Marianna Budanova, moglie del capo dei servizi militari ucraini, avvelenata con metalli pesanti. L’ombra di un complotto di Mosca

di Marta Serafini

La donna ha accusato sintomi ed è stata trasferita in ospedale: ora è fuori pericolo. I tentativi di uccidere il marito Kyrylo

Marianna Budanova, moglie del capo dei servizi militari ucraini, avvelenata con metalli pesanti. L’ombra di un complotto di Mosca

Marianna Budanova, 30 anni, consigliera del sindaco di Kiev Vitaliy Klitschko

DALLA NOSTRA INVIATA
DNIPRO — In un’intervista rilasciata all’edizione ucraina di Elle, un anno fa, Marianna Budanova spiegava: «Nei momenti in cui tentano di ucciderti, di rapirti, di farti saltare in aria la macchina o di tirare giù la porta di casa tua, è il caso che inizi a preoccuparti dei tuoi cari». Parole più che profetiche, dato che ieri i media ucraini hanno diffuso la notizia che la moglie di Kyrylo Budanov,capo dell’intelligence militare ucraina, è sopravvissuta a un tentativo di avvelenamento con metalli pesanti: arsenico e mercurio presenti nel cibo che ha mangiato, secondo fonti dell’intelligence.

Niente di nuovo per il numero uno del Gru, Budanov, che avrebbe subito dieci tentativi di omicidio, ma sarebbe la prima volta che qualcuno prova ad uccidere la sua giovane consorte. Psicologa di formazione, 30 anni, originaria della regione di Kiev, candidata alle amministrative della capitale nel 2020, già consigliera del sindaco Vitaliy Klitschko per la lotta alla corruzione nel campo della politica giovanile e dello sport, dall’inizio dell’invasione Budanova vive in ufficio con il marito 24 ore su 24, 7 giorni su 7. «Una situazione che a lei non pesa», ha dichiarato lui a Radio Slobodna qualche mese fa. Con la donna, ricoverata e fuori pericolo dopo un primo ciclo di terapie eseguite dal momento che era risultata positiva ai test, sono stati avvelenati anche alcuni funzionari dell’ufficio di Budanov, uomini di corporatura pesante che non hanno manifestato sintomi.

La notizia del tentato avvelenamento getta altre ombre sulla Bankova, sede dei palazzi del potere di Kiev. Nei giorni scorsi più volte il presidente Volodymyr Zelensky e i suoi consiglieri hanno denunciato tentativi russi di destabilizzare l’esecutivo e hanno parlato di complotti orditi da Mosca per fiaccare l’umore e la stabilità del Paese. Lo stesso Zelensky ha più volte confermato di aver subito almeno dieci tentativi di omicidio.

Mentre l’attenzione mediatica su Kiev torna ad accendersi, a livello diplomatico ieri è stata la giornata in cui Bruxelles ha accettato di quadruplicare la propria spesa per l’addestramento dei militari ucraini stanziando 200 milioni di euro extra con l’obiettivo di arrivare a quota 40 mila soldati addestrati dall’Unione europea.

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha esortato i membri dell’Alleanza a «mantenere la rotta» nel sostenere l’Ucraina contro l’invasione russa. «È nostro obbligo fornire all’Ucraina le armi di cui ha bisogno. Dobbiamo solo mantenere la rotta. Ne va anche dei nostri interessi di sicurezza», ha osservato Stoltenberg a margine dell’ incontro dei ministri degli Esteri dei Paesi Nato a Bruxelles. Parole che però arrivano mentre il pacchetto di aiuti militari statunitensi da 60 miliardi di dollari proposto dall’amministrazione Biden resta nel limbo a causa dell’opposizione di alcuni repubblicani al Congresso.

Ieri, infine, Ucraina e Italia hanno avviato i negoziati per un accordo bilaterale sulle garanzie di sicurezza nell’ambito della Dichiarazione congiunta di sostegno all’Ucraina del G7.


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29 novembre 2023 (modifica il 29 novembre 2023 | 13:48)