Elezioni comunali, FdI mantiene il primato nel centrodestra. La Lega forte al Nord. Il Pd in testa in nove Comuni

di Adriana Logroscino

Il primo turno delle elezioni comunali 2023 in 13 capoluoghi: quattro a due per la coalizione di governo. Considerando i 91 con più di 15 mila abitanti al voto il centrodestra se ne intesta 23, il centrosinistra 15 e ben 13 vanno a candidati civici o di altre aree

Elezioni comunali, FdI mantiene il primato nel centrodestra. La Lega forte al Nord. Il Pd in testa in nove Comuni

ROMA — Il risultato parziale che si è definito al termine del lunghissimo spoglio delle Amministrative di domenica e lunedì, vede il centrodestra prevalere sia nei capoluoghi, sia nei Comuni con oltre 15 mila abitanti. Ma è, appunto, un parziale. Dato l’alto numero di ballottaggi che il 28 e il 29 decideranno complessivamente 40 amministrazioni, potrebbe essere anche ribaltato. Il Pd, inoltre, può festeggiare il risultato di primo partito in nove capoluoghi su 13. Al netto, però, delle civiche.

La forza dei candidati

E questo è un altro tema ineludibile: alle Amministrative «pure», che non coinvolgono grandi centri e non prevedono sovrapposizioni con altri livelli di governo, come in questa tornata, la scelta degli elettori spesso cade sui candidati, anche a prescindere dai colori delle coalizioni che li sostengono. Una nota, infine, di genere. Salgono a tre i Comuni con più di 100 mila abitanti amministrati da donne: a Piacenza, si aggiungono Latina e Brescia.

Dove si rivoterà

Al primo turno sono risultati eletti sei sindaci di capoluoghi (su 13) e 23 sindaci di città e paesi oltre i 15 mila abitanti (su 51). Al centrodestra sono andate quattro amministrazioni di capoluogo: Imperia ha eletto Claudio Scajola, Latina Matilde Celentano, Sondrio ha confermato Marco Scaramellini e Treviso Mario Conte. Al centrosinistra sono andate due giunte maggiori: Brescia, con la vicesindaca uscente Laura Castelletti, e Teramo che dà il secondo mandato a Gianguido D’Alberto. Più frastagliato il quadro negli altri centri. Considerando i 91 con più di 15 mila abitanti al voto, infatti, il centrodestra se ne intesta 23, il centrosinistra 15 e ben 13 vanno a candidati civici o di altre aree. Per Pisa (dove però il candidato fermatosi a 15 voti dall’elezione chiede il riconteggio), Ancona, Brindisi, Massa, Siena, Terni e Vicenza, e altri 33 centri maggiori, sfida ancora aperta.

I primati di Pd e FdI

Fratelli d’Italia, primo partito alle ultime Politiche, mantiene la posizione in tre dei 13 capoluoghi al voto: Latina, dove raggiunge il suo miglior risultato, 29.1%, Terni (17,9%) e Teramo (10%). Il Pd, invece è primo in nove Comuni. A Brescia registra la percentuale più alta (26,6%). Ma è sopra il 20% anche a Pisa (23,5%) e Ancona (21,3%) entrambe al ballottaggio con il centrodestra avanti. A Vicenza, dove il candidato dem al ballottaggio è primo, il Pd guarda dall’alto con il 14,7% sia FdI (10%) sia la Lega (6,4%), ma la parte del leone la fa la civica che sostiene il candidato di centrodestra Rucco sindaco (24%). La Lega è primo partito solo a Treviso (17,3%) ma vanta risultati a doppia cifra a Latina (12%), Massa (11,6%), Pisa (10,3%) e Sondrio (10%) e in generale tiene al Nord. Crollo vistoso per il M5S: a Teramo dove con il 2,5% è irrilevante nell’alleanza con il Pd, e a Terni e Brindisi, uniche città in cui raggiunge il 5%, ma partendo rispettivamente dal 24% e dal 18% del 2018. Nel centro pugliese, peraltro, i Cinquestelle esprimevano il candidato sindaco sostenuto anche dai dem, ma la riscossa è di Forza Italia: 12,1%, suo miglior risultato.

Le scelte degli elettori

La consueta analisi dei flussi, condotta dall’Istituto Cattaneo, si concentra sulle città considerate «un test di popolarità» per i partiti: quelle in cui i leader si sono spesi di più in campagna elettorale. Raffrontando i dati con i risultati delle Politiche (Camera), a Brescia Laura Castelletti si è giovata di una maggiore mobilitazione dell’elettorato di centrosinistra, rispetto a quello di centrodestra per lo sfidante sconfitto, e di un travaso dal bacino del M5S (4,5%), che a Brescia correva da solo. A Vicenza, in cui il centrodestra ha sempre prevalso negli ultimi anni, va al ballottaggio in vantaggio il candidato di centrosinistra Giacomo Possamai su Francesco Rucco grazie al recupero di una quota maggiore di astenuti, più che allo spostamento di elettori da altre forze. Situazione speculare ad Ancona: tradizionalmente città di centrosinistra, al primo turno ha chiuso avanti il centrodestra con Daniele Silvetti su Ida Simonella, grazie a una chiamata più efficace agli astenuti. A Pisa, infine, dove il Pd contava di recuperare una sua storica roccaforte, è invece il centrodestra a sfiorare l’elezione al primo turno con Michele Conti: una buona quota di elettorato del M5S, che pure nel capoluogo toscano era alleato del Pd nel nome di Paolo Martinelli, ha disertato le urne e una percentuale di sostenitori di Azione-Italia viva alle Politiche, per la città ha scelto il centrodestra.

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17 maggio 2023 (modifica il 17 maggio 2023 | 07:26)