Meloni rinvia la conferenza stampa (per la seconda volta): «Ancora influenzata». A Natale era a casa dei genitori di Giambruno

diMonica Guerzoni

La premier Giorgia Meloni ha passato il Natale a Milano, a casa dei genitori di Giambruno. Conferenza stampa di fine anno rinviata due volte, a distanza di una settimana: non era mai accaduto. Si terrà il 4 gennaio 

Guerzoni

Giorgia Meloni (Ansa)

Doppio rinvio, a distanza di una settimana. Non era mai accaduto che un presidente del Consiglio annullasse per due volte la tradizionale conferenza stampa di fine anno, ma Giorgia Meloni non si è ancora ripresa dalla brutta forma influenzale che l’ha colpita e oggi alle 11 non incontrerà i giornalisti nell’Auletta dei gruppi di Montecitorio. L'evento si terrà «il 4 gennaio alle 11, d'intesa con l'Ordine dei giornalisti». Lo annunciano i collaboratori della premier spiegando che Meloni è in fase di ripresa dopo un problema di «otoliti». Un disturbo che l'ha costretta «a letto e al buio» per quasi due
giorni. Come spiegano i suoi collaboratori, nella serata di ieri un otorino l'ha visitata a casa, ha diagnosticato la «sindrome otolitica» e le ha eseguito «la manovra» per risolvere la situazione. Ora la premier è «già in via di miglioramento»: con «il collare, è riuscita ad alzarsi e a parlare al telefono».

Per qualche ora la leader di FdI, «sinceramente dispiaciuta», aveva sperato di recuperare le forze per sottoporsi già domani alla consueta raffica di domande.

Nel calendario parlamentare la casella del 29 dicembre era «occupata» dallo scambio di auguri di Lorenzo Fontana con i giornalisti, ma il presidente della Camera proprio ieri ha anticipato l’incontro a oggi. 

 Raccontano che la premier, oltre che provata fisicamente, sia «avvilita dalla polemica politica» sulla sua salute. C’è Tajani costretto a smentire il malcontento di Forza Italia per il Mes e il Superbonus, Giuseppe Conte che l’attacca sul patto di Stabilità, «non ci mette la faccia in conferenza stampa». C’è che la Federazione nazionale della stampa protesta contro la cosiddetta  «legge bavaglio», che vieta di pubblicare l’ordinanza di custodia cautelare fino alla chiusura delle indagini preliminari. La segretaria generale della Fnsi Alessandra Costante e il presidente Vittorio Di Trapani hanno deciso di boicottare la conferenza di fine anno, organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare. È l’inizio della mobilitazione, sostenuta dal Pd, contro «provvedimenti che sanno di censura».

Il primo forfait di Giorgia Meloni è di otto giorni fa. Il 20 dicembre la presidente del Consiglio è attesa al Quirinale per lo scambio di auguri del capo dello Stato con le alte cariche, ma l’influenza le impedisce di essere presente. Al mattino la premier va ad assistere alla recita della figlia, ma lascia la scuola in anticipo, sempre per ragioni di salute. Palazzo Chigi azzera l’agenda presidenziale, comunica il rinvio della conferenza stampa a giovedì 28 e fa sapere che Meloni è risultata negativa al Covid. Arriva Natale, la premier lo trascorre a Milano a casa dei genitori dell’ex compagno Andrea Giambruno, dorme in hotel e il 25 pomeriggio torna in volo con la figlia Ginevra. Sullo stesso aereo viaggia anche il papà della bambina, ma siede diverse file dietro.

Ieri, a metà pomeriggio, il nuovo cambio in corsa nell’agenda di Palazzo Chigi e l’annuncio dell’Ordine dei Giornalisti: «La conferenza stampa non avrà luogo per il persistere dell’indisposizione della presidente. Gli organizzatori restano in attesa di indicazioni per la nuova data». Persino i collaboratori della premier, che da giorni lavoravano a una quindicina di «macrotemi» per aiutarla a organizzare le idee in vista del bombardamento di domande, restano spiazzati. I meloniani temono che la loro leader abbia preso il Covid e in diversi le consigliano di ripetere il tampone.

Alla Camera i giornalisti si interrogano sulle vere ragioni dello stop alla conferenza stampa e incalzano i deputati di FdI. Meloni scappa? Teme le domande? È seccata per la protesta della Fnsi? «Macché, non è proprio il tipo — sdrammatizza un sottosegretario — Penso abbia fretta di affrontarli. E poi cosa c’entra il governo con l’emendamento di Enrico Costa che vi ha fatti infuriare?». I forfait di Meloni fanno notizia, da quando la premier restò a Roma e non si presentò al vertice di Alicante: «Ho la febbre». Era il dicembre del 2022, la tensione politica tra Italia e Francia sui migranti era fortissima e al Med9 in Spagna c’era anche Emmanuel Macron.

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28 dicembre 2023 2023 ( modifica il 28 dicembre 2023 2023 | 12:24)