Domande & risposte

Aeroporti di Catania e Palermo: che succede negli scali chiusi della Sicilia e quanto durerà?

di Leonard Berberi

Aeroporti di Catania e Palermo: che succede negli scali chiusi della Sicilia e quanto durerà? Le fiamme vicine all’aeroporto di Palermo

Un condizionatore difettoso e una discarica nelle vicinanze in fiamme chiudono i due principali aeroporti della Sicilia — uno da oltre una settimana, l’altro per alcune ore — e di fatto isolare ulteriormente l’isola. E proprio nel periodo di picco dei flussi turistici e del ritorno alla terra d’origine di decine di migliaia di persone.

Quanto sono importanti gli aeroporti di Catania e Palermo?

Secondo i dati forniti da Assaeroporti — la principale associazione che riunisce quasi tutti gli scali italiani — nei primi cinque mesi di quest’anno nei due impianti siciliani sono transitate 6,8 milioni di persone, pari al 9,7% dei flussi totali nazionali del periodo: un passeggero su dieci in Italia, insomma, è transitato a Catania e Palermo. Se consideriamo soltanto chi vola da/per l’isola allora il 93% dei volumi complessivi transita nei due impianti.

Cos’è successo a Catania?

La tarda sera del 16 luglio — una domenica — ha preso fuoco l’impianto di aria condizionata di uno dei gabbiotti del noleggio auto posto poco prima dell’uscita dal Terminal A dell’aeroporto. Lo scalo è stato chiuso.

E ora qual è la situazione all’aeroporto di Catania?

Al momento il Terminal A — quello più importante —resta chiuso fino all’1.59 della notte del 26 luglio, come conferma un «Notam», il bollettino inviato agli operatori del settore. Ma non è escluso che lo stop venga ulteriormente prorogato. Sono comunque autorizzati fino a 4 arrivi e altrettante partenze ogni ora. Funziona, anche se è più piccolo, il Terminal C (di solito usato dai voli easyJet) dove la Protezione civile ha installato un tendone per accogliere più persone e ripararle dal sole e dal caldo di questi giorni.

Quanti voli si stanno effettuando su Catania?

Circa la metà. Tutti gli altri sono stati o cancellati o dirottati su altri aeroporti della Sicilia e della Calabria.

Cosa deve fare un viaggiatore che atterra a Catania?

La società di gestione dello scalo ricorda a chi arriva a Catania «di ritirare il proprio bagaglio non appena scesi dall’aereo, sottobordo». Questo perché «al momento il servizio di riconsegna bagagli è sospeso per via della temporanea chiusura del Terminal A e l’indisponibilità dei nastri».

Quali sono gli aeroporti che accolgono i voli prima previsti a Catania?

Sono Comiso (gestito dalla società di Catania), Palermo, Trapani, Lamezia Terme e Reggio Calabria.

E come si arriva negli scali alternativi?

Diverse persone stanno noleggiando le auto per arrivare più velocemente. La Regione Siciliana e Sac, la società di gestione dello scalo catanese, hanno messo a disposizione decine di pullman tra la città etnea e gli aeroporti dove sono stati dirottati i voli. In ogni caso è bene informarsi attraverso i siti web delle compagnie aeree e degli aeroporti.

Perché è stato chiuso temporaneamente l’aeroporto di Palermo?

Nella notte tra lunedì e martedì si sono sviluppati alcuni piccolo incendi vicino a Palermo: alcune delle fiamme hanno raggiunto il perimetro dell’aeroporto. Il Notam A5342/23 ha deciso lo stop ai voli dalle 3.24 della notte del 25 luglio fino alle 10 del mattino dello stesso giorno. A quel punto si è deciso di interrompere le operazioni.

Quanti sono stati i voli cancellati a Palermo?

Secondo le piattaforme specializzate sarebbero 31 i voli cancellati: 11 in arrivo e 20 in partenza. Da ricorda che questi giorni Palermo sta gestendo anche tra i 20 e i 40 movimenti originariamente previsti a Catania.

L’aeroporto di Palermo rischia il collasso per lo stop a Catania?

I vertici aeroportuali del «Falcone e Borsellino» hanno denunciato nei giorni scorsi l’impossibilità a procedere con questi ritmi: il picco estivo, i flussi record e l’aggiunta dei voli previsti su Catania hanno portato quasi al collasso lo scalo del capoluogo siciliano. Per questo è stato chiesto un aiuto, soprattutto in termini di personale di terra, per gestire 40 mila persone in transito al giorno.

Come è la situazione negli altri due scali siciliani?

Per ora le operazioni a Trapani e Comiso procedono senza particolari criticità. Ma sono anche aeroporti piccoli che non sarebbero in grado di reggere a lungo i flussi deviati da Catania o Palermo. Per avere un’idea: nei primi cinque mesi, secondo Assaeroporti, Comiso ha avuto 101 mila passeggeri (tra partenze e arrivi), Trapani 392 mila.

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