Salvini, i veleni nella maggioranza in vista delle europee: «Matteo? Gioca a poker, il raduno di Firenze un insuccesso»

di Paola Di Caro

La linea della premier Giorgia Meloni per spegnere l’incendio. I paletti di FdI

Salvini, i veleni nella maggioranza in vista delle europee: «Matteo? Gioca a poker, il raduno di Firenze un insuccesso»

Il nervosismo è più che palpabile in Forza Italia, e diventa quasi rabbia. «Troncare e sopire» è invece la linea ufficiosa di Fratelli d’Italia: la premier non ha alcuna intenzione di inseguire Matteo Salvini sul terreno della polemica sovranista e quasi alza le spalle. «Le alleanze si decideranno dopo le elezioni, e una cosa è certa: noi non ci siamo mai alleati e non ci alleeremo con socialisti e 5 Stelle», dicono alte fonti del suo partito. Ma nello stesso tempo è stato il ministro Francesco Lollobrigida — ieri, intervistato dal Corriere della Sera — a precisare che con la Lega in Italia non c’è alcun problema per la tenuta della maggioranza, ma nelle alleanze europee ci sono dei paletti: «No a chi è contro Ucraina e Israele». E quindi no agli alleati di Salvini che occhieggiano alla Russia o non si schierano a fianco di Israele.

La strada scelta da Meloni è quella di un partito che porta avanti le sue battaglie anche in Europa, perché «l’Unione va migliorata sotto tanti aspetti», ma dal recinto più moderato dei Conservatori, che ad oggi Meloni presiede, e non in quello di Identità e democrazia che raduna i sovranisti europei. Si guarda più al Ppe, insomma, che alla propria destra, e peggio per Salvini, dicono dalle quinte ministri di peso di FdI, che si è scelto una linea che «non gli sta portando voti da destra e lo isola politicamente».

La sua convention — fanno notare sia da FdI che da Forza Italia — «non ha avuto successo, è stata disertata da Le Pen e da Wilders, che stanno perseguendo altri obiettivi: entrambi cercano di governare e seguono la linea di Meloni, non di Salvini. Inutile inseguire gli estremismi». Sicuramente non lo farà la premier. Ieri il ministro Raffaele Fitto ha incontrato Roberta Metsola, attaccata dal leader leghista: con la presidente del Parlamento europeo, si fa notare, si lavora in sintonia e per il bene del Paese guardando alla grande sfida del Pnrr. La stessa Metsola oggi incontrerà Antonio Tajani e poi Giorgia Meloni, in un rapporto che si può definire più che cordiale.

Detto questo, conferma un ministro meloniano, Salvini non è considerato un problema per il governo: «Fa campagna elettorale, normale occupi uno spazio, le forze politiche tendono a occupare quello che resta libero in “natura” e la critica alla Ue, in Italia, tra la gente, esiste. Ma elettoralmente non ci preoccupa». Anzi, aggiungono dai vertici, «per il centrodestra coprire tutte le posizioni con tre partiti diversi può non essere un male».

Più arrabbiati gli esponenti di Forza Italia, messi nel mirino proprio perché protagonisti dell’ alleanza Ursula aperta anche a liberali e socialisti. La polemica è durissima anche in pubblico, ma off the record raggiunge lo scontro totale: «Salvini fa come i giocatori di poker incalliti, più perde più rilancia. Ma continua a perdere e continuerà a farlo, lo supereremo: anche dal Veneto parecchi esponenti leghisti stanno per passare con noi», dicono azzurri di peso. Aggiungendo che è comunque una posizione sbagliata quella del leader della Lega: «Non avrebbe senso un’alleanza con i sovranisti, perché ognuno di loro pensa al proprio orticello e tutto farebbero tranne che aiutare l’Italia in Europa. E poi, chi vorrebbero al posto di von der Leyen? Non hanno nomi, non hanno piani alternativi. Molto probabilmente la maggioranza europea resterà quella che è oggi, aprendo ai Conservatori».

Nessuno comunque pensa che le posizioni di Salvini possano far traballare il governo: una cosa è la campagna elettorale, altra stare in maggioranza. Dove non si pensa che Salvini possa davvero mettere a rischio la sua presenza: «Dove andrebbe? Che alternativa ha?». Insomma, si capisce che sarà una campagna elettorale dura e combattuta anche tra alleati, ma i conti si faranno alla fine. Anche perché, fanno notare da FdI, lo stesso Salvini dopo le Europee potrebbe sempre cambiare gruppo e venire a più miti consigli. Dopo giugno si capirà.

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5 dicembre 2023 (modifica il 5 dicembre 2023 | 08:37)