Milano, i redditi tornano a salire ma la forbice si allarga: 38 mila super-ricchi guadagnano di più, 238 mila in grave povertà

diGianni Santucci

Per la prima volta il «Pil» dei contribuenti supera i livelli pre pandemia. Milano città col reddito medio più alto d’Italia: 37.204 euro. Il 3,94% produce il 31,13 per cento del reddito totale. Soffre la classe media sotto i colpi dell'inflazione

Milano, i redditi tornano a salire ma la forbice si allarga: 38 mila super-ricchi guadagnano di più, 238 mila in grave povertà

Via vai in via Torino a Milano

Se si guarda il dato complessivo, e cioè qual è il «Pil» di Milano, l’elemento di fondo è che la «capitale del Nord» ha assorbito il contraccolpo della pandemia. Ed è già ripartita. Nel 2021, i circa 974 mila contribuenti della città, hanno dichiarato un reddito complessivo di poco superiore ai 36 miliardi e 247 milioni. Il dato è superiore a quello del 2020 (più 2,2 miliardi), e questo era scontato. L’aspetto decisivo è però un altro: perché il monte dei redditi del 2021 è più alto (di circa un miliardo) anche rispetto al 2019. 

Il dato ha un’importanza cruciale se viene inquadrato in una serie storica più ampia. Nell’ultimo ventennio, quando più, quando meno, il reddito complessivo dei contribuenti milanesi è sempre cresciuto, e l’unico arretramento (meno 1,1 miliardo rispetto all’anno precedente) è stato quello causato nel 2020 dalla contrazione dell’economia durante il lockdown e le restrizioni. Il fatto che invece nel 2021 il reddito complessivo sia risalito sopra quello del 2019 significa che la città ha riagganciato la tendenza alla crescita. Ma a guardare il panorama solo dall’alto, l’effetto può essere ingannevole. 

Cala ancora il reddito dei super-poveri

E infatti la ripresa ingloba due elementi di crisi potenzialmente drammatici. L’effetto più evidente del post pandemia si può analizzare grazie ai dati sulle dichiarazioni dei redditi dei milanesi nel 2022 (per l’anno 2021) appena pubblicate dal Comune: la distanza tra chi è in alto e chi in basso si fa sempre più ampia. Le fasce dei redditi più basse nel 2021 sono ancora sotto il livello del 2019 o sono riuscite solo a recuperare il livello a cui erano prima del Covid, colmando di fatto soltanto le perdite del 2020. Il reddito è cresciuto invece, anche in maniera corposa, per le fasce più alte. Il dato che definisce lo scenario in maniera più plastica è quello della fascia che dichiara meno di 10mila euro, il livello della grave povertà. I 238mila contribuenti milanesi in quel gruppo, nel 2019 dichiaravano un reddito medio di 4.565 euro; il loro reddito nel 2021 è ancora inferiore, fermo a 4.461 euro (-104). 

I super-ricchi dichiarano 4 mila euro in più

Il livello più alto della piramide invece è quello dei 38.323 milanesi che dichiarano sopra i 120mila euro, e che nel 2019 dichiaravano in media 290.993 euro: nell’anno della pandemia avevano «perso» circa 7mila euro, ma nel 2021 quei redditi hanno pienamente recuperato la caduta e sono arrivati a 294.710 euro, che vuol dire 3.717 euro in più rispetto al periodo pre-Covid. Per avere un’idea di quale sia la distribuzione della ricchezza a Milano, si può considerare che il 3,93 per cento dei contribuenti in cima alla piramide (poco più di 38 mila persone) detiene il 31,13 per cento del reddito complessivo dichiarato in città; il 23,1 per cento dei contribuenti al livello più basso (oltre 231 mila abitanti) detiene — o si arrangia — con appena il 2,85 per cento della ricchezza. 

La classe media in perdita

Se il «Pil» di Milano nel 2021 è stato di un miliardo e 6 milioni più alto rispetto al 2019, questo aumento di ricchezza riguarda quasi esclusivamente chi dichiara più di 120 mila euro l’anno, la fascia nel complesso ha dichiarato 986 milioni in più, e chi sta appena sotto, il gruppo compreso tra i 75 e i 120 mila euro, che infatti nel complesso dichiara 264 milioni in più rispetto al pre Covid. Vuol dire che, più in basso, il reddito complessivo è diminuito. Milano resta la città col reddito medio più alto d’Italia, 37.204 euro. Quello è appunto il livello della classe media, è cioè i circa 275mila residenti che dichiarano tra i 26 e i 55 mila euro. Rispetto al 2019, la classe media ha un reddito di 153 euro in più. 

L'inflazione che «mangia» i redditi

Della fascia più bassa s’è detto, con i 100 euro di perdita nel reddito medio di chi dichiara sotto i 10 mila. La fascia delle dichiarazioni tra 10 e 15 mila euro è allo stesso livello del 2019, ferma a quel livello anche la fascia 15-26 mila euro. Anche la fascia superiore (55/75 mila euro) è ritornata al livello pre-Covid. Il problema è capire quanto «valga» oggi quel reddito, ed è semplice ipotizzare che la crescita dell’inflazione stia «mangiando» del tutto la faticosa risalita dei redditi bassi e medi, e che quindi la concatenazione pandemia/inflazione stia portando la classe media sempre più verso il basso. Un effetto che coinvolge anche il gruppo di chi nel 2019 dichiarava in media 63.865 euro l’anno, e che dopo le perdite del 2020 è riuscito a risalire ai 63.849 euro del 2021. 

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Milano e della Lombardia iscriviti gratis alla newsletter di Corriere Milano. Arriva ogni giorno nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Basta cliccare qui.

19 maggio 2023 2023 ( modifica il 5 giugno 2023 2023 | 09:37)