Economia

Il Pil italiano accelera a +1% nel secondo trimestre. L'inflazione scende al 7,9%, ma è nuovo record per il carrello della spesa

Il Pil italiano accelera a +1% nel secondo trimestre. L'inflazione scende al 7,9%, ma è nuovo record per il carrello della spesa
(ansa)
Il supporto all'attività italiana da industria e servizi. Meglio il mercato interno di quello estero. La crescita acquisita per il 2022 è del 3,4%. Bene Francia e Spagna, delude la Germania
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MILANO - Accelerazione inattesa per il Pil italiano nel secondo trimestre del 2022: l'Istat stima che il Prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato dell'1% rispetto al trimestre precedente e del 4,6% in termini tendenziali. Si tratta di una stima preliminare che segue il dato del primo trimestre dell'anno, durante il quale il Pil aveva registrato un aumento del +0,1%.

Prima della diffusione del dato, gli analisti di Unicredit preventivavano una crescita dello 0,2% trimestrale, segnalando potenziali al rialzo. "L'attività nel settore manifatturiero è stata migliore di quanto ci si potesse aspettare visti i venti contrari dal lato della domanda e dell'offerta". Probabile dunque che proprio dal manifatturiero sia arrivato il sostegno all'economia nel complesso. Inoltre, sottolineavano dalla banca di Piazza Gae Aulenti, "l'attività dei servizi dovrebbe riprendersi grazie alla riapertura dell'economia". Disanima confermata dal commento Istat ai dati, che per la loro natura provvisoria non hanno ancora lo spaccato in profondità sulle diverse componenti.

"La fase espansiva del Pil presegue per il sesto trimestre consecutivo, in accelerazione rispetto al primo trimestre dell’anno, quando la crescita era risultata lievemente positiva", annota l'Istituto di statistica. "Come sempre, si rimarca la natura provvisoria di questa stima, che riflette dal lato della produzione un calo dell’agricoltura e una crescita sia nell’industria sia nei servizi. Un contributo positivo alla crescita è derivato dalla componente nazionale, mentre la componente estera netta ha generato un apporto negativo", spiega ancora l'Istat.

Al giro di boa dell'anno, la crescita acquisita per il 2022 (ovvero quella che si verificherebbe in assenza di variazioni congiunturali nei prossimi trimestri) è del 3,4%. Il Fmi, che ha appena aggiornato le sue stime globali, ha previsto per l'Italia una crescita del 3%.

 "Il notevole incremento del PIL nel secondo trimestre si è verificato in un contesto di grande difficoltà per via della guerra in Ucraina, dell'impennata dei prezzi internazionali dell'energia e dei prodotti alimentari e del rialzo dei tassi di interesse a livello globale", ha commentato in una nota il Mef, in cui si sottolinea che la crescita annuale acquisita (ovvero l'evoluzione che si registrerebbe se il Pil restasse invariato nella seconda metà dell'anno) è pari al 3,4 per cento - superiore al 3,1 per cento previsto nel Def.

L'inflazione "rallenta" al 7,9% ma è nuovo record per il carrello della spesa

Leggero rallentamento per l'inflazione a luglio. I prezzi sono scesi su base tendenziale dall'8% di giugno al 7,9%, con un aumento su base mensile dello 0,4%. A influire sul rallentamento - sottolinea l'Istat - il calo dei beni energetici (da +48,7% di giugno a +42,9%) grazie soprattutto ai beni energetici regolamentati (da +64,3% a +47,8%) e solo in minima misura dagli energetici non regolamentati (da +39,9% a +39,8%).

Il rallentamento dell'inflazione è inatteso rispetto alle aspettative degli analisti. Quelli di Intesa, ad esempio, pronosticavano un 8% annuo invariato a luglio, con un 8,5% nella misura armonizzata Ue (8,4% il dato Istat). Da Unicredit, l'aspettativa era per un leggero incremento all'8,1%.

L'"inflazione di fondo", al netto di energetici e alimentari freschi, accelera da +3,8% a +4,1% e quella al netto dei soli energetici da +4,2 a +4,7%. Segna però una nuova accelerazione record il carrello della spesa, a luglio la crescita su base annuale è del 9,1%, la più forte dal 1984. Accelerano, infatti, sia i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +8,2% a +9,1%) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +8,4% a +8,7%).

Arera: "Aggiornamento costi bollette diventa mensile"

E per far fronte al rincaro dei prezzi, l'Arera, l'Autorità di regolazione dell'energia, ha deciso che l'aggiornamento dei prezzi ch eoggi avviene trimestralmente verrà fissato ogni mese, utilizzando come riferimento non più quello del mercato all'ingrosso "Anche per intercettare in modo immediato le eventuali iniziative nazionali ed europee di contenimento dei prezzi, l'Arera ha deciso di non utilizzare più come riferimento le quotazioni a termine del mercato all'ingrosso, ma la media dei prezzi effettivi del mercato all'ingrosso PSV italiano1 , aumentando al contempo la frequenza di aggiornamento del prezzo che diventa mensile, non più trimestrale. Il nuovo metodo, legato alla situazione di emergenza, sarà in vigore fino al termine della tutela gas, ad oggi previsto a gennaio 2023, termine che l'Autorità ha chiesto più volte venga allineato a quello del fine tutela elettrico, previsto per gennaio 2024", si legge in una nota

Gli altri Paesi: riparte la Francia, carissima Spagna

Prima del dato italiano, indicazioni positive erano giunte dalla Francia dove il Pil si è rimesso in marcia nel secondo trimestre, segnando una crescita dello 0,5%: rimbalzo più dinamico del previsto dopo la caduta dello 0,2% nel primo periodo dell'anno. Sopra le attese anche la progressione della Spagna, con l'economia in avanzamento dell'1,1% nel secondo periodo dell'anno rispetto al primo. Si tratta di un risultato decisamente superiore rispetto alle previsioni: nel primo trimestre la variazione congiunturale era stata dello 0,2 per cento. Rispetto allo stesso periodo del 2021, il Pil è cresciuto del 6,3 per cento.

Sempre in Spagna, però, si conferma vertiginosa la crescita dei prezzi che per il messe di luglio è fissata al 10,8% su anno, sei decimi in più rispetto a giugno. L'istituto Ine ricorda che "se confermata la variazione sarebbe al livello più alto da settembre 1984". Ritmi inferiori ma pur sempre elevati in Francia, con i prezzi in aumento del 6,1% dopo il 5,8% del mese precedente.

Per quel che riguarda la Germania, infine, il Pil ha registrato una variazione nulla nel secondo trimestre sul primo, risultato inferiore alle attese per una lieve crescita (Unicredit quotava un +0,1% trimestrale). Rispetto al secondo trimestre del 2021, il pil tedesco regista un incremento dell'1,4% (dato corretto tenendo conto del numero di giorni lavorativi: il dato grezzo è +1,5 per cento).