Primarie Usa, i risultati del Super Tuesday in diretta | Donald Trump vince in 14 Stati (ma perde il Vermont). Nikki Haley «abbandona la campagna elettorale»

di Viviana Mazza, corrispondente; Massimo Gaggi; Redazione Online

I risultati della giornata più attesa delle primarie americane: 15 Stati al voto, Trump ha stravinto in 14. A Nikki Haley solo il Vermont: la candidata sarebbe pronta a lasciare. Primarie democratiche: vittoria scontata di Biden (che però perde alle isole Samoa)

Primarie Usa, i risultati del Super Tuesday in diretta | Donald Trump vince in 14 Stati (ma perde il Vermont). Nikki Haley «abbandona la campagna elettorale»

• Ieri negli Stati Uniti si è svolto il Super Tuesday, il giorno in cui sono in programma più primarie in vista delle presidenziali: si è votato infatti in 15 Stati per decidere chi saranno i candidati repubblicano e democratico alla Casa Bianca
• Il risultato del voto tra i democratici è scontato: in gara c'era, in sostanza, solo il presidente in carica, Joe Biden. Gli occhi erano dunque puntati sulla sfida tra Donald Trump e Nikki Haley in casa repubblicana
• Prima del «Super Martedì», il tycoon si era aggiudicato le primarie in Iowa, New Hampshire, Nevada, South Carolina, Michigan, Idaho, Missouri e North Dakota. Per Haley , invece, un solo successo, nel District of Columbia
• Trump ha vinto in 14 Stati: Alaska, Alabama, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Virginia, Arkansas, Maine, Massachusetts, Colorado, Texas, California e Utah
• Nikki Haley ha vinto in uno Stato, il Vermont, evitando così uno «sweep», un cappotto a favore di Trump

Ore 16:31 - L’assist di Joe Biden

Pochi minuti dopo l’annuncio del ritiro alla corsa elettorale di Nikki Haley, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden apre agli elettori dell’ex ambasciatrice alle Nazioni Unite: «Donald Trump ha chiarito che non vuole i sostenitori di Nikki Haley. Voglio essere chiaro: c’è posto per loro nella mia campagna».

Ore 16:28 - È ufficiale, Nikky Haley ritira la sua candidatura: «Nessun rimpianto»

Nikki Haley ha annunciato la fine della sua corsa per la nomination repubblicana. «È venuto il momento di sospendere la mia campagna», ha detto l’ex governatrice del South Carolina all’indomani del Super Tuesday, nel quale ha vinto solamente lo Stato del Vermont. «Non ho nessun rimpianto. Ora spetta a Donald Trump guadagnare i voti di coloro che nel nostro partito e fuori di esso non lo hanno sostenuto e spero che lo faccia», ha aggiunto Haley.

Ore 12:06 - L’indiscrezione: «Nikki Haley lascia la corsa alla nomination repubblicana»

Nikki Haley sospenderà la sua candidatura alle primarie repubblicane con un discorso che terrà oggi intorno alle 16 ora italiana: lo riferiscono diversi media — dal Wall Street Journal al Financial Times, al New York Times —, citando fonti interne al suo team. L’ex governatrice della South Carolina e ambasciatrice alle Nazioni Unite dovrebbe parlare intorno alle 10 del mattino (ora locale) di oggi. La sua decisione è arrivata all’indomani del Super Tuesday, in cui ha vinto solo il Vermont tra i 15 Stati in cui si sono svolte le primarie. Haley non intenderebbe, per ora, dare il suo endorsement a Trump.

Ore 10:31 - Trump si aggiudica anche le primarie nello Utah

L’Associated Press ha chiamato la vittoria di Donald Trump anche nei caucus repubblicani dello Utah. L’ex presidente, con questo successo, si aggiudica il 14esimo Stato dei 15 in palio nel Super Tuesday.

Ore 09:00 - Trump incontra Elon Musk per convincerlo a finanziare la sua campagna

La scorsa domenica, a poche ore dal voto del Super Tuesday, Donald Trump ha incontrato nella sua villa di Mar-a-Lago, in Florida, il patron di Tesla Elon Musk e un gruppo ristretto di ricchi donatori repubblicani. Lo rivela il New York Times. Trump e il suo team sono alla ricerca di finanziatori in vista dei mesi più caldi della campagna per la Casa Bianca; l’intenzione dell’ex presidente è di fissare presto un nuovo faccia a faccia con l’imprenditore. Ancora non è chiaro, scrive il quotidiano statunitense, se Musk abbia intenzione di investire nella candidatura di Trump. È invece certo — i suoi post su X/Twitter parlano chiaro — che spera in una sconfitta di Joe Biden e che, grazie al suo patrimonio da 200 miliardi di dollari, potrebbe di fatto annullare da solo il vantaggio finanziario del presidente democratico.

Ore 08:16 - Biden ora cambia strategia: è pronto allo scontro brutale con Trump

(Massimo Gaggi, da New York) Togliersi i guanti e picchiare duro, provare addirittura a far saltare i nervi a Donald Trump. Ora che i 16 Stati del Supermartedì delle primarie hanno confermato che i due «grandi vecchi» della politica Usa stravincono nei loro partiti, per Joe Biden è venuto il momento di dare una scossa alla sua campagna: deve dimostrare energia, reagire ai sondaggi che lo danno perdente alle presidenziali di novembre. Cercherà addirittura lo scontro brutale, quasi fisico, col suo avversario. È quello che trapela dal suo team elettorale, ma è anche quello che già si vede nei suoi comportamenti.

Qui l’analisi completa della sfida per la Casa Bianca

Ore 07:31 - L’intervista a Steve Bannon: «Trump si riprenderà il Paese»

(Viviana Mazza, inviata a Washington) Al piano terra di una townhouse di mattoni rossi alle spalle della Corte suprema, la tv liberal Msnbc va in onda su due giganteschi televisori. Steve Bannon la tiene d’occhio: «Sono il nemico», spiega lo stratega che portò Donald Trump alla Casa Bianca nel 2016. Quattro ore al giorno, sei giorni a settimana, Bannon registra qui il podcast War Room. «Trump non aveva media quando andò a Mar-a-Lago. Murdoch disse che lo avrebbero reso una “non persona” e Fox è quello che chiamiamo opposizione controllata. War Room è il principale sostenitore di Trump». «Parliamo molto», dice Bannon quando gli chiediamo se dia ancora consigli a Trump, ma subito aggiunge: «È lo stratega di se stesso. Ha opinioni ben chiare. E se qualcuno ha dubbi ascolti i suoi discorsi».

Qui l’intervista completa

Ore 07:18 - Jason Palmer, l’unico democratico che ha sconfitto Joe Biden

Abita a Baltimora, non ha mai messo piede nelle Samoa Americane, con gli elettori ha parlato in videochiamata e per la sua campagna elettorale ha speso 500 mila dollari di tasca sua. Alla fine Jason Palmer è riuscito a sconfiggere Joe Biden nei caucus dell’atollo (meno di 50 mila abitanti) che assegna 6 delegati. Palmer ha ottenuto 51 voti contro i 40 del presidente. All’Ap ha raccontato di non essersi accorto di aver vinto «fino a quando il mio telefono ha iniziato a suonare senza sosta: amici e collaboratori della campagna che mi facevano le congratulazioni». «Gli elettori — ha spiegato — vogliono qualcuno che appartenga al ventunesimo secolo più di Biden». Le Samoa in passato hanno regalato sorprese: nelle primarie democratiche del 2020 assegnarono al miliardario Michael Bloomberg l’unica vittoria della sua campagna.

Ore 07:06 - La corsa in California per il seggio che fu di Feinstein

In California non si è votato solo per le primarie in vista delle presidenziali. Un’altra sfida è stata quella delle primarie per la corsa al seggio del Senato che per 31 anni, dal 1992 fino al 2023, è stato occupato dalla democratica Dianne Feinstein. In California, il sistema di selezione dei due candidati che poi si sfidano a novembre è insolito: vengono selezionati i due più votati, anche se appartengono allo stesso partito. A prevalere sono stati il democratico Adam Schiff, membro della Camera dal 2001, e il repubblicano Steve Garvey, ex star del baseball che ha militato nei Los Angeles Dodgers. Schiff ha vinto lungo tutta la costa, da Los Angeles a San Francisco, Garvey invece nelle zone interne dello Stato.

Ore 06:20 - Trump e Haley, i delegati e le percentuali di vittoria Stato per Stato

Ecco i risultati (quasi definitivi) del Super Tuesday per le primarie repubblicane che hanno visto Donald Trump vincere in 14 Stati su 15:

Per Donald Trump

Alaska: 29 delegati, 87,6%
Alabama: 35 delegati, 83,2%
North Carolina: 20 delegati, 73,8%
Oklahoma: 37 delegati, 81.8%
Tennessee: 40 delegati, 77,3%
Virginia: 27 delegati, 63,1%
Minnesota: 25 delegati, 68,9%
Colorado: 20 delegati, 63,2%
Arkansas: 27 delegati, 75,7%
Maine: 20 delegati, 72,2%
Massachusetts: 60%
Texas: 58 delegati, 78,2%
California: 169 delegati, 74,9%
Utah: 66,4%

Per Nikki Haley

Vermont: 49,9%

Ore 05:57 - Nikki Haley a Trump: «L’unità non si ottiene a parole»

Nikki Haley ha preferito affidarsi ad una nota per replicare alla vittoria di Donald Trump nel Super Tuesday, sostenendo che «l’unità non si raggiunge dicendo semplicemente “siamo uniti”. Resta un ampio gruppo di elettori repubblicani profondamente preoccupati da Trump. Questa non è l’unità di cui il nostro partito ha bisogno per avere successo. Affrontare queste preoccupazioni renderà il partito e l’America migliori», ha ammonito l’ex governatrice del South Carolina che ora dovrà decidere se continuare o meno la gara, anche se non ha alcuna speranza di raggiungere il quorum per la nomination.

Dopo il Super Tuesday, però, Haley sa di poter contare su un patrimonio di voti che veleggia mediamente intorno al 20% , superando il 30% in Virginia, Colorado, Minnesota, e sfiorando il 40% in alcuni Stati, come in Massachusetts.

Ore 05:22 - Trump e Biden vincono le primarie in California

(Massimo Gaggi, da New York) Iniziato lo spoglio anche sulla West Coast americana, gli exit poll danno subito a Biden e a Trump la vittoria nello Stato più ricco e popoloso d’America, la California, che dà ben 495 delegati alla convention democratica e 169 a quella repubblicana. I due leader coronano il loro (scontato) trionfo ma non possono dire di aver fatto cappotto. Trump perché è stato battuto da Nikki Haley nel piccolo Vermont, Biden perché ha perso nelle isole Samoa: territori sperduti nel Pacifico Meridionale che non avranno il rango di membri del collegio elettorale alle presidenziali di novembre, ma manderanno 6 delegati alla convention democratica. Biden, che ha racimolato solo 40 voti, è stato battuto dall’imprenditore Jason Palmer che di preferenze ne ha prese 51.

In California l’esito definitivo delle primarie, dove si vota anche per posta, verrà formalizzato solo il 12 marzo.

Ore 05:14 - Il discorso di Trump (senza Melania al suo fianco)

(Viviana Mazza, inviata a a Palm Beach) I risultati del Super Tuesday sono arrivati, Stato dopo Stato per tutta la serata, confermando la vittoria di Donald Trump ovunque, eccetto che in Vermont dove ha prevalso la sua rivale Nikki Haley. Trump è entrato nel salone di Mar-a-Lago per il discorso della vittoria dopo le dieci di sera: 20 minuti, breve per lui che è abituato a parlare per due ore, e non particolarmente celebratorio.

Non c’era la moglie Melania al suo fianco. I figli Don jr. e Eric con le mogli lo hanno preceduto, ma è salito da solo sul palco anziché circondato da familiari e politici come nelle precedenti vittorie in queste primarie. «Voglio ringraziare la mia famiglia per essere qui», ha aggiunto, scherzando sul fatto che la sua campagna elettorale complica la vita di tutti loro. «Il successo porterà unità al nostro Paese», ha detto l’ex presidente ormai a un passo dalla nomination repubblicana per la Casa Bianca, che dovrebbe avvenire il 12 o 19 marzo.

Trump ha condannato la politica di Biden sull’economia, gli Esteri e il confine Usa-Messico. Ha poi evocato le sue campagne e il suo precedente mandato: Hillary Clinton che nei dibattiti del 2016 affermava che «con la mia personalità avrei causato nuove guerre», per rivendicare invece di aver «sconfitto l’Isis» e di «non aver causato guerre ma di averle fermate»; la pandemia di Covid di cui ha attribuito la colpa ai laboratori di Wuhan e all’inefficienza nel controllare il virus.

La vittoria di Haley in Vermont evita che Trump conquisti la totalità degli Stati in questa serata elettorale, ma non potrà far nulla per avvicinare l’ex governatrice della South Carolina alla nomination.

Ore 05:01 - I tre Stati mancanti (ma Trump ha praticamente già vinto in 14 su 15)

Donald Trump non potrà vincere 15 su 15 Stati in gioco nel Super Tuesday ma per i media americani si è fermato solo a un passo dal cappotto, vincendo praticamente in 14 Stati. Finora il tycoon ha incassato ufficialmente 11 Stati, perdendo solo in Vermont, andato alla sua sfidante, Nikki Haley. All’ex presidente, con una percentuale di consensi che in alcuni casi ha superato il 70%, sono già stati definitivamente assegnati Alabama, Arkansas, Colorado, Massachusetts, Maine, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas e Virginia. Trump ha conquistato 140 delegati, che portano il totale a 413. Haley ne ha conquistati 9, che portano il totale a 52. Per vincere la nomination servono 1.215 delegati.

All’appello mancano ancora lo Utah, dove l’ex presidente è avanti di oltre 20 punti, l’Alaska e la California, lo Stato che assegna il maggior numero di delegati repubblicani (169): qui i seggi chiuderanno tra pochi minuti.

Ore 04:52 - Biden: «Trump mosso da risentimento, vorrà vendicarsi e punire»

«Quattro anni fa, mi candidai a causa della minaccia esistenziale che Donald Trump rappresentava per l’America in cui crediamo». Così il presidente Joe Biden, che nella notte del Super Tuesday mette in guardia gli elettori — tramite un comunicato — dalla possibilità del ritorno del tycoon alla Casa Bianca dopo la vittoria di 14 Stati su 15 alle primarie repubblicane. Trump «è mosso dal risentimento e dalla menzogna, concentrato sulla propria vendetta e sulle punizioni, non sul popolo americano», ha detto il presidente.

Ore 04:48 - L’unica vittoria di Nikki Haley: il Vermont

(Massimo Gaggi, da New York) Adesso è confermato: dopo aver vinto nella capitale, Washington, una città-Stato nella quale i repubblicani sono pochissimi, Nikki Haley per la prima volta conquista uno Stato vero e proprio: il Vermont. Ma Trump, per ora, stravince in tutte le altre 14 sfide elettorali.

Ore 04:33 - Il trionfo di Trump, che impone i suoi «impresentabili»

(Massimo Gaggi, da New York) Man mano che ci si sposta verso i fusi orari del West americano arriva la conferma delle vittorie di Biden e Trump anche in Minnesota, Texas, Colorado, Arkansas. Per il presidente sono 13 le vittorie (e una sconfitta alle isole Samoa), per il tycoon 11. Tornando agli Stati atlantici del New England — in bilico in casa repubblicana — Trump l’ha spuntata in Massachusetts mentre in Vermont, quando sono state scrutinati l’81 %, Nikki Haley, col 49,3%, per ora sopravanza Trump (46,8%).

Una tornata elettorale comunque trionfale per Trump che è riuscito a imporre anche personaggi francamente impresentabili: grazie al suo appoggio il candidato repubblicano alla carica di governatore del North Carolina sarà Mark Robinson, un ex operaio afroamericano entrato in politica con una crociata a favore della libertà di armarsi e divenuto famoso per le sue teorie cospirative (il Covid19 giudicato un complotto globalista per fare fuori Trump), per le invettive islamofobiche, per quelle antisemite e contro le comunità Lgbtq: ha detto che i gay sono «equivalenti a quello che le mucche si lasciano dietro». Trump l’ha esaltato definendo «un Martin Luther King con gli steroidi».

A forza di radicalizzare la destra, però, Trump perde consensi tra centristi e indipendenti: Nikki Haley esce sconfitta ma, ad esempio in North Carolina, agli exit poll il 78% dei cittadini che dicono di aver votato per lei affermano che a novembre non voteranno Trump.

Ore 04:26 - Trump: «Abbiamo fatto la storia»

«Lo chiamano Super Tuesday per un motivo», ha detto Donald Trump tra gli applausi e le urla dei suoi sostenitori nel suo resort a Mar-a-Lago dopo aver vinto 11 Stati su 15 nella tornata elettorale del Super Tuesday: «Abbiamo fatto una cosa che nessuno avevo fatto prima nella storia».

Ore 04:18 - Donald Trump ha già vinto 430 delegati, Nikki Haley 3

Mancano ancora 4 stati da assegnare nel Super Tuesday, ma Donald Trump ha già conquistato 430 delegati, contro i 3 di Nikki Haley.

Ore 03:56 - Biden perde alle isole Samoa

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Jason Palmer

Joe Biden ha perso a sorpresa i caucus democratici alle isole Samoa, territorio americano nel Pacifico meridionale, contro il candidato locale Jason Palmer. Imprenditore, originario di Baltimora, Palmer ha vinto con il 56% contro il 44% del presidente. Le Samoa assegnano 6 delegati nella corsa dem. Solo 91 persone si sono presentate al voto, 51 delle quali hanno votato per Palmer. L’esito del caucus nelle Samoa rappresenta la prima e per ora l’unica sconfitta subita da Biden dall’inizio della stagione delle primarie democratiche.

Ore 03:44 - Trump intravede la vittoria in tutti e 15 gli Stati

«The Donald» punta al jackpot dei 15 Stati nella notte del Super Tuesday. I suoi sostenitori, riuniti a Mar-a-Lago, aspettano il suo discorso nella notte più importante delle primarie, nell’anno delle elezioni presidenziali. Il tycoon non vuole lasciare nulla alla sfidante Nikki Haley, nella speranza che si ritiri. La presenza dell’ex governatrice del South Carolina continua a rappresentare un fastidio per la campagna dell’ex presidente, perché è l’unica dentro il mondo conservatore che può parlare liberamente male di lui per convincere gli elettori moderati e gli scettici.

Haley finora ha dichiarato la volontà di restare in corsa, anche alla luce del successo, l’unico finora, ottenuto domenica a Washington, un piccolo test che però ha rappresentato una novità nell’infilata di sconfitte rimediata finora. Alla vigilia del Super Tuesday aveva ribadito che non si candiderà da indipendente, ipotesi che aveva spaventato i conservatori, perché rischierebbe di togliere voti a Trump. Finora, però, le notizie non sono state confortanti per lei: la sua campagna elettorale sperava di ripetere il successo di domenica anche in Virginia, che si trova nell’area della capitale e culturalmente è la proiezione di Washington, ma gli elettori Repubblicani hanno scelto Trump, dandogli un vantaggio di circa 30 punti.

Se anche dovesse vincere tutti i delegati, cosa in non possibile, Trump non raggiungerebbe già stanotte la fatidica soglia di 1.215, il numero necessario a ottenere la nomination. Ma ormai è quasi certo che si avvicinerà in maniera significativa. Al momento, con i successi ottenuti stasera, Trump è arrivato a più di 400 delegati, 300 in più rispetto a Haley.

Ore 03:32 - Biden vince in 13 Stati

Il presidente Joe Biden ha vinto le primarie democratiche (unico candidato in corsa) in 13 Stati: Utah, Colorado, Minnesota, Alabama, Texas, Arkansas, Maine, Massachussetts, Tennessee, Oklahoma, North Carolina, Vermont, e Virginia.

Ore 03:10 - Trump conquista 11 Stati

È a quota 10 vittorie, l’ex presidente Trump nella notte del Super Tuesday: l’ex tycoon ha vinto in Colorado, Minnesota, Texas, Massachussetts, Maine, Oklahoma, Tennessee, Alabama, Arkansas, North Carolina e Virginia. La sfidante Nikki Haley è a zero Stati vinti. Quello dello Stato del Vermont è il verdetto più atteso per Trump: solo due punti di distanza lo separano da Haley.

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I sostenitori di Donald Trump a Mar-a-Lago aspettano il discorso dell’ex presidente nella notte della vittoria al Super Tuesday (Ap Photo)

Ore 02:32 - Biden e Trump verso larga vittoria in Texas

Joe Biden e Donald Trump verso la vittoria anche in Texas delle rispettive primarie: a spoglio dei voti cominciato, il presidente degli Stati Uniti è al momento avanti con l’86%dei voti, mentre Trump è oltre il 70%.

Ore 02:17 - All’ex presidente attribuiti già 6 Stati: Virginia, North Carolina, Alabama Oklahoma, Tennessee e Maine

(Massimo Gaggi, da New York) Anche in Massachusetts, altro Stato della costa atlantica, vince Biden. Poi arriva una seconda ondata di annunci: cominciano a chiudere anche gli Stati dell’interno e Biden (che non ha, praticamente, rivali) viene subito dichiarato vincitore in Alabama, Oklahoma e Tennessee. Gli annunci per Trump, che deve vedersela con Nikki Haley, arrivano più lentamente. Comunque l’ex presidente viene dichiarato vincitore in Alabama, Oklahoma, Tennessee e Maine, mentre i primi dati degli scrutini in Texas (il gigante delle primarie di oggi, insieme alla California) vedono Trump avanti col 72% dei voti, mentre Haley è al 22%. In Massachusetts e Vermont, invece, Haley tiene intorno al 45%: cosa che impedisce ancora di attribuire la vittoria a Trump.

Ore 02:10 - Vittoria a valanga di Trump (e l’ex tycoon intanto chiede a Elon Musk di finanziargli la corsa alla Casa Bianca)

(Massimo Gaggi, da New York) Joe Biden dichiarato vincitore, in base agli exit polls in Virginia, Vermont, North Carolina. Anche Donald Trump vince in Virginia e North Carolina mentre il vantaggio iniziale su Nikki Haley in Vermont è troppo limitato per attribuirgli, ancora, la vittoria anche qui.

Mentre cominciano ad affluire i dati degli Stati della costa orientale americana, i primi tra i 16 che hanno votato nel Supermartedì delle primarie che hanno chiuso le urne e iniziato gli scrutini, tra gli scontati annunci di vittoria dei due «grandi vecchi» della politica americana, spunta una notizia diversa: domenica a Palm Beach Trump ha incontrato Elon Musk per sondare la sua disponibilità a divenire un importante finanziatore della sua campagna. L’ex presidente, che ha speso molto in avvocati per fronteggiare le azioni giudiziarie a suo carico e che non vuole intaccare il suo patrimonio personale, è alla ricerca di donatori. Molti miliardari conservatori che gli avevano voltato le spalle sperando di poter far emergere candidati alternativi, non sono ancora «tornati all’ovile». E, allora, «The Donald» punta sull’imprenditore di Tesla, SpaceX e Twitter-X. Proprio ieri Musk ha perso la corona di uomo più ricco del mondo a favore di Jeff Bezos di Amazon, ma dispone pur sempre di un patrimonio di circa 200 miliardi di dollari. E, nel suo spostamento sempre più pronunciato verso destra, dopo aver condannato una sinistra che secondo lui è ormai guidata dal radicalismo dei «woke», è arrivato anche a considerare una conferma di Biden alla Casa Bianca come una disgrazia.

Ore 01:53 - Dalla campagna di Biden: «Trump vicino alla nomination»

Negli stessi minuti in cui affluiscono i primi dati delle primarie del Super Tuesday negli Stati Uniti, la campagna elettorale di Joe Biden ha lanciato una nuova raccolta fondi, dando per certa la nomination di Donald Trump tra i Repubblicani in vista della corsa alla presidenziali di novembre:.«Questo mese —recita il messaggio inviato sui cellulari ai donatori democratici — migliaia e migliaia di persone in tutto il Paese hanno contributo a rieleggere Joe Biden e a mantenere Donald Trump lontano dalla Casa Bianca. Ma c’è una cosa: oggi è Super Tuesday e Trump è più vicino che mai a garantirsi la nomination».

Ore 01:43 - Biden vince in North Carolina e Vermont

Secondo le proiezioni della Cnn, Joe Biden ha vinto le primarie democratiche in North Carolina, dove sono in ballo 116 delegati per la convention di agosto a Chicago. Il presidente Usa aveva vinto le primarie nello Stato anche nel 2020. Vittoria del presidente anche in Vermont, dove erano in palio 16 delegati.

Ore 01:37 - Trump vince in North Carolina

Donald Trump vince le primarie repubblicane nella Carolina del Nord, uno Stato che potrebbe essere determinante per la vittoria alle presidenziali di novembre. Stando alle proiezioni preliminari della Cnn, l’ex presidente ha conquistato i 74 delegati che lo Stato assegnerà alla convention repubblicana di questa estate, battendo l’ex ambasciatrice Nikki Haley.

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Il rapper trumpiano Forgiato Blow a Mar-a-Lago (foto Viviana Mazza)

Tra la folla festante riunita nella villa del tycoon a Mar-a-Lago, che ha esultato ai risultati, anche Kurt Jantz, il rapper Forgiato Blow che sostiene l’ex presidente e si è autoproclamato pioniere del genere hip hop trumpista del MAGA rap.

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L’esultanza dei sostenitori di Trump a Mar-a-Lago dopo la vittoria in North Carolina (foto Viviana Mazza)

Ore 01:27 - Trump e Biden vincono in Virginia

Donald Trump vince le primarie repubblicane in Virginia. Anche Joe Biden ha vinto per i democratici nello Stato dove vengono assegnati 99 delegati.

Ore 00:38 - Biden seguirà risultati del Super Tuesday dalla Casa Bianca

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden seguirà minuto per minuto i risultati del Super Tuesday dalla Casa Bianca. Lo ha riferito la sua portavoce, Karine Jean-Pierre. «Sarete tenuti informati di ciò che accadrà stasera mentre osserveremo le elezioni che si svolgeranno in tutto il Paese», ha detto la portavoce in una conferenza stampa alla Casa Bianca. Successivamente, sui suoi account social, Biden ha incoraggiato gli elettori dei 15 stati che terranno le primarie questo martedì ad andare alle urne. «Ora è il momento di far sentire la vostra voce», ha detto il presidente.

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Ore 00:21 - Joe Biden ha vinto i caucus dell’Iowa, annunciata la vittoria di gennaio

Joe Biden ha vinto i caucus di gennaio dell’Iowa con 11.083 voti, incassando 40 delegati. Il deputato Dean Phillips ha ottenuto 362 voti, e Marianne Williamson 268. Gli «uncommitted», ovvero gli elettori non allineati e critici della politica dell’amministrazione Biden per il conflitto a Gaza, hanno invece ottenuto 480 voti.

Quattro anni fa in Iowa Biden, che allora aveva più di cinque avversari forti, arrivò quarto: nel 2020 vinse Pete Buttigieg, poi diventato ministro dei trasporti nel governo Biden. Nel 2016 era stata Hillary Clinton a imporsi su Bernie Sanders.

Ore 00:08 - Trump aspetta di festeggiare nella «Casa Bianca d’inverno» a Mar-a-Lago

(Viviana Mazza, inviata a Palm Beach) È a Mar-a-Lago, la sua seconda casa (diventata la prima dopo la presidenza) di 118 stanze — tra cui 58 camere da letto, 33 bagni e una torre di 22 metri —, che Donald Trump ha deciso di festeggiare i risultati del SuperTuesday che lo avvicinano alla nomination repubblicana per la Casa Bianca del 2024, su quest’isola a due ore da Miami, dove sorgono le seconde case di molti ricchi d’America, inclusi i fratelli Koch che fino alle primarie della South Carolina di febbraio erano i maggiori finanziatori della rivale di Trump, Nikki Haley. Che questa fosse «la Casa Bianca d’inverno» era il sogno dell’ereditiera «dei cereali» Marjorie Merriweather Post, che negli anni Venti edificò questa esotica tenuta privata e poi la lasciò al governo federale. Ma siccome nessun presidente ci veniva e il governo non voleva pagare un milione di dollari l’anno per mantenerla, fu venduta nel 1985 a prezzi stracciati all’allora immobiliarista 39enne di New York che aveva appena costruito la sua Trump Tower.

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L’attesa per i risultati del Super Tuesday in una delle sale della villa di Donald Trump a Mar-a-Lago: da qui parlerà il tycoon (foto Viviana Mazza)

Qui a Palm Beach, le case sono bianchissime e non si vedono cartacce per strada e ci sono molte regole: gli edifici storici non possono essere modificati, il rumore emesso dagli aspiratori di foglie cadute sull’asfalto non può superare i 65 decibel, e se pianti una bandiera americana nella tua proprietà il palo non può superare i 12,8 metri di altezza. Ma Trump ha fatto a modo suo: la sua bandiera è di 4,5 per 7,6 metri e il palo è alto 24. Quando il comune gli impose di pagare 250 dollari per ogni giorno che la bandiera sventolava, Trump andava in tv per lamentarsi del fatto che Palm Beach non apprezzava il suo patriottismo. Poi, ignorando la multa lievitata ormi a 120 mila dollari, ha denunciato la città per 25 milioni. L’accusa: aver violato il suo diritto costituzionale alla libertà di e spressione. Alla fine Trump ha fatto cadere la denuncia e ha ottenuto che il palo arrivasse a 21 metri d’altezza. In cambio ha donato ai veterani di guerra 100mila dollari, a riprova del suo patriottismo. Frank Cerabino, commentatore del Palm Beach Post, ha scritto che Trump è «un uomo sempre in guerra con tutti, con l’obiettivo di ottenere sempre qualcosa di nuovo e guai a chi si mette sulla sua strada».

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La villa di Donald Trump a Mar-a-Lago (foto Viviana Mazza)

Ore 19:45 - Il punto della situazione

(Matteo Castellucci) In quanti Stati si vota?
In 15, più le Samoa americane. L’elenco completo è questo, in ordine alfabetico: Alabama, Alaska, Arkansas, California, Colorado (dove Trump è stato riammesso sulla scheda dalla Corte suprema), Maine, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont, Virginia. California e Texas rappresentano il «pacchetto» più pesante: valgono rispettivamente di 169 e 161 delegati. In pratica, viene assegnato più di un terzo dei 2.429 delegati repubblicani (circa il 35%). Tradotto: se Trump vince stanotte, ormai è andata, sarà solo questione di settimane (le prossime tornate sono il 12 e il 19 marzo) perché superi la quota fatidica di 1.215: al momento è a 276, Haley a 43. L’obiettivo dichiarato della sua campagna per questo Super Tuesday è conquistarne 773 sugli 854 in palio.

In casa democratica – dove, come detto, non c’è partita – occorrono 1.968 delegati per sbloccare la nomination, e stanotte ne vengono assegnati 1.420. Fu in questo martedì, ma nel 2020, che le sorti della candidatura di Biden si risollevarono, con la vittoria in 10 Stati su 14 e il sorpasso su Bernie Sanders, che fino ad allora era stato in vantaggio.

Quando sapremo i risultati?
I primi seggi, in Virginia e Vermont, chiudono alle 7 locali, cioè all’1 di notte italiana. Gli altri principali Stati finiscono però di votare una o due ore dopo. I risultati preliminari quindi arriveranno nel cuore della notte: per darvi un’idea, le «maratone» televisive americane entreranno nel loro prime time attorno alle nostre 4.

6 marzo 2024 (modifica il 6 marzo 2024 | 16:34)