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Superbonus, coperti i lavori 2023 con una mini proroga: ma non per tutti

di Claudia Voltattorni

Superbonus, coperti i lavori 2023 con una mini proroga: ma non per tutti

L’attesa è per il Consiglio dei ministri di oggi quando dovrebbe arrivare l’ultima (definitiva?) parola sul Superbonus e su una sua eventuale proroga, come auspica Forza Italia ma anche parte delle opposizioni, Cinque Stelle in testa, e associazioni e sindacati. In ballo ci sono 30 mila cantieri di condomini che rischiano di non chiudere mai più o rimanere fermi per anni. Ma non solo.

Ci sono migliaia di imprese e posti di lavoro a rischio, crediti ceduti che potrebbero non essere mai riscossi e crediti fiscali maturati per metà dei lavori fatti (ma non terminati) che andranno restituiti, migliaia di futuri contenziosi in tribunale. E con le nuove regole, da gennaio le detrazioni scenderanno al 70% e se nessuno compenserà quel 30% mancante non più coperto dallo Stato, a rischio sarà l’intera detrazione che dovranno pagare condomini e famiglie. Viene stimato un buco da 3 miliardi di euro.

D’altra parte il costo per lo Stato lievita di mese in mese. I dati Enea di fine novembre calcolano una spesa di quasi 97 miliardi di euro (96.760), costi non sostenibili per le casse statali.

E non c’è da contare sul decreto Milleproroghe, il provvedimento omnibus che di solito raccoglie tutto ciò che nel ddl Bilancio non è riuscito ad entrare, come la proroga del Superbonus 110%, appunto. In una bozza del testo da 23 articoli circolata ieri e che dovrebbe arrivare oggi sul tavolo del Cdm non ci sono accenni alla maxi detrazione per le ristrutturazioni edilizie ideata nel 2020 dal secondo governo di Giuseppe Conte.

Forza Italia conta su un provvedimento ad hoc con una miniproroga di 2 o 3 mesi per il lavori del 2023. E il Mef sta lavorando su una misura che permetterebbe di coprire interamente i costi del 2023 utilizzando un Sal straordinario, lo Stato di avanzamento lavori, al 31 dicembre per riconoscere con lo sconto del 110% le spese monetizzate nel 2023 anche se i lavori non sono terminati. Ma bisogna fare i conti con la Ragioneria dello Stato e le parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti pronunciate ieri - «misura con effetti radioattivi come una centrale nucleare» - lasciano poco spazio di manovra.

L’Ance avverte della crisi che potrebbe coinvolgere «migliaia di famiglie e di imprese della filiera delle costruzioni impegnate su questo mercato», mentre Confedilizia calcola che manca ancora il 22% dei lavori ammessi a detrazione: «Senza correttivi si rischia il caos nei condomini». Intanto oggi dalle 13 gli Esodati del Superbonus saranno al Pantheon a Roma per chiedere la proroga al Cdm.

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