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Brasile, ministro della Giustizia: "Circa 1500 arresti". Bolsonaro in ospedale negli Usa. Biden invita Lula a Washington: "Sostegno incrollabile"

Lula: "Atti terroristici, vandalici, criminosi. Il Paese ha bisogno di normalità". Stati Uniti: "Non abbiamo ricevuto nessuna richiesta ufficiale da parte del governo brasiliano riguardo a Bolsonaro"
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Dopo qualche ora dall'assalto è stato ripreso il controllo a Brasilia, del Parlamento, del palazzo presidenziale e della Corte Suprema. Ci sono cifre discordanti sugli arresti, ma i media brasiliani parlano di almeno 150 fermi. Per il ministro della giustizia più di 200, per il governatore di Brasilia 400. Durissimo il presidente Lula: "La polizia è incompetente o in malafede".

Chiesto l'arresto per l'ex responsabile della sicurezza di Bolsonaro, ora responsabile del distretto della capitale: è però negli Stati Uniti, vicino all'ex presidente. E proprio Bolsonaro, ore dopo l'assalto, parla via social e respinge le accuse di aver  - in qualche modo - orchestrato o alimentato le violenze: "Io rispetto la democrazia e condanno quello che è successo". La Corte Suprema ha però decisione la destituzione del governatore di Brasilia che si era scusato con Lula: "Monitoravo i movimenti, ma sono rimasto sorpreso".

Intanto il presidente americano Joe Biden telefona a Lula e lo invita a Washington. E offre il sostegno "incrollabile" degli Stati Uniti al Brasile.

 

Punti chiave

Brasile: Biden invita Lula a Washington, da Usa sostegno "incrollabile"

Il presidente americano Joe Biden offre il sostegno "incrollabile" degli Stati Uniti al Brasile e invita il presidente Luiz Inacio Lula da Silva a Washington il prossimo mese. Durante una telefonata, secondo quanto comunicato dalla Casa Bianca, "il presidente Biden ha espresso l'incrollabile sostegno degli Stati Uniti alla democrazia brasiliana", aggiungendo che il leader Usa, che si trova a Città del Messico per un vertice, ha invitato Lula a fargli visita "all'inizio di febbraio".

Media: telefonata Biden-Lula

Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha parlato al telefono con il presidente americano Joe Biden, e i due hanno discusso dell'assalto 'golpista' avvenuto ieri a Brasilia. Lo riferisce la tv brasiliana GloboNews.

Lula aveva detto poco prima di aver parlato con l'ex presidente Usa Bill Clinton, con il premier del Portogallo António Costa e con presidente cubano Miguel Díaz-Canel

La moglie di Bolsonaro conferma il ricovero dell'ex presidente

L'ex presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, è ricoverato in ospedale negli Usa per dolori addominali. Lo ha confermato la moglie Michelle. Bolsonaro "è sotto osservazione in ospedale a causa di disturbi addominali derivanti dall'attacco a coltellate che ha subito nel 2018" durante la sua vittoriosa campagna presidenziale, ha scritto Michelle Bolsonaro su Instagram. "Preghiamo per la sua salute e per il Brasile", ha aggiunto. Secondo i media, Bolsonaro è stato ricoverato all'ospedale AdventHealth Celebration fuori Orlando, in Florida, dove l'ex presidente si era recato due giorni prima della fine del suo mandato, il 31 dicembre.

Ministro della Giustizia brasiliano: finora circa 1.500 arresti

Il ministro della Giustizia brasiliano, Flavio Dino, ha reso noto che finora sono "circa 1.500" le persone arrestate nell'ambito dell'assalto ai palazzi del potere avvenute ieri a Brasilia da parte dei sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro. Secondo il ministro, ci sono 50 squadre al lavoro per raccogliere testimonianze e dare seguito agli arresti. Il ministero della Giustizia ha aperto un canale per l'invio di denunce via mail da parte di chiunque voglia segnalare eventuali ipotesi di reato. Sono già pervenute più di 13.000 segnalazioni.

(afp)

Turk: "Attacco al cuore della democrazia"

Un "attacco al cuore della democrazia brasiliana". Così l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, ha descritto quanto accaduto ieri a Brasilia, dove migliaia di sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro hanno fatto irruzione nelle principali istituzioni del Paese.

Usa: nessuna richiesta di estradizione per Bolsonaro dal Brasile

Gli Usa non hanno ricevuto alcuna richiesta ufficiale dal Brasile su una possibile estradizione dell'ex presidente Jair Bolsonaro dopo l'assalto dei suoi sostenitori al parlamento. Lo ha riferito il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, precisando che le autorità americane non sono in contatto diretto con Bolsonaro, ricoverato in un ospedale di Orlando per dolori addominali, secondo O Globo. "Naturalmente, se ricevessimo tali richieste, le tratteremmo come facciamo sempre, le tratteremmo seriamente", ha aggiunto.

Jake Sullivan
Jake Sullivan (reuters)

Erdogan: "Condanniamo la violenza, vicini a Lula"

"Vorrei esprimere preoccupazione per la situazione in Brasile, condanniamo queste azioni". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante un discorso trasmesso dalla tv di Stato Trt, commentando le violenze che si sono verificate a Brasilia ed esprimendo vicinanza al capo di Stato brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva.

Ministero della Salute, sono 70 i feriti nell'assalto alle istituzioni

Sono settanta le persone che sono rimaste ferite nell'assalto dei sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro al quartiere delle istituzioni federali a Brasilia. Lo riferisce alla Cnn il ministero della Salute brasiliano precisando che sei persone sono rimaste ferite in modo grave e sono state ricoverate in ospedale, ma nessuno di loro è in pericolo di vita. Tra i feriti ci sono anche giornalisti e agenti della polizia.

O Globo: Bolsonaro ricoverato in ospedale in Florida per problemi addominali

Secondo il quotidiano brasiliano O Globo, l'ex presidente brasiliano sarebbe ricoverato all'AdventHealth Celebration, un'ospedale di Orlando in Florida (dove si è recato due giorni prima dell'insediamento di Lula), per forti dolori addominali. Nel luglio 2021 Bolsonaro era stato ricoverato a San Paolo per problemi intestinali legati all'incidente del 2018 quando, durante la campagna presidenziale, era stato pugnalato all'addome. Il ricovero sarebbe confermato da fonti vicine alla famiglia di Bolsonaro che parlano di "condizioni non preoccupanti".

Casa Bianca, Biden intende parlare con Lula

Joe Biden intende parlare con il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva dopo l'assalto al Parlamento con il pretesto delle infondate accuse di brogli elettorali: lo ha riferito il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan.

Il nipote di Bolsonaro tra gli assalitori del quartiere delle istituzioni

C'era anche il nipote dell'ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro tra i manifestanti che ieri hanno assaltato il quartiere delle istituzioni a Brasilia. Leonardo Rodrigues de Jesus, noto come "Leo Indio", è stato identificato grazie ai numerosi video e foto postati sul suo Instagram personale, che lo mostravano in piedi tra la folla che circondava il Congresso brasiliano. In una didascalia, Indio afferma che i suoi occhi erano rossi a causa dei gas lacrimogeni "sparati dalle forze di sicurezza" che "hanno concentrato la loro attenzione su tutti i manifestanti". Ha anche negato di essere coinvolto in "qualsiasi vandalismo" e ha affermato che i responsabili della distruzione degli edifici governativi "erano vandali mascherati e codardi travestiti da patrioti".

Danni incalcolabili alle opere d'arte nelle sedi delle istituzioni

I sostenitori dell'ex presidente Bolsonaro che domenica hanno attaccato la sede della presidenza, del Congresso e della Corte Suprema hanno causato danni a numerose opere d'arte che si trovavano nei palazzi, alcuni irreparabili, e il cui valore è "incalcolabile", secondo le verifiche degli esperti. La monumentale opera "As mulatas", del pittore brasiliano Di Cavalcante e un orologio a pendolo che il re Giovanni VI del Portogallo ricevette in dono dal monarca francese Luigi XIV nel XVIII secolo, compaiono negli elenchi delle opere distrutte o danneggiate. I danni non si limitano alle opere che decoravano le sale del Palazzo presidenziale di Planalto, proprietario di una delle principali collezioni di arte modernista brasiliana del Paese, ma hanno interessato anche dipinti, sculture e arredi storici che erano al Congresso e alla Federal Corte Suprema.

Brasile, la first lady "Janja" da Silva: "Atti non democratici"

Sono "atti non democratici" quelli a cui si è assistito a Brasilia, teatro domenica di un assalto dei sostenitori dell'ex presidente Bolsonaro ai centri del potere esecutivo, giudiziario e legislativo. Lo ha dichiarato in una nota "Janja" da Silva, la moglie del presidente Lula. "Per anni la sinistra ha tenuto manifestazioni a Brasilia con molte più persone nelle strade di quante ne abbiamo viste ieri", ma mai si è arrivati all'assalto alle istituzioni, ha proseguito la first lady brasiliana, secondo cui "le manifestazioni pubbliche fanno parte della democrazia. Ma questi atti non sono stati una manifestazione democratica. Il popolo brasiliano ripudia quanto accaduto ieri ed il mondo democratico sa cosa stava succedendo e non accetterà battute d'arresto in Brasile".

(afp)

Biden, Obrador e Trudeau: "Condanniamo gli attacchi dell'8 gennaio in brasile"

"Canada, Messico e Stati Uniti condanno gli attacchi dell'8 gennaio alla democrazia del Brasile ed al pacifico trasferimento dei poteri". E' quanto si legge in una dichiarazione congiunta di Joe Biden, Andres Manuel Lopez Obrador e Justin Trudeau, riuniti oggi a Città del Messico per il vertice dei Paesi dell'America del Nord."Stiamo al fianco del Brasile mentre difende le sue istituzioni democratiche - continuano i 3 leader - i nostri governi sostengono la volontà del popolo brasiliano. Siamo ansiosi di lavorare con il presidente Lula per il bene dei nostri Paesi, dell'emisfero occidentale ed oltre".

Florinda Bolkan: "Io con Bolsonaro ma l'assalto al parlamento minaccia la democrazia"

"Ho sempre fatto il tifo Bolsonaro ma questi attacchi e queste invasioni mettono a repentaglio la democrazia del Brasile. Se si fa una rivoluzione non si sa mai come va a finire". Così all'Adnkronos la nota attrice brasiliana Florinda Soares Bulcão, in arte Florinda Bolkan, sull'assalto ai palazzi del potere da parte delle migliaia di sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro, che ha portato al ferimento di 50 persone (6 in condizioni gravi) e all'arresto di centinaia di persone.

 

Nota unitaria di Lula e dei leader delle istituzioni: "Ripudiamo gli atti terroristi"

Una dichierazione congiunta dei Poteri della Repubblica federale del Brasile è stata pubblicata anche via Twitter dal presidente Luis Inacio Lula Da Silva, in risposta all'assalto di domenica ai palazzi delle istituzioni brasiliane. "I Poteri della Repubblica, difensori della democrazia e della Carta Costituzionale del 1988, rigettano gli atti terroristici, vandalici, criminosi e golpisti di Brasilia. Siamo uniti perchè vengano prese misure istituzionali, ai sensi della legge brasiliana. Invitiamo la società a mantenere la serenità in difesa della pace e della democrazia nella nostra pace. Il Paese ha bisogno di normalità, rispetto e lavoro per il progresso e la giustizia sociale della nazione".

 

Lula da Silva al lavoro al Palacio do Planalto nonostante i danni

 Il presidente brasiliano Lula da Silva sta lavorando al Palacio do Planalto, sede della Presidenza della Repubblica a Brasilia, nonostante i danni causati ieri dall'assalto dei sostenitori dell'ex presidente, Jair Bolsonaro. Il ministro delle Comunicazioni, Paulo Pimenta, ha annunciato che Lula ha preso la "decisione" di lavorare questo lunedì al Planalto mentre gli impiegati stanno riparando l'edificio vandalizzato e i periti stanno raccogliendo tracce per le indagini della polizia federale.

(afp)

Guterres: "Rispettare la volontà del popolo brasiliano"

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres "condanna" l'assalto alle istituzioni democratiche in Brasile. "La volontà del popolo brasiliano e le istituzioni devono essere rispettate", ha scritto su Twitter, dicendosi "fiducioso che sarà così, perché il Brasile è un grande Paese democratico".

1200 bolsonaristi arrestati al'accampamento di fronte al quartier generale dell'esercito a Brasilia

A Brasilia, gli agenti della Polizia militare del Distretto Federale e della Forza di Sicurezza Nazionale hanno rimosso praticamente tutti i manifestanti bolsonaristi che si trovavano nell'accampamento allestito di fronte al quartier generale dell'esercito. Sul posto sono state arrestate 1200 persone e almeno 40 autobus con manifestanti hanno lasciato la zona della tendopoli, un convoglio che poi ha attraversato le strade di Brasilia. In questo momento, scrive O Globo, ci sono solo ancora pochi manifestanti che stanno lasciando il sito.Intanto la polizia e l'esercito hanno recintato il quartier generale delle forze armate brasiliane.

Il governatoredel Distretto di Brasilia Ibaneis Rocha chiede scusa a Lula in un video

Il governatore di Brasilia Ibaneis Rocha chiede scusa a Lula da Silva in un video diffuso sui social media. Il politico è stato accusato dalla stampa locale di sottovalutare i segnali che indicavano un assalto imminente alle istituzioni. 

 

Brasile, manifestazioni vietate fino al 31 gennaio

Il giudice della Corte suprema del Brasile Alexandre de Moraes ha decretato il divieto di manifestazioni fino al 31 gennaio, l'arresto in flagrante degli estremisti accampati davanti alle caserme, e ha convocato sindaci, governatori e generali. Le misure sono contenute nel documento di 18 pagine con il quale è stata stabilita la rimozione cautelare del governatore del Distretto di Brasilia Ibaneis Rocha. Lo riporta il quotidiano Estadao. Dal documento emerge che a carico di Rocha ci sono forti indizi di 'omissione criminale'.

 

Proseguono i blocchi stradali anche a San Paolo

Proseguono anche oggi, in Brasile, i blocchi stradali promossi dai sostenitori dell'ex presidente, Jair Bolsonaro, dopo l'assalto di ieri ai palazzi del potere di Brasilia: oltre allo Stato amazzonico di Mato Grosso - il più colpito, la notte scorsa, dalle proteste - si registrano blocchi anche su strade e autostrade di San Paolo, lo Stato più importante del Paese. Qui un gruppo di attivisti ha bloccato la Marginal Tieté, uno dei viali principali della megalopoli di San Paolo, dove hanno dato alle fiamme rifiuti e pneumatici, provocando un ingorgo di diversi isolati, ha riferito Rede Globo. Secondo la Polizia stradale federale, inoltre, ci sono blocchi stradali, totali o parziali, anche in altre regioni, in particolare nello Stato meridionale di Santa Catarina. Manifestazioni si starebbero svolgendo inoltre davanti ad alcune raffinerie di Petrobras.

Intercettazione tra segretario della sicurezza e il governatore Rocha: "Accordo con i manifestanti, tutto ok"

 Le forze di sicurezza di Brasilia hanno informato ieri il governatore Ibaneis Rocha che l'ingresso "pacifico" e "organizzato" nella spianata dei ministeri era stato "negoziato" con i sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro poco prima dell'assalto. "Tutto calmo", esordisce l'audio a cui ha avuto accesso il quotidiano Folha de Sao Paulo, in cui interviene il numero due del segretario alla Sicurezza, Fernando de Sousa Oliveira. "Abbiamo negoziato in modo che scendano in modo pacifico, organizzato, accompagnato. D'accordo", dice Oliveira. "È un ambiente molto calmo, molto piacevole . Una manifestazione molto soft, totalmente pacifica", ha sottolineato Oliveira nella sua ultima parte a Rocha. Il governatore del Distretto federale di Brasilia Ibaneis Rocha è stato rimosso oggi dal suo incarico dal giudice della Corte Suprema Federale Alexandre de Moraes.

 

Brasile, "La Festa di Selma", la parola d'ordine sui social per l'assalto al Governo

 "La festa di Selma". Questa la parola d'ordine che si è fatta strada sui social media e che è stata usata dai sostenitori dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro per aumentare l'adesione all'azione che ha poi portato all'assalto ai palazzi del governo di Brasilia. Si tratta di un gioco di parole tra "Selma" e "selva", che in portoghese significa "giungla". E che viene usata dai militari brasiliani sia come saluto, sia come avvertimento. Solo quattro giorni prima dell'attacco vero e proprio di ieri, quindi, su Telegram è diventato virale un video sul "Selma's Party". Nel filmato un uomo descriveva gli "ingredienti" necessari al "party": unione e organizzazione.

 

Nyt: "Bolsonaro è a Orlando in una casa affittata per un mese"

 L'ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro si trova a Orlando, in Florida, in una casa che ha preso in affitto da un professionista delle arti marziali vicino al Walt Disney World Resort. Lo scrive il New York Times ricordano che Bolsonaro ha lasciato il Brasile a fine dicembre, prima del giuramento del nuovo presidente, Luiz Inacio Lula da Silva. Da programma, Bolsonaro avrebbe voluto restare nella casa di Orlando per almeno un mese. Resta ora da vedere se l'assalto ai palazzi del governo di Brasilia da parte dei suoi sostenitori gli faranno cambiare programma.

 

Cremlino: "Appoggio assoluto al presidente Lula da Silva"

Il Cremlino ha condannato oggi l'assalto alle sedi istituzionali brasiliane da parte dei sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro e ha confermato il suo "assoluto appoggio" al presidente in carica, Lula da Silva. Mosca- ha dichiarato Peskov citato dall'Interfax - appoggia le misure adottate da Lula per "ripristinare l'ordine e lo stato di diritto in Brasile". Peskov ha poi commentato positivamente gli sforzi dell'attuale presidente per promuovere un rafforzamento delle relazioni bilaterali.

 

 Tajani: "L'assalto alle istituzioni democratiche non può che essere respinto con grande fermezza"

 "L'assalto alle istituzioni democratiche non può che essere respinto con grande fermezza", lo ha detto il ministro degli esteri Antonio Tajani al Tg1. "I risultati elettorali si accettano sempre, questa è la democrazia. Il governo italiano sta dalla parte della democrazia".

Ocasio Cortez: "Gli Usa cessino di dare asilo a Bolsonaro"

"A quasi due anni dal giorno in cui il Campidoglio degli Stati Uniti è stato attaccato dai fascisti, vediamo movimenti fascisti all'estero tentare di fare lo stesso in Brasile. Siamo solidali con Lula e con il governo democraticamente eletto. Gli Stati Uniti devono cessare di concedere rifugio a Bolsonaro in Florida". Lo ha scritto su Twitter la deputata democratica al Congresso degli Stati Uniti, Alexandria Ocasio-Cortez.

 

Amnesty: "È allarmante che organi del Distretto federale, quali la procura, il governo e la polizia, non siano stati in grado di identificare gli istigatori"

"È allarmante che organi del Distretto federale, quali la procura, il governo e la polizia, non siano stati in grado di identificare gli istigatori e i finanziatori dell’invasione e di impedire gli attacchi contro i palazzi istituzionali", ha denunciato Amnesty International in un comunicato. 

Brasile, Meta: "Rimossi contenuti che sostengono e elogiano il golpe"

 La società madre di Facebook, Meta, ha definito le rivolte in Brasile un "evento di violazione", aggiungendo che avrebbe "rimosso il contenuto che sostiene o elogia" i manifestanti che hanno preso d'assalto gli edifici governativi. Lo riporta la Cnn in lingua spagnola. "Prima delle elezioni, abbiamo designato il Brasile come luogo temporaneo ad alto rischio e abbiamo rimosso i contenuti che invitano le persone a prendere le armi o a invadere con la forza il Congresso, il palazzo presidenziale e altri edifici federali", ha detto il presidente Andy Stone. "Stiamo anche designando questo come un evento di violazione, il che significa che rimuoveremo i contenuti che sostengono o elogiano queste azioni. Stiamo monitorando attivamente la situazione e continueremo a rimuovere i contenuti che violano le nostre politiche".

Rutte: "In Brasile violenza inaccettabile"

"Ho guardato con sgomento le immagini dell'assalto agli edifici governativi a Brasilia. E' una violenza inaccettabile contro le istituzioni che costituiscono il nucleo di uno stato democratico governato dallo stato di diritto. Sosteniamo Lula come presidente democraticamente eletto del Brasile". Così su Twitter il premier olandese, Mark Rutte.

Ministra degli Esteri tedesca Baerbock: "Vile e violento attacco alla democrazia"

"Tutta la nostra solidarietà va al popolo brasiliano, alle sue istituzioni democratiche e al presidente Lula. Quello che è successo a Brasilia è stato un vile e violento attacco alla democrazia". Così su Twitter la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock.

 

Pagliarulo, presidente Anpi: "È in atto in Brasile un tentativo di colpo di stato. Le Istituzioni italiane si pronuncino con la massima chiarezza nominando i responsabili" 

"È in atto in Brasile un tentativo di colpo di stato, per ora sventato. L’assalto alla sede del parlamento e delle più importanti istituzioni democratiche brasiliane da parte di migliaia di sostenitori di Bolsonaro ha evidentemente dei mandanti e non poteva non essere a conoscenza quantomeno dei servizi segreti", ha scritto il presidente dell'Anpi in un comunicato, "leggo che i militari hanno fermato l’intervento delle forze dell’ordine e che i manifestanti golpisti nella notte hanno bloccato autostrade e strade federali in almeno quattro stati del Brasile. Colpisce che i facinorosi si dichiarino “patrioti”, come è nel linguaggio degli eredi del fascismo, che operino con metodi squadristici: la violenza e la devastazione. Le istituzioni italiane si devono pronunciare con la massima chiarezza nominando i responsabili di questo violentissimo attacco alla democrazia. Al presidente Lula, al governo ed al popolo brasiliano va la piena solidarietà e l’appoggio dell’ANPI e di tutti gli antifascisti".

 

Brasile, media: "Per Lula l'assalto è stato finanziato anche dall'estero"

Il presidente brasiliano Lula da Silva stima che gli atti terroristici messi in atto ieri dai sostenitori di Jair Bolsonaro "siano finanziati da uomini d'affari anche all'estero". Lo riporta il sito online del quotidiano Estadao.

(afp)

La Corte Suprema ordina ai social di bloccare la propaganda golpista

Il giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes ha ordinato alle piattaforme di social media Facebook, Twitter e TikTok di bloccare la propaganda golpista in Brasile. Lo riportano i media brasiliani.

Il Brasile indaga su chi ha guidato le rivolte a Brasilia

Le autorità brasiliane hanno iniziato a indagare sul peggior attacco alle istituzioni del Paese da quando la democrazia è stata ripristinata quattro decenni fa, con il presidente Luiz Inacio Lula da Silva che ha promesso di assicurare alla giustizia i responsabili della rivolta. 

Scholz: "Gli attacchi alla democrazia non possono essere tollerati"

"Gli attacchi violenti alle istituzioni democratiche sono attacchi alla democrazia, che non possono essere tollerati". Lo scrive il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, su Twitter, a proposito dell'assalto al congresso brasiliano. La Germania è al fianco del nuovo presidente, Luiz Ignacio Lula da Silva, e del popolo brasiliano, aggiunge.

Von der Leyen: "Ferma condanna contro l'assalto alla democrazia in Brasile"

"Condanno fermamente l'assalto alla democrazia in Brasile. È una grande preoccupazione per tutti noi, difensori della democrazia. Il mio pieno sostegno al Presidente Lula, che è stato eletto in modo libero e correttamente". Lo scrive su twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Brasile, Rishi Sunak: "Lula e il brasile hanno il nostro pieno supporto"

"Condanno ogni tentativo di ostacolare il pacifico processo di trasferimento di poteri in Brasile", ha scritto il premier britannico Sunak in un teet, "Il presidente Lula e il suo governo hanno il nostro pieno supporto".

Rischio proteste, Petrobras rafforza sicurezza alle raffinerie

La compagnia nazionale brasiliana di petrolio e gas, Petrobras, ha rafforzato la sicurezza nelle sue raffinerie a seguito di segnalazioni di possibili proteste che hanno bloccato le strade di accesso. Lo ha annunciato il senatore Jean-Paul Prates, da pochi giorni nominato a capo dell'azienda al presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva.

Bloccate le autostrade in diversi stati, Mato Grosso è il più colpito

 In Brasile i manifestanti golpisti nella notte hanno bloccato autostrade e strade federali in almeno quattro stati. Lo stato del Mato Grosso è il più colpito dalle proteste dei sostenitori dell'ex presidente Bolsonaro. Lo riporta il sito online di Folha de S.Paulo.

Tre Stati inviano polizia militare in aiuto a Brasilia

Almeno tre Stati hanno annunciato l'invio della polizia militare che si unirà alla Forza Nazionale nel Distretto Federale di Brasilia dopo l'attacco dei bolsonaristi al quartier generale dei Tres Poderes, avvenuto domenica pomeriggio da parte di sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro. Gli Stati interessati sono quelli di Bahia, Piauì e Pernambuco.

Ministero: "Possiamo adottare tutte le misure necessarie, ora la situazione è sotto controllo"

Il segretario esecutivo del Ministero della Giustizia brasiliano, Ricardo Cappelli, appena nominato dal presidente Inacio Lula da Silva a capo dell'intervento federale, ha spiegato che la situazione a Brasilia e' ora "sotto controllo". Dopo la dispersione dei manifestanti iniziata ieri notte, le operazioni - ha detto - riprenderanno tra poche ore.
"Tutto sara' debitamente indagato. I criminali continueranno a essere identificati e puniti", ha scritto sui social.
In base al decreto emanato nella notte da Lula Cappelli, alle dirette dipendenze del capo dello Stato, potra' adottare "tutte le misure necessarie di ordine pubblico" per porre fine alla rivolta che ha portato all'irruzione degli ultra' di Bolsonaro nelle tre istituzioni democratiche del Paese.

(reuters)

L'esercito protegge base dei bolsonaristi e blocca la polizia

 
 
L'esercito brasiliano impedisce alla polizia l'ingresso a Brasilia nell'area dove sono accampati molti seguaci dell'ex presidente Jair Bolsonaro che hanno assaltato e devastato il Parlamento, la sede del Governo e la Corte suprema di giustizia. Secondo il quotidiano Folha de S. Paulo, i militari hanno sbarrato la strada agli agenti che volevano entrare nella zona dove sono accampati gli autori dell'attacco con carri armati. Diversi veicoli della polizia sono all'ingresso della zona che si trova davanti al quartier generale dell'esercito, ma sono stati fermati. Di fronte a questa situazione, le autorità locali hanno organizzato una riunione con responsabili militari, a cui partecipa anche Ricardo Capelli, designato dal presidente Lula come responsabile dell'intervento del governo federale nel distretto di Brasilia. Si deve ricordare che il quartier generale dell'esercito si trova nel Settore militare urbano (Smu), area di responsabilità esclusiva militare.
 

Il presidente della Corte suprema federale ha deciso la rimozione del governatore di Brasilia

Il presidente della Corte suprema federale ha deciso la rimozione del governatore del distretto federale di Brasilia, Ibaneis Rocha. Una misura presa dopo gli atti vandalici commessi dai sostenitori di Jair Bolsonaro. Ibaneis con un video si era scusato con Lula per gli eventi. Il presidente brasiliano lo aveva accusato di non aver preso le misure necessarie per impedire l'invasione e il saccheggio delle istituzioni democratiche. Sempre ieri lo stesso Rocha aveva annunciato la destituzione del suo segretario alla Sicurezza, Anderson Torres che è negli Stati Uniti, in Florida come Bolsonaro, e rischia l'arresto.

(reuters)

Rubata una copia della Costituzione dalla sede della Corte Suprema

Durante l'attacco dei bolsonaristi alla Corte Suprema e' stata rubata una copia della Costituzione del 1988: l'azione vandalica è stata filmata in alcuni video diffusi dai social network. La copia si trovava nell'edificio della sede del Tribunale ed e' stata rimossa e portata in Praca dos Tres Poderes. L'edizione originale della Magna Carta, conservata nel museo della Corte Suprema, è invece intatta e non e' stata vandalizzata. Il museo si trova nei sotterranei del Tribunale, e non e' stato raggiunto dai manifestanti. I video mostrano il momento in cui un sostenitore di Bolsonaro si arrampica sulla scultura "A Justica", di Alberto Ceschiatti, e si impossessa del libro.

La statua di Themis, la dea della giustizia, di Ceschiatti, davanti al palazzo di Giustizia
La statua di Themis, la dea della giustizia, di Ceschiatti, davanti al palazzo di Giustizia 

Tra le possibili accuse per gli arrestati, attacco alla democrazia. Per il ministro della giustizia Bolsonaro è "politicamente responsabile"

Attacco alla democrazia e associazione a delinquere tra le possibili accuse giudiziarie ai bolsonaristi. Sono centinaia i fermati. Per il ministro della Giustizia, Flavio Dino, l'ex presidente brasiliano Bolsonaro è "politicamente responsabile" degli attacchi: "Chiaro che la responsabilita' politica di Jair Bolsonaro è inequivocabile. La responsabilita' legale, poi, spetta ovviamente alla magistratura, alla Procura della Repubblica. Tutti coloro che però vogliono polarizzare, istigare la pratica dei crimini, l'estremismo, sono politicamente responsabili, per azione o per omissione".

(reuters)

 

 

 

Il governatore di Brasilia: "Sono 400 gli arresti"

"Sono oltre 400 le persone arrestate e che pagheranno per i crimini commessi". A dare l'ultima cifra sui fermi per l'assalto ai palazzi del potere è il governatore di Brasilia, Ibaneis Rocha: "Continuiamo a lavorare per identificare quanti hanno partecipato a questi atti terroristici e per restaurare l'ordine", ha spiegato.

Bolsonaro si difende: "Rispetto la democrazia"

"Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali". Lo afferma su Twitter l'ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, condannando l'attacco ai palazzi del potere a Brasilia. "Respingo le accuse, senza prove, a me attribuite dall'attuale capo di Stato del Brasile. Durante tutto il mio mandato, ho sempre rispettato la Costituzione, rispettando e difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la nostra sacra libertà". Bolsonaro è in Florida dal 30 dicembre scorso, ha lasciato il suo Paese due giorni prima dell'insediamento di Lula.

 

Sono ora 200 i bolsonaristi arrestati, 40 gli autobus sequestrati. Identificati i finanziatori delle trasferte

Sono circa 200 i bolsonaristi arrestati a Brasilia a seguito degli attacchi alle tre istituzioni democratiche del Paese. Lo ha precisato il ministro della Giustizia Flavio Dino che ha parlato anche di 40 bus sequestrati. "Abbiamo ' identificato tutti gli autobus che sono andati a Brasilia e tutti i finanziatori di tali autobus. Ci sono ancora persone, in questo momento, su Internet, che parlano di continuita' degli atti terroristici. E non saranno in grado di distruggere la democrazia brasiliana".

(reuters)

Il ministro della Giustizia brasiliano: "L'assalto è stato un atto di "terrorismo" e di "golpismo" e ci sono state falle nella sicurezza"

Il ministro della Giustizia brasiliano, Flavio Dino, ha affermato che l'assedio dei bolzonartisi a Brasilia è stato un atto di "terrorismo" e di "golpismo", e ha criticato le modifiche ai piani di sicurezza nella piazza dei Tre poteri del governatore del Distretto federale, Ibaneis Rocha. Dino ha inoltre chiesto che vi siano "verifiche su omissioni" nella condotta di tutti i responsabili.

(reuters)

 

Lula: "Polizia incompetente o in malafede"

L'accusa, durissima, del presidente Lula alla polizia definita  - in un tweet  - almeno "incompetente" o peggio "in malafede" per aver fatto avvicinare e non aver impedito l'ingresso ai manifestanti pro Bolsonaro.

Giorgia Meloni: "Immagini inaccettabili"

La premier Giorgia Meloni twitta in tarda serata, quando già le polemiche per il lungo silenzio si stavano alzando di livello: "Quanto accade in Brasile non può lasciarci indifferenti. Le immagini dell’irruzione  - si legge sul social della Presidente del Consiglio - nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane".

Ripreso anche il controllo del Parlamento

La polizia brasiliana ha ripreso anche il controllo del palazzo del Congresso, il Parlamento, evacuando i manifestanti pro Bolsonaro. Aveva in precedenza ripreso il controllo della Corte Suprema e del palazzo presidenziale.

(ansa)

 

Cifre discordanti sugli arresti: per O Globo sono almeno 150

L'assalto ai palazzi del potere ha portato all'arresto di decine di persone. Secondo le prime informazioni, sono almeno 30, anche se l'autorevole O Globo parla di almeno 150 fermi.

 

Biden: "La violenza dei sostenitori di Bolsonaro è terribile"

La violenza dei sostenitori dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è "terribile". Lo ha detto il presidente americano Joe Biden ai giornalisti al seguito a El Pas, in Texas. L'assalto al Congresso brasiliano ha gli stessi contorni dell'assalto a Capitol Hill dei sostenitori d Trump dopo l'insediamento di Biden

(afp)

Chiesto l'arresto per l'ex segretario alla sicurezza: si trova negli Stati Uniti, a Orlando

L'organo che rappresenta il Paese di fronte alla Giustizia ha presentato una richiesta di arresto immediato dell'ex segretario di Pubblica Sicurezza del Distretto Federale di Brasilia, Anderson Torres. A seguito dell'assedio ai palazzi del potere, il governatore Ibaneis Rocha aveva deciso l'esonero di Torres.Dopo avere servito nel governo dell'ex presidente Jair Bolsonaro come ministro della Sicurezza, Torres aveva immediatamente ricevuto l'1 gennaio un nuovo incarico dal governatore ed è stato ricollocato nello stesso incarico di ministro della Sicurezza del distretto federale di Brasilia che aveva ricoperto prima di trasferirsi al servizio di Bolsonaro.
Qualche giorno dopo la sua designazione, però, Torres ha preso l'aereo per recarsi a Orlando, negli Stati Uniti, dove si trova attualmente, presumibilmente vicino alla residenza dell'ex capo dello Stato Bolsonaro che si è recato negli Usa prima dell'insediamento di Lula. Via Twitter oggi Torres si è rammaricato per le "scene deplorevoli avvenute nella spianata dei ministeri", assicurando di avere "impartito disposizioni precise alla polizia per ristabilire l'ordine".
In successivi tweet ha definito "inconcepibile il disordine e inaccettabile il mancato rispetto per le istituzioni", e assicurato che "i criminali non resteranno impuniti".

Il governatore di Brasilia, Ibaneis Rocha, si scusa con il presidente Lula: "Monitoravo i movimenti, ma sono rimasto sorpreso"

Il governatore del distretto federale di Brasilia, Ibaneis Rocha, si e' scusato con il presidente Lula. In un video Rocha ha affermato di aver monitorato il movimento dei bolsonaristi verso Brasilia, ma di essere rimasto sorpreso dalla proporzione degli atti, che hanno portato all'invasione del Palazzo Planalto, del Congresso Nazionale e della Corte Suprema Federale. "Quello che e' successo e' stato semplicemente inaccettabile" ha detto il governatore. "Non avremmo mai creduto che queste manifestazioni avrebbero preso le proporzioni che hanno avuto. Sono dei veri vandali. Veri terroristi che avranno tutto il combattimento effettivo da fare con me in modo che vengano puniti".