il sì della camera al ddl

Nuovo Codice della strada: multe fino a 6 mila euro per alcol e droga, ma è scontro sui limiti di velocità

di Claudia Voltattorni

I no sono stati 107. I sì 163. Dopo giorni di rallentamenti, polemiche, manifestazioni, la riforma del Codice della Strada è stata approvata alla Camera. È solo il primo passo. Il disegno di legge di 36 articoli che delega il governo per la revisione del Codice fermo al 1992 deve ora passare all’esame del Senato.
Ma si annuncia una dura battaglia, dentro il Parlamento ma anche e soprattutto fuori. Perché il no compatto arrivato in Aula dalle opposizioni si associa a quello delle ultime settimane gridato da associazioni, sindaci e parenti di vittime della strada che hanno definito la riforma «un passo indietro» che «renderà le nostre strade ancora più pericolose» perché «non è stato fatto nulla per ridurre la velocità». 

La rabbia delle associazioni

E promettono: «La nostra mobilitazione non si fermerà», firmato Fevr—Federazione Europa delle Vittime di Violenza Stradale, AIFVS—Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada A.P.S., piattaforma #CITTÃ30SUBITO— Legambiente, Fiab—Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Clean Cities Campaign, ASviS, Amodo, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Lorenzo Guarnieri, Fondazione Marco Pietrobono, Fondazione Luigi Guccione e Vivinstrada. Ieri è ripartito il mail bombing ai parlamentari, con migliaia di mail anche a senatori e senatrici: «Siete ancora in tempo per salvarmi la vita».

Salvini: salveremo vite

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, promotore del disegno di legge, esprime invece «grande soddisfazione» per l’approvazione: «Siamo determinati a salvare vite, ci saranno più controlli, più educazione stradale, più rigore: dobbiamo ridurre quel numero superiore ai tremila morti sulle strade italiane, voglio arrivare alla fine del mio mandato con strade più moderne, larghe, più sicure e meno morti sulle strade».

Stretta su alcol e cellulare

Con la riforma, arriva una stretta per chi guida ubriaco o sotto l’effetto di droghe, per chi usa il cellulare al volante o abbandona animali in strada. Vengono previsti poi la sospensione breve della patente (minimo 7 giorni) e l’obbligo di alcolock per i recidivi, ma anche limitazioni per i monopattini e gli autovelox «spesso usati — secondo la maggioranza — per fare cassa da parte dei Comuni». 
E si riduce l’autonomia dei Comuni su una serie di aspetti, oltre agli autovelox, come la realizzazione di piste ciclabili e isole pedonali, la regolamentazione della sosta e quella delle Ztl. Tutti motivi di protesta da parte di molti sindaci — da Roma a Milano, Torino, Bologna, Bergamo, Brescia — che hanno chiesto a maggioranza e governo di rivedere le norme che limitano la possibilità dei Comuni di intervenire sulla gestione della mobilità urbana e della viabilità stradale. Resta aperto quindi lo scontro sulle Zone 30 che la direttiva del primo febbraio scorso del ministro Salvini vieta nella maggior parte delle strade urbane, limitandole solo ad alcuni casi. Intanto arriveranno le Ztl nelle zone Unesco. È stata approvata la norma che le autorizza voluta dal sottosegretario al Mit Tullio Ferrante: «Un’occasione per valorizzare i nostri patrimoni».

Contro alcol e droghe multe fino a 6 mila euro

Regole e sanzioni più dure per chi guida sotto l’effetto di alcol o di droghe. Per chi viene trovato ubriaco al volante, con un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro si va da sanzioni fino a 2.170 euro alla sospensione della patente fino a 6 mesi. Se il tasso alcolemico arriva a 1,5 grammi, la multa sale a 3.200 euro, la patente viene sospesa da 6 mesi a un anno e arriva anche l’arresto fino a 6 mesi. In caso di tasso alcolemico ancora più alto, l’arresto può arrivare a un anno, la sanzione a 6.000 euro e la sospensione della patente fino a 2 anni.
In caso di recidiva entro i 2 anni, la patente è revocata. Nei casi più gravi è
obbligatorio l’alcolock, da installare a proprie spese: impedisce l’accensione
del motore se il tasso alcolemico è sopra lo zero. In tutti i casi, l’auto viene
sequestrata con la decurtazione di 10 punti dalla patente: la sospensione arriva a 4 anni, se si usa l’auto di un’altra persona. Chi viene condannato per tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi, quando riprende la guida deve farlo sempre con tasso pari a zero, per un periodo fino a 3 anni. Per la guida sotto effetto di droghe la patente può essere sospesa fino a 3 anni: basta che sia positivo al test. 

Frenata sugli autovelox

Stop agli «autovelox selvaggi» dice il ministro dei Trasporti Matteo Salvini. E nel ddl appena approvato arriva una limitazione degli strumenti che i Comuni utilizzano per ridurre l’alta velocità nelle zone urbane: nelle aree con il limite sotto i 50 chilometri orari non potranno più essere messi e l’installazione da parte dei Comuni diventa più complicata. Salta inoltre il cumulo delle multe: nel caso di più autovelox sullo stesso tratto stradale e di competenza di un solo ente, per violazioni commesse nella stessa ora verrà applicata solo la sanzione amministrativa più grave, aumentata di un terzo. Il ddl dà inoltre la delega al governo di poter aumentare i limiti di velocità. Per le «zone 30» nelle aree urbane, il ddl non interviene come invece invita l’Europa. Resta quindi la direttiva del ministro Salvini che consente il limite di velocità di 30 chilometri orari solo ad alcune strade urbane e non a tutte come invece alcune città d’Italia — Bologna in testa — stanno sperimentando. Aumenta la potenza delle auto per i neopatentati che potranno guidarle fino a 75 kw per i primi 3 anni, limite che per le elettriche e ibride sale a 105 kw. 

Con il telefono alla guida scatta subito la sospensione della patente

Vengono inasprite le pene per chi guida tenendo il cellulare, o dispositivi analoghi, in mano, magari per telefonare o fare video o dirette sui social. Fin dalla prima infrazione, è previsto il ritiro immediato della patente per un periodo da 15 giorni a 2 mesi, la perdita di 5 punti sulla patente e una multa di 250 euro. Le multe, in caso di recidiva salgono a 1.400 euro, oltre alla sospensione della patente fino a 3 mesi e la decurtazione da 8 a 10 punti. Tra le altre novità, l’introduzione della sospensione breve della patente — minimo 7 giorni — per chi ha meno di 20 punti, oltre alla decurtazione dei punti e al pagamento della sanzione pecuniaria. Ma vale solo per alcune infrazioni, come la guida contromano, la mancata precedenza o l’attraversamento con semaforo rosso. Se la guida contromano provoca un incidente mortale o con lesioni gravissime, il veicolo viene confiscato. Arrivano sanzioni rigide anche per chi abbandona gli animali in strada. E nel caso in cui venga causato un incidente mortale o con feriti gravissimi, viene considerato reato stradale e si rischiano 7 anni di carcere.

Monopattini: obbligatori casco, targa e assicurazione

Nuove regole riguardano anche i monopattini elettrici, sia in sharing che privati: diventano obbligatori il casco (anche per i maggiorenni), la targa e l’assicurazione per la responsabilità civile Inoltre, non potranno sostare sui marciapiedi e nemmeno andare contromano. Potranno circolare solo su strade urbane con limite di velocità non superiore a 50 chilometri orari. 

Biciclette e ciclomotori 

Per quanto riguarda le biciclette, la distanza minima di sicurezza da mantenere in caso di sorpasso da parte di un automobilista è di un metro e mezzo, ma solo «dove le condizioni della strada lo consentano». Bocciato l’emendamento che obbligava i mezzi pesanti ad avere un sensore d’allarme per individuare, nel loro angolo cieco, la presenza di un ciclista, un pedone o un motociclista. Stop alla realizzazione di nuove ciclabili: arriverà un regolamento che darà regole e modalità. Per i ciclomotori, scende a 120 cc o 6kw (in caso di veicolo elettrico) il limite sotto il quale non si può circolare sulle strade extraurbane principali, come tangenziali e autostrade, ma il conducente deve essere maggiorenne.

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28 marzo 2024 ( modifica il 28 marzo 2024 | 07:51)