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Lo studio

"Ondate di calore impossibili senza il cambiamento climatico"

"Ondate di calore impossibili senza il cambiamento climatico"
(ansa)
In Cina il caldo è stato almeno 50 volte più probabile, ma gli esperti avvertono che le recenti ondate di calore non sono più eventi insoliti, a causa del riscaldamento provocato dalle emissioni di gas serra
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Mentre siamo alle prese con Caronte bis e il maltempo del Nord Italia, arrivano nuovi dati che dovrebbero darci da pensare e far crescere la consapevolezza che dai nostri comportamenti dipende anche il clima e la salute. Sì perché sette scienziati di università e agenzie meteorologiche di Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti hanno collaborato per valutare l'impatto dei cambiamenti climatici su questi eventi estremi.

Secondo i dati della World Weather Attribution (WWA), raggiungere simili temperature estreme sarebbe stato "statisticamente impossibile" in assenza del riscaldamento globale causato dall'uomo.

Non solo: meglio abituarci a queste ondate di calore che stiamo subendo in questi mesi perché - a detta degli esperti - non sono più eventi insoliti, a causa del riscaldamento provocato dalle emissioni di gas serra. Anzi, le ondate di calore future saranno più calde e ancora più frequenti se le emissioni non verranno rapidamente ridotte.

Un luglio di fuoco

I ricercatori del World Weather Attribution, un gruppo di ricerca con diverse università tra cui l'Imperial college di Londra e l'Istituto meteorologico reale dei Paesi Bassi che studia le relazioni tra cambiamenti climatici ed eventi meteorologici estremi, hanno esaminato l'andamento climatico in Nord America, Europa e Cina durante il mese luglio concludendo che le ondate di calore con temperature superiori ai 45°C che si sono verificate provocando diverse vittime e incendi sarebbero state quasi impossibili senza i cambiamenti climatici. Lo studio ha anche rilevato che il cambiamento climatico ha reso l'ondata di calore in Cina almeno 50 volte più probabile.

Le simulazioni computerizzate

Gli scienziati che studiano il clima utilizzano complesse simulazioni al computer per capire se i cambiamenti climatici stiano causando un inasprimento e una moltiplicazione degli eventi meteorologici estremi. In particolare, i ricercatori del WWA per quantificare l'effetto del cambiamento climatico sul recente aumento delle temperature, hanno analizzato i dati meteorologici e le simulazioni dei modelli computerizzati per confrontare il clima attuale, dopo un riscaldamento globale di circa 1,2°C dalla fine del 1800, con il clima del passato.

Ondate che tornano

L'analisi si è concentrata sui periodi in cui il caldo è stato più pericoloso in ogni regione: temperature massime medie per sette giorni nell'Europa meridionale, per 18 giorni negli Stati Uniti occidentali, in Texas e nel Messico settentrionale e per 14 giorni nelle pianure della Cina. Gli scienziati hanno scoperto che ondate di calore come queste non sono più rare, a causa del riscaldamento provocato dalla combustione di combustibili fossili e da altre attività umane. Eventi di questo tipo sono attesi circa una volta ogni 15 anni in Nord America, circa una volta ogni 10 anni nell'Europa meridionale e una volta ogni cinque anni in Cina.
 

Proteggere i più fragili

Ondate di calore come queste diventeranno ancora più frequenti ed estreme se le emissioni non verranno rapidamente bloccate e ridotte a zero, avvertono gli scienziati. Se l'aumento della temperatura raggiungerà i 2°C - come accadrà tra circa 30 anni, a meno che tutti i Paesi firmatari dell'Accordo di Parigi non attuino pienamente gli attuali impegni per una rapida riduzione delle emissioni - eventi come questo diventeranno ancora più frequenti, verificandosi ogni 2-5 anni.


"Il caldo è tra le calamità più letali. È fondamentale aumentare i sistemi di allarme, i piani d'azione per il caldo e gli investimenti in misure di adattamento a lungo termine. Ciò include la pianificazione urbana e il rafforzamento di sistemi critici come la sanità, l'elettricità, l'acqua e i trasporti", ha dichiarato Julie Arrighi, direttore ad interim del Red Cross Red Crescent Climate Centre. "Per salvare vite umane in caso di caldo estremo, dobbiamo occuparci delle persone più vulnerabili, tra cui gli anziani, le persone con condizioni di salute precarie, le persone prive di un alloggio e le comunità con un accesso ridotto a spazi freschi che possono essere un'ancora di salvezza in caso di caldo estremo".

 

Clima ed emissioni inquinanti

Con analisi come queste è finalmente possibile dare concretezza all'affermazione che questo caldo anomalo (così come i temporali violenti) sono dovuti ai cambiamenti climatici. Secondo gli esperti della WWA, le temperature europee e nordamericane sarebbero state praticamente impossibili senza gli effetti della combustione di carbone, petrolio e gas, della deforestazione e di altre attività umane. Nel report che è stato appena presentato si legge che "le emissioni di gas serra hanno reso le ondate di calore più calde di quanto sarebbero state altrimenti: l'ondata di calore europea è stata più calda di 2,5°C, quella nordamericana di 2°C e quella cinese di 1°C a causa dei cambiamenti climatici".

 

Quanto fa caldo in Italia

Il report della WWA non scende nel dettaglio dei singoli paesi, ma in base ai dati del Cnr il 2022 è stato l'anno più caldo in Italia dal 1800, cioè da quando disponiamo di dati sufficienti per fare un confronto. Tutto il mondo si riscalda, ma l'aumento della temperatura media registrato in Italia è di molto superiore a quello medio globale. Solo nel 2022, in Italia si sono verificati 310 fenomeni metereologici estremi, che hanno causato 29 morti e avuto impatti drammatici sull'economia e l'ambiente. Si tratta di un incremento del 55%.

 

Il ritorno di El Niño

Gli esperti ammettono che il ritorno del fenomeno meteorologico El Niño sta amplificando ulteriormente la frequenza e l'intensità di questi eventi estremi perché comporta un aumento della temperatura superficiale delle acque dell'Oceano Pacifico orientale, il che contribuisce sia ad aumentare i casi di temperature estreme che quelli di altri fenomeni meteorologici eccezionali. Tuttavia, i ricercatori che l'aumento delle temperature globali dovuto alla combustione di combustibili fossili è la ragione principale per cui le ondate di calore sono così gravi.


Non è troppo tardi

Insomma, il quadro delineato desta preoccupazione tanto che in alcuni potrebbe far scattare l'idea che ormai sia troppo tardi per invertire la marcia. È davvero così? "Il risultato di questo studio di attribuzione non è sorprendente. Il mondo non ha smesso di bruciare combustibili fossili, il clima continua a riscaldarsi e le ondate di calore continuano a diventare più estreme. È così semplice", ha risposto Friederike Otto, docente di Scienze del clima presso il Grantham Institute for Climate Change and Environment dell'Imperial College di Londra.

"Tuttavia, queste ondate di calore non sono la prova di un collasso climatico. Abbiamo ancora tempo per assicurarci un futuro sano e sicuro, ma dobbiamo urgentemente smettere di bruciare combustibili fossili e investire nella riduzione della nostra dipendenza da essi. Se non lo facciamo, decine di migliaia di persone continueranno a morire ogni anno per cause legate al calore. È assolutamente fondamentale che i governi legiferino sull'eliminazione graduale dei combustibili fossili alla conferenza sul clima COP di quest'anno".