xi Jinping si fa accompagnare dalla signora quando vuole presentarsi da amico oltre che da guida suprema della superpotenza cinese. Dietro il velo di «charme», in questo tour partito da Parigi il leader cinese gioca diverse partite coordinate, per seminare divisione nell’Unione europea e nella Nato. 

Messo sotto pressione dagli Stati Uniti, ai quali rinfaccia una politica di accerchiamento e soppressione delle aspirazioni cinesi, Xi ha bisogno di conservare una sponda europea e con la tappa in Francia mostra agli americani di non essere isolato, nonostante la svolta atlantista degli europei dopo lo choc russo. Ha puntato sulla storica tendenza francese a distanziarsi dall’America, esaltando Charles de Gaulle che era presidente quando la Francia sessant’anni fa fu la prima potenza occidentale ad allacciare le relazioni diplomatiche con la Repubblica popolare cinese: «Il generale de Gaulle agì con visione strategica e spirito d’indipendenza in piena guerra fredda». 

Xi si è presentato con un articolo sul Figaro nel quale ha annunciato tre messaggi. Il primo, al solito, è la promessa di aprire sempre di più il mercato cinese abbassando le barriere: lo ripete da anni e ormai ha consumato ogni scorta di credibilità. Questa volta ha promesso di spianare la strada a «più prodotti agricoli e cosmetici francesi di qualità che rispondono all’aspirazione crescente di una vita migliore da parte del popolo». 

La partita economica però è molto più grossa. Xi manovra per evitare i dazi che la Commissione europea prepara contro i sussidi concessi dal suo Partito-Stato all’industria cinese, che così può esportare auto elettriche, turbine eoliche, pannelli solari e attrezzature mediche sottocosto per spazzare via la concorrenza. Emmanuel Macron è stato tra i promotori dell’azione europea, perché ha l’interesse nazionale dei costruttori di auto francesi da difendere. Xi gli ha ricordato che ci sono investimenti cinesi in Francia, in particolare per la produzione di batterie. 

Nel secondo messaggio ha rispolverato i «cinque principi della coesistenza pacifica» enunciati da Zhou Enlai nel 1954, che proclamavano la non ingerenza negli affari di altri Stati. Xi vanta che la Nuova Cina comunista non ha mai «occupato un centimetro di territorio altrui». Taiwan è esclusa dal ragionamento pacifista (se non si piegherà al governo comunista). Xi di certo è grato a Macron che l’anno scorso affermò che l’Europa non ha un interesse diretto a difendere l’isola democratica. 

Dopo cosmetici e batterie elettriche, il terzo messaggio è sulla guerra in Europa. Il leader cinese non ha ancora intenzione di impegnarsi davvero per fermarla. Dice di comprendere «lo sconvolgimento causato agli europei dalla crisi ucraina», poi intima di «non diffamare la Cina» che vorrebbe la pace. Ma le sue mosse dicono che continuerà a sostenere Putin. Lo prova la scelta delle altre due tappe del suo viaggio. Oggi sarà a Belgrado, nel 25° anniversario del bombardamento (per errore, nel 1999) dell’ambasciata cinese da parte della Nato durante la guerra del Kosovo. Un modo per ribadire il giudizio cinese secondo cui l’Alleanza atlantica è un pericolo e ha delle colpe anche nella tragedia ucraina. 

La strategia mandarina lega Serbia e Ungheria, dove Xi concluderà il viaggio. La Cina ha finanziato con 2 miliardi di euro la nuova linea ferroviaria tra le due capitali, nel quadro della Belt and Road Initiative (dalla quale l’Italia è uscita a dicembre). Viktor Orbán continua a sfoggiare autoritarismo e simpatie per la Russia, mina la compattezza di Ue e Nato. Non è un caso che la sua Ungheria sia stata scelta come grande base europea per l’industria cinese delle auto elettriche.

6 maggio 2024 ( modifica il 7 maggio 2024 | 12:38)