MOSCA — Per uno che voleva danzare con le stelle, non c’è forse peggiore condanna che l’oblio. Ad appena una settimana dal suo fallito ammutinamento, la damnatio memoriae di Evgenij Prigozhin si è già consumata.
Le “W” issate su una torre di 23 piani tutti cristallo a San Pietroburgo che lo scorso autunno erano state la sua consacrazione sono state rimosse, le insegne sui vetri grattate via, gli uffici setacciati e sigillati.