Donazioni, imposta di successione e trust: un decreto del governo cambia le regole, ecco le novità
di Redazione Economia
Un’imposta unica in misura fissa, sostitutiva di quelle di bollo, ipotecarie e catastali; il riordino delle tasse automobilistiche, con la possibilità di eliminare il Superbollo; la detassazione dei trasferimenti di impresa ai familiari, purché ne mantengano il controllo; modalità più semplici per calcolare e versare le imposte di successione e sulle donazioni.
La delega al governo per la riforma fiscale fa un nuovo passo avanti ed in Consiglio dei ministri oggi arriva il decreto legislativo per la semplificazione delle imposte di bollo e sulle successioni.
A marzo, sul portale dell’Enea sono stati caricati altri 8 miliardi di fatture, l’ultima coda dei lavori per il Superbonus fatti nel 2023, che portano il conto finale, solo per il Superbonus eco 110% a 122 miliardi di euro. Considerati bonus facciate e gli altri crediti di imposta sui lavori edilizi, il conto per lo Stato dei quasi 500 mila interventi coperti dalla maxi-agevolazione sarebbe già oltre i 200 miliardi di euro. Una cifra enorme, che ipoteca seriamente i margini di manovra del governo sui conti pubblici, che sconteranno un maggior debito pubblico, fino al 2027, di almeno 30 miliardi l’anno.
Il provvedimento, che dovrà avere il parere delle Commissioni parlamentari, sarà esaminato insieme al Documento di economia e finanza che, nell’incertezza delle nuove regole europee, si limiterà a confermare le linee programmatiche indicate a settembre scorso e ad aggiornare il quadro dei conti, per tener conto della spesa relativa al Superbonus che non si arresta.
di Redazione Economia
di Gino Pagliuca
Una parte delle risorse per finanziare la conferma del taglio del cuneo e dell’Irpef arriverà dalla stessa riforma fiscale, ed in particolare dal concordato preventivo biennale che entro novembre il fisco sottoporrà ai lavoratori autonomi. Il nuovo modulo della riforma fiscale che sarà esaminato oggi dal governo non porterà gettito, ma punta a rendere più semplici le incombenze per i cittadini.
Una parte delle misure previste dal nuovo decreto legislativo, peraltro, è già in vigore su base sperimentale. Tra queste la dichiarazione di successione telematica e precompilata, alla quale l’Agenzia delle Entrate aggiungerà progressivamente tutte le informazioni in suo possesso, come per la dichiarazione precompilata dei redditi. Con la dichiarazione telematica sarà possibile liquidare in unica soluzione, con il modello F24, le imposte di successione e quelle accessorie. Per gli altri atti l’imposta di bollo, quelle ipotecaria e catastale e i tributi speciali catastali, saranno sostituite da un tributo unico, eventualmente in misura fissa. Per quanto riguarda il catasto si prevede la gratuità delle consultazioni telematiche, ma anche la voltura automatica e d’ufficio, da parte dell’Agenzia delle Entrate, del possesso delle particelle dal defunto agli eredi, ed in esenzione dai tributi speciali catastali e dall’imposta di bollo.
Novità sono previste anche per le tasse automobilistiche. Sempre nell’ottica di razionalizzare e semplificare, la riforma punta all’«eventuale e progressivo superamento» del superbollo oggi previsto per le auto e i veicoli destinati al trasporto di persone e cose con una potenza superiore a 185 chilowatt. La misura, viene però specificato, dovrà essere «senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica a carico del settore delle tasse automobilistiche», quindi per alcuni il bollo aumenterà e per altri diminuirà.
Con la riforma, inoltre, il governo punta a favorire il passaggio generazionale delle imprese. Si prevede che i trasferimenti di imprese o di rami d’azienda, di quote sociali o di azioni, effettuati anche attraverso i Patti di famiglia a favore dei discendenti e del coniuge non sono soggetti all’imposta. I beneficiari, per aver diritto all’esenzione fiscale, dovranno impegnarsi a mantenere il controllo di quei beni per un minimo di cinque anni.
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