A Mariupol trovata una fossa comune con 100 corpi. Attacco nella notte a Mykolaiv. Bomba sul condominio: tra le vittime un bimbo

Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro e Redazione Online

Le notizie di venerdì 1° luglio sulla guerra. Missile russo su un condominio di Odessa: 21 vittime, tra cui sei bambini. Mykolaiv colpita con bombe a grappolo vietate

Questa diretta è stata chiusa. Qui trovate l’articolo con tutte le notizie in diretta di sabato 2 luglio sulla guerra



• La guerra in Ucraina è arrivata al 128esimo giorno.
• Mosca continua a premere su Lysychansk, ma i russi sono stati costretti a ritirarsi dall’isola dei Serpenti.
• Putin ridimensiona gli obiettivi: «Vogliamo solo liberare il Donbass». Qui l’analisi di Fabrizio Dragosei.
Sergei Vakulenko: «Se Putin vuole mettere in crisi l'Europa, taglierà il gas fino a zero».

L’Ucraina sta «attivamente» negoziando l’invio di nuove armi dai propri partner per «togliere la superiorità ai russi. È necessario per il Donbass, per la regione di Kharkiv, per il sud». Lo ha affermato il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky nel suo video-intervento notturno, riferisce Ukrinform. Il presidente ucraino ha ringraziato gli Stati Uniti e personalmente il presidente Biden per il nuovo pacchetto di sostegno per l’Ucraina. «Abbiamo lavorato molto per tale fornitura. In totale, questo pacchetto pesa 820 milioni di dollari e, oltre ai sistemi Nasams, include munizioni di artiglieria e sistemi radar», ha sottolineato. Oggi il primo ministro norvegese è stato Kiev. I due hanno discusso di un ulteriore sostegno alla difesa dell’Ucraina e del rafforzamento delle sanzioni contro la Russia, ha riferito Zelensky, ricordando anche l’istituzione di un gruppo speciale sulle garanzie di sicurezza internazionali per l’Ucraina. «Il compito principale del gruppo è sviluppare un formato di garanzie di sicurezza per il nostro stato che funzioni a lungo termine e in modo realistico in modo che non ci siano aggressioni future», ha affermato.

di Alessandro Trocino (da Prima Ora)

I russi stanno usando gli x-22 (chiamati anche kh-22 o as4-kitchen), missili sovietici che possono portare una testata nucleare per buoni 400 chilometri. Erano stati progettati negli anni ’50 e sono rimasti in servizio per mezzo secolo. La guerra in Ucraina li ha richiamati in servizio, racconta Andrea Nicastro: «Il problema è che i radar di guida sono gli stessi di 60 anni fa: riconoscerebbero probabilmente la stazza di una portaerei in mezzo al mare, ma faticano a distinguere una fabbrica da un condominio». Per il presidente Zelensky, gli attacchi missilistici degli ultimi giorni «non sono causali, ma veri e propri attentati terroristici contro la nostra gente». Il generale Oleksii Hromov, della Difesa ucraina, dice invece che i «russi mirano a infrastrutture militari e snodi logistici». I due non sono in contraddizione, spiega Nicastro, perché ad usare un fucile per prendere una zanzara si finisce per distruggere la casa. I missili che Mosca sta usando per bombardare l’interno dell’Ucraina non sono adatti al compito. Mancano l’obiettivo militare e come «danno alternativo» (non solo «collaterale») fanno stragi a ripetizione. E’ successo sabato notte a Kiev (un morto), lunedì pomeriggio in un centro commerciale a Kremenchuk (50 tra morti e dispersi) e si è ripetuto giovedì notte a Serhiivka, un sobborgo di Odessa (21 morti). (Qui per iscriverti alla newsletter Prima Ora)

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di essere coinvolta in un «terrore di Stato» e ha incolpato Mosca per il lancio di missili su una città turistica del sud che ha causato 21 morti e decine di feriti. Zelensky ha dichiarato nel suo discorso quotidiano alla nazione che tra i morti c’è anche un bambino di 12 anni, aggiungendo che circa 40 persone sono state ferite e che il bilancio delle vittime potrebbe salire. «Sottolineo che si tratta di un atto di terrore russo deliberato e intenzionale, non di un errore o di un attacco missilistico accidentale», ha detto Zelensky.

Potenti esplosioni sono state avvertite nella città ucraina di Mykolaiv. Lo ha dichiarato sui social il sindaco Oleksandr Senkevich: «Ci sono potenti esplosioni in città! Rimanete nei rifugi!» Senkevich ha scritto su Telegram. Non è stato reso noto cosa abbia causato le esplosioni, riferisce Reuters. Le sirene antiaeree hanno suonato in tutta la regione. Mykolaiv conta 476.101 abitanti ed è la nona città più popolosa del Paese

Il primo ministro britannico Boris Johnson ha ricevuto il titolo di cittadino onorario di Odessa. Ne dà notizia il quotidiano Kyiv Independent. Il sindaco di Odessa Henadiy Trukhanov ha firmato un’ordinanza che conferisce al premier inglese i distintivi onorari Hryhoryia Marazly di I, II, III grado, che gli conferiscono automaticamente il titolo. Secondo Trukhanov, se il resto del mondo avesse assunto contro la Russia la stessa posizione del popolo britannico dall’inizio dell’invasione a febbraio, l’Ucraina avrebbe già sconfitto la Russia.

La società nucleare statale ucraina, Energoatom, ha ripristinato il collegamento tra l’Agenzia internazionale per l’energia atomica e i sistemi di sorveglianza dell’impianto nucleare nella città sudorientale di Zaporizhzhia. Ne dà notizia su Twitter Kyiv Independent. I collegamenti erano stati interrotti a causa dell’occupazione russa.

I ministri dello sport di 33 Paesi hanno firmato una dichiarazione congiunta chiedendo di sospendere l’adesione di Russia e Bielorussia alle organizzazioni sportive internazionali e di vietare le trasmissioni televisive di competizioni sportive internazionali in questi Paesi: lo ha annunciato il ministro dello Sport e del turismo polacco, Kamil Bortniczuk, durante un briefing, secondo la Tass. Secondo il ministro, il comunicato fa riferimento a «restrizioni che devono riguardare gli atleti provenienti da Russia e Bielorussia nel contesto di quanto sta accadendo in Ucraina negli ultimi mesi».

Le forze armate di Kiev hanno accusato le forze russe di aver sparato bombe al fosforo contro l’Isola dei Serpenti, dalla quale gli uomini di Mosca di sono ritirati ieri.

L’ennesima strage di civili insanguina l’Ucraina. Mentre ancora si rimuovono le macerie del centro commerciale bombardato a Kremenchuk, un nuovo attacco missilistico russo ha centrato in pieno un condominio e un centro ricreativo nella regione meridionale di Odessa: almeno 21 le vittime accertate, 16 rimaste uccise negli appartamenti e 5 nel luogo di ritrovo, tra cui un dodicenne, mentre altre 39 persone sono state ferite, compresi 6 bambini. Il raid ha preso di mira il villaggio di Serhiivka, baia lagunare sulla costa del Mar Nero, un’ottantina di km a sud di Odessa. E proprio sul Mar Nero volava il bombardiere russo che ha colpito la città con missili «molto pesanti e molto potenti», ha spiegato il portavoce del governatore, Serhiy Bratchuk. Il nuovo massacro scuote l’oblast di Odessa, che solo poche ore fa era stata dichiarata «interamente liberata dagli occupanti», dopo il ritiro delle forze nemiche dall’Isola dei Serpenti. La «risposta» delle Forze armate non si farà attendere, ha avvertito il consigliere di Volodymyr Zelensky.

L’ambasciatore ucraino ad Ankara, Vasyl Bodnar, ha chiesto alle autorità turche di sequestrare la nave russa Zhibek Zholy, giunta nei pressi delle coste turche del Mar Nero dal porto «occupato» di Berdiansk con un carico di 7.000 tonnellate di grano. Il cargo, lungo 140 metri, ha gettato l’ancora a circa un chilometro dal porto di Karasu, a est dell’imboccatura del Bosforo. «Sono convinto che verranno prese misure che eviteranno i tentativi di violare la sovranità dell’Ucraina», ha affermato il diplomatico. Kiev ha accusato Mosca di aver rubato il suo grano.

Con le bombe a Odessa «Putin sta dimostrando una sola cosa: di non volere la pace. Continua ad allontanare il tavolo di pace portando avanti in maniera sempre più intensa questa guerra in Ucraina. Noi non ci fermeremo come governo nella nostra azione diplomatica nel cercare la pace, ma bisogna essere in due a volerla». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

La guerra in Europa oltre l’Ucraina è «naturalmente» una possibilità. E’ l’allarme rilanciato dal ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto, in un’intervista alla Cnn, che, alla domanda se Kiev possa vincere la guerra contro la Russia, ha replicato: «Possono mantenere la situazione e, in questo senso, possono vincere questa battaglia. Penso che il loro morale sia alto, sono molto uniti». Poi, tornando sulla rinuncia alla neutralità della Finlandia - che, insieme alla Svezia, si appresta a entrare nella Nato - Haavisto ha detto: «Penso che ci sia una nuova realtà. Penso veramente che l’architettura di sicurezza europea si sia rotta. C’è una nuova situazione, c’è una nuova forma di cortina di ferro tra la Russia e gli altri Paesi. E naturalmente è a causa dell’aggressione russa contro la vicina ucraina».

L'Ucraina ha presentato alla Corte penale internazionale dell'Aja un dossier sui crimini di guerra russi. Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. «Dimostriamo che la Russia ha violato la Convenzione sul genocidio giustificando la sua aggressione con il falso pretesto di un "genocidio" che non c'è mai stato - ha aggiunto -. Questo è un passaggio fondamentale per ritenere la Russia responsabile e farle pagare il danno che ha inflitto».

L'Ucraina ha presentato alla Corte penale internazionale dell'Aja un dossier sui crimini di guerra russi. Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. «Dimostriamo che la Russia ha violato la Convenzione sul genocidio giustificando la sua aggressione con il falso pretesto di un `genocidio´ che non c'è mai stato - ha aggiunto -, è un passaggio fondamentale per ritenere la Russia responsabile e farle pagare il danno che ha inflitto».

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Le spie non smettono mai, difficile che vadano in pensione. Alcuni si ritirano, ma mentalmente conservano certe «abitudini». Altri sono pronti a rimettersi in gioco. Dipende dalle situazioni, da una chiamata, da un’emergenza. Forse è questa la storia di un ex agente arrestato dagli ucraini e accusato di complicità in un attacco pesante.

Le autorità filorusse dell'autoproclamata Repubblica separatista di Donetsk hanno incriminato altri due «mercenari» britannici con le stesse accuse contestate ai tre combattenti volontari stranieri pro-Ucraina - due britannici e un marocchino - che sono già stati condannati a morte. Lo riferisce la Tass.

I filorussi dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk stanno inoltre per istruire il primo processo contro un gruppo di militari ucraini catturati all'acciaieria Azovstal di Mariupol.

La guerra in Europa è «certamente una possibilità», ha detto in un'intervista alla Cnn il ministro degli Esteri finlandese, Pekka Haavisto, sottolineando che l'aggressione russa all'Ucraina presenta per l'Europa una «nuova realtà».

Celebre per le messe in scena provocatorie e su temi «scomodi», il teatro d'avanguardia più famoso di Russia, il Gogol Center di Mosca, ha tenuto ieri sera il suo ultimo spettacolo: un cambio ai suo vertici, imposto dalle autorità, è stato letto come una chiusura di fatto, sullo sfondo dell'inesorabile assottigliamento degli ultimi spazi di dissenso in Russia. Trasformato in una sorta di oasi di libertà dal pluripremiato regista Kirill Serebrennikov - ora costretto all'esilio per le sue posizioni - il teatro ha tenuto il suo ultimo spettacolo trasmesso anche in una diretta sui social.

Mercoledì, il dipartimento della Cultura di Mosca aveva annunciato che i contratti con l'attuale direttore artistico e direttore del Gogol Center non sarebbero stati prorogati e che il teatro, che «ha lavorato sotto il nome di Gogol Center», sarebbe tornato al suo titolo originario: Teatro drammatico Nikolai Gogol. Su Instagram Serebrennikov - che aveva lasciato già anni fa la direzione artistica del Gogol ai suoi collaboratori, ma i cui spettacoli erano ancora in cartellone - ha denunciato che il potere «ha deciso di chiudere il teatro. Per la sua posizione. Per la sua integrità. Per il suo tentativo di libertà».

Serebrennikov si era subito schierato contro la guerra e lo stesso teatro, in tutti questi mesi di conflitto, ha messo in atto alcune azioni di protesta contro l'invasione dell'Ucraina: gli attori non uscivano per gli inchini e gli applausi finali, mentre ogni spettacolo si chiudeva con l'immagine di una colomba.

«Diamo 1 miliardo di euro per l’Ucraina. La prima parte del pacchetto di assistenza macrofinanziaria annunciato a maggio. Contribuirà a soddisfare le esigenze urgenti del Paese. L’Ue continuerà a fornire aiuti all’Ucraina e a sostenere la sua ricostruzione a lungo termine». Lo annuncia su Twitter la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Scuole riaperte a Kiev dal prossimo 1° settembre. Questo l’obiettivo degli istituti scolastici della capitale ucraina, che proseguono nei preparativi per il nuovo anno accademico per garantire le lezioni in presenza degli alunni, secondo quanto riferisce l’agenzia d’informazione Unian. La direttrice del Dipartimento dell’istruzione e della scienza per la città di Kiev, Olena Fidanyan, ha spiegato che la priorità assoluta sarà data alla sicurezza. Pertanto, le zone adiacenti alle scuole saranno preventivamente bonificate dall’eventuale presenza di oggetti esplosivi da agenti speciali del Servizio di emergenza. In corso anche un’ispezione dei rifugi antiaerei presenti nelle scuole, dove saranno allestite tutte le risorse necessarie. Per le scuole prive di un rifugio saranno predisposti dei rifugi raggiungibili a piedi. Inoltre, all’inizio dell’anno scolastico, in tutte le scuole si terranno corsi per bambini e insegnanti su come comportarsi in caso di raid aereo. Tutte le 422 scuole di Kiev si stanno preparando all’apertura del 1 settembre. Ma solo, ricorda ancora l’agenzia, se ci saranno le garanzie per l’incolumità di studenti ed insegnanti, come riferito dal ministro dell’Istruzione e della Scienza Serhiy Shkarlet lo scorso 9 giugno.

Tra il serio e il faceto, Mosca reagisce alla decisione dell’Unesco di riconoscere il Borscht, piatto tipico della cucina ucraina, quale patrimonio dell’umanità e la addita come un caso di «nazionalismo» ucraino, parlando di «ucrainizzazione». «Per dare al mondo un esempio culinario dell«attuale nazionalismo di Kiev citerò un fatto : hummus e pilaf sono riconosciuti come piatti nazionali di diversi Paesi», ha scritto su Telegram la portavoce del ministero russo degli Esteri, Maria Zakharova. «Ma da quello che capisco - ha continuato - tutto è oggetto di ucrainizzazione».

Vadym Skibitskyi, dell'intelligence ucraina, ha affermato che sette battaglioni delle forze armate bielorusse sono stati schierati al confine con l'Ucraina. Lo riporta Ukrinform. Secondo Skibitskyi, da un punto di vista militare persiste la minaccia dell'esercito bielorusso di invadere il territorio dell'Ucraina ma, al momento, è improbabile che venga lanciata un' offensiva diretta dalla Bielorussia.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha reso noto che parlerà nuovamente di «esportazione dei prodotti agricoli» dall'Ucraina con l'omologo russo Vladimir Putin e il capo di Stato ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riporta Anadolu. Il leader turco ha anche fatto sapere che la Turchia si rende disponibile a esportare il grano che uscirà dai porti dell'Ucraina.

«Possiamo esportare questi prodotti ai Paesi che ne hanno bisogno, nella regione abbiamo a disposizione circa 20 navi e sono pronte a partire», ha detto Erdogan aggiungendo che questo ruolo della Turchia dipenderà da una risposta positiva da parte di Putin e Zelensky.

L'Unione Europea sta lavorando a nuove sanzioni per prendere di mira l'oro russo. Lo scrive l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti secondo cui alcune nazioni spingeranno per includere nel nuovo pacchetto ulteriori misure prima che vengano presentate agli Stati membri per l'approvazione. Inoltre il nuovo pacchetto dovrebbe riguardare anche correzioni alle precedenti misure approvate, che potrebbero includere adeguamenti delle regole sul transito di merci sanzionate nell'enclave russa di Kaliningrad.

A Mariupol è stata trovata un'altra fossa comune con 100 cadaveri. Lo scrive su Telegram il consigliere del sindaco, Petro Andryushchenko, come riporta Unian. «Le tombe temporanee nelle strade si stanno gradualmente trasformando in tombe permanenti», ha dichiarato.

Il presidente russo Vladimir Putin torna a brandire l'arma del gas, firmando nella notte un decreto per trasferire i diritti sul giacimento di gas e petrolio Sakhalin 2 a una nuova società russa, motivando la decisione con ragioni di interesse nazionale e di sicurezza economica. Una quota del 27,5% del maxi-giacimento è infatti detenuta da Shell, che all'inizio della guerra in Ucraina aveva dichiarato di volerla vendere e di recente ha annunciato progressi nella dismissione di asset valutato 4,1 miliardi di dollari.

Il decreto, che complica i piani di vendita di Shell, assegna un mese di tempo agli azionisti per dire se intendono entrare nella nuova società, con Mosca che si riserva un diritto di veto, e avverte che una uscita dal capitale potrebbe non essere interamente compensata.

Oltre a Shell sono presenti in Sakhalin 2 le due società nipponiche Mitsubishi (10%) e Mitsui & Co (12,5%), che alla Borsa di Tokyo hanno perso oltre il 5%. Il premier giapponese, Fumio Kishida, in marzo aveva detto che il Giappone non avrebbe abbandonato il giacimento, il cui gas viene in larga venduto a Tokyo in forma liquefatta. «Pensiamo che la decisione possa avere ampie ramificazioni per gli acquirenti di gas ed elettricità in Giappone», hanno riferito gli analisti di Jefferies, secondo quanto riporta Bloomberg. Il Giappone conta per l'8,8% sul gas naturale russo, quasi tutto proveniente da Sakhalin 2. Al momento, ha rassicurato Kishida, le importazioni non stanno subendo interruzioni.

«Bandera non è stato uno sterminatore di massa di ebrei e polacchi — ha affermato il diplomatico nel colloquio con un giornalista ieri — su questo non ci sono prove». Le parole dell'ambasciatore ucraino in Germania Andrij Melnyk hanno scosso Kiev, creando un caso. Il ministero degli Esteri ucraino ha reagito prendendo le distanze: «L'opinione dell'ambasciatore Melnyk, espressa in un'intervista, è la sua personale opinione e non corrisponde alla posizione del ministero degli esteri ucraino».

Inoltre il ministero sottolinea che dalla Polonia stia arrivando un «aiuto senza precedenti». Anche Varsavia ha reagito all'intervista, definendo le parole del diplomatico - per mesi spina nel fianco del governo tedesco - «inaccettabili». Nei mesi scorsi Melnyk ha esercitato forte pressione sul governo Scholz, arrivando a offenderlo con parole di cui si è poi dovuto scusare.

Commentando le dichiarazioni delle autorità ucraine sull'attacco russo a un edificio residenziale nella regione di Odessa, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha ricordato ai giornalisti le parole del presidente russo Vladimir Putin secondo cui le truppe della Federazione non attaccano siti civili. Lo riporta Interfax. E sottolinea: «I russi colpiscono i depositi militari, le imprese che equipaggiano e riparano l'hardware militare, i depositi di munizioni, le aree di concentrazione e di addestramento dei mercenari, compresi quelli stranieri, e gli elementi nazionalisti».

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I soccorritori a Odessa (Ukrainian Emergency Service via Ap)

È salito a 20 il numero delle persone uccise a seguito di un attacco missilistico russo nel villaggio di Sergiyivka, nella regione di Odessa. Lo afferma il servizio di emergenza statale dell'Ucraina come riporta Ukrinform. «Alle 13:30 il bilancio delle vittime è di 20 persone rimaste uccise, mentre 38 sono i feriti». Secondo il servizio di emergenza statale, i feriti sono stati ricoverate in ospedale. Otto persone sono state salvate, tre delle quali bambini.

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I vigili del fuoco al lavoro sulle macerie del palazzo (Afp)

«Sono grato al mio amico presidente Emmanuel Macron per aver aumentato l'assistenza alla sicurezza da parte della Francia all'Ucraina. Oggi ne abbiamo più bisogno che mai per proteggere l'Ucraina, per proteggere i valori del'Unione Europea in prima linea». Lo ha scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, rispondendo all'annuncio da parte del presidente francese Emmanuel Macron della consegna di nuovi armamenti all'Ucraina.

«Dopo la Seconda Guerra Mondiale c'era molta speranza nelle Nazioni Unite — dice papa Francesco nell'intervista all'agenzia argentina Telam —. Non voglio offendere, so che ci sono ottime persone che lavorano, ma a su questo punto non hanno il potere di imporsi». E aggiunge: «Le Nazioni Unite contribuiscono sì a evitare guerre, e penso a Cipro, dove ci sono truppe argentine. Ma per fermare una guerra, per risolvere una situazione di conflitto come quella che stiamo vivendo oggi in Europa, o come quelle vissute in altre parti del mondo, non hanno alcun potere. Senza offesa. È solo che la costituzione di cui dispongono non dà loro potere».

Secondo il pontefice il populismo in Europa ha portato al fascismo e al nazismo. «In Europa hanno un'esperienza molto triste del populismo. È appena uscito un libro, Sindrome 1933, che mostra come si è generato il populismo di Hitler. Per questo mi piace dire: non confondiamo il populismo con il popolarismo. Il popolarismo è quando il popolo porta avanti le proprie cose, esprime il suo pensiero nel dialogo ed è sovrano. Il populismo è un'ideologia che unisce il popolo, che cerca di raggrupparlo in un'unica direzione. E qui, quando parli loro di fascismo e di nazismo, capiscono cos'è il populismo».

Minsk rimane «concentrata sul dialogo pacifico», nonostante i «vicini occidentali» stiano «portando le truppe della Nato al confine». Lo ha detto il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, in un videomessaggio ai partecipanti alla sessione plenaria del IX Forum delle Regioni di Bielorussia e Russia. Lo riporta Ria Novosti.

La pressione politica e sanzionatoria «senza precedenti» da parte dell'Occidente ha spinto Mosca e Minsk ad accelerare il processo di integrazione fra i due Paesi confinanti. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin. In particolare, Russia e Bielorussia intendono sviluppare la cooperazione nelle forniture di cibo e fertilizzanti sui mercati mondiali, ha precisato Putin.

Non era scritto il messaggio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky per il presidente russo Vladimir Putin consegnato da parte del presidente indonesiano Joko Widodo nell'incontro di ieri al Cremlino. Lo chiarisce il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov nel briefing ai giornalisti, come riporta l'agenzia Interfax.

Si è aggravato il bilancio delle vittime dei missili che questa mattina hanno colpito la regione di Odessa: come riferisce il servizio per le emergenze citato dalla stampa ucraina, i morti sono 19 e i feriti 38.

«La Nato è sempre stata alla ricerca di un nemico esterno, in gran parte a causa della necessità di preservare la "raison d'etre" della Nato che - e molti politici e analisti occidentali lo riconoscono - è scomparsa quando l'Organizzazione del Trattato di Varsavia e l'Unione Sovietica hanno cessato di esistere». Lo ha affermato il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov durante un incontro con gli studenti e il personale docente dell'Università Statale Bielorussa.

Mentre ieri, dopo il vertice Nato, Lavrov aveva affermato che sta riemergendo una «cortina di ferro» tra la Russia e l'Occidente. Di conseguenza, d'ora in poi la Russia «non si fiderà di Washington e Bruxelles».

«Abbiamo presentato la candidatura per 115 giorni. E il nostro percorso verso l'adesione non deve richiedere anni o decenni. Dobbiamo superare questo percorso rapidamente. Rendere perfetta la nostra parte di lavoro. Per consentire ai nostri amici dell'Unione Europea di prendere un'altra decisione storica per noi, altrettanto rapidamente e in modo consolidato». Sono queste le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram nel giorno in cui la presidente della commissione Ue Ursula Von der Leyen è intervenuta in collegamento con il parlamento di Kiev. «Oggi, insieme al presidente della Verkhovna Rada dell'Ucraina e al primo ministro, firmiamo una dichiarazione congiunta, che è - spiega Zelensky -un segnale di unità di tutti i rami del governo e una prova della nostra determinazione a raggiungere l'obiettivo strategico dell'Ucraina di una piena adesione all'Unione Europea».

La bandiera dell'Unione europea è stata posta nel Parlamento di Kiev, la Verkhovna Rada. «Un momento storico! La bandiera del'Ue è ora nel Parlamento ucraino. Era un mio sogno ed è diventato realtà. E aggiungo: la Verkhovna Rada merita la bandiera dell'Ue sia per il colore che per il significato», ha scritto su twitter Ruslan Stefanchuk, presidente del Parlamento.

Oleksiy Arestovich, consigliere del presidente ucraino Zelensky, annuncia che la Russia non dovrà aspettare molto per la «risposta» delle Forze armate ucraine dopo gli attacchi missilistici nella regione di Odessa. Lo riporta Unian. «Tre X-22 (lo stesso tipo di missile che ha colpito il centro commerciale di Kremenchuk, ndr) hanno colpito edifici residenziali e centri ricreativi nel distretto di Bilhorod-Dnistrovskyi nella regione di Odesa. Con che razza di bastardi dobbiamo combattere. Bene, aspettatevi una risposta , maledizione. E non dovrete aspettare a lungo», ha assicurato Arestovych.

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Il palazzo colpito a Odessa (Ukrainian Emergency Service via Ap)

Le forze di terra russe affermano di aver catturato il villaggio di Pryvilla, a nord-ovest di Lysychansk, nel Donbass: probabilmente continuano gli intensi combattimenti per la conquista delle alture intorno alla raffineria di petrolio della città. Lo scrive su Twitter l'intelligence del Ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano della guerra in Ucraina.

A confermare l'attacco russo alla raffineria di Lysychansk arriva dal governatore della regione Sergey Gaidai. «Gli occupanti stanno prendendo d'assalto la raffineria di petrolio di Lysychansk — ha affermato Gaidai — in particolare le zone nord-occidentali e sud-orientali dell'impianto. Inoltre, i russi hanno effettuato assalti a Topolivka e nelle aree settentrionali di Vovchoyarivka e Maloryazantsevo, con parziale successo, mantenendo sotto controllo il tratto della strada Topolivka - Lysychansk. Allo stesso tempo, i soldati ucraini hanno fermato l'avanzata del nemico in direzione di Loskutivka e li hanno costretti a ritirarsi».

«La Russia ha bloccato il Mar Nero, non è un segreto, e ora tiene milioni di persone in ostaggio in Africa, Asia, Europa. Siamo tutti ostaggi. Perché se non si rimuove questa minaccia di carestia, se non si sblocca immediatamente il Mar Nero, allora il risultato della crisi alimentare sarà uno tsunami migratorio che vi raggiungerà». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando in video al festival 4GameChangers a Vienna.

«C’è una lunga strada da percorrere ma l’Europa sarà al vostro fianco ogni passo del cammino, fino al momento che attraverserete la porta che conduce nella nostra Unione europea». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando in videocollegamento alla Rada ucraina, il Parlamento ucraino, dopo la concessione dello status di candidato a Kiev. Von der Leyen si è soffermata sulla necessità per Kiev di attuare delle riforme e ha invitato Ucraina «a concentrarsi sulla legge anti-oligarchi».

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Ursula von der Leyen in video collegamento con il Parlamento ucraino (Ansa)

Sale il bilancio delle vittime dell’attacco russo su un condominio di Odessa avvenuto questa notte. L’ultimo bollettino aggiorna il numero dei morti: sono decedute 18 persone, tra cui due bambini, mentre 31 civili sono stati feriti, tra cui 4 bambini e una donna incinta. Le persone salvate dalle macerie sono 31, tra cui 3 bambini.

L'attacco è stato lanciato da aerei strategici Tu-22 provenienti dal Mar Nero, tre missili X-22 (come quelli lanciati sul centro commerciale di Kremenchuk) hanno colpito un edificio residenziale e un centro ricreativo.

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(Ukrainian Emergency Service via Ap)

Secondo Oleksandr Sienkovych, il sindaco di Mykolaiv, la città che è stata bombardata questa stamattina con 10 missili nell’arco di tempo di 25 minuti, l’area portuale è stata colpita da «bombe a grappolo che sono proibite», e ci sono vittime. Il sindaco ha spiegato che i missili hanno raggiunto dieci aree diverse della città e in alcune, «il numero dei morti e le conseguenze» sono in fase di chiarimento.

IIssata in occasione del mese dell'orgoglio gay, la bandiera Lgbt sventola ancora sull'ambasciata americana a Mosca, in quella piazza che una settimana fa i russi hanno ribattezzato «Piazza della Repubblica popolare di Donetsk» in onore della regione separatista ucraina di Donetsk. «Il cambiamento è una dimostrazione di sostegno alla DPR, al popolo del Donbass e ai soldati che difendono il mondo russo oggi», aveva spiegato il vicepresidente della Duma, Pyotr Tolstoj.

Questa mattina dieci missili sono stati lanciati dalle truppe russe nel giro di 25 minuti su Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale. Lo ha annunciato il sindaco Oleksandr Sienkovych, riferendo che i canali locali di Telegram parlano di una grande nuvola di fumo che si è alzata sulla città dopo le esplosioni. Al momento non ci sono informazioni sulle conseguenze dei bombardamenti, riporta Unian.

È stato lo stesso Volodymyr Zelensky a confermare ieri l’annunci: l’Ucraina ha iniziato a «esportare significativamente» energia elettrica verso l’Unione Europea, attraverso la Romania. «Giovedì è stato compiuto un passo importante nel nostro avvicinamento all’Unione Europea», ha sottolineato il presidente dell’Ucraina, la cui richiesta di adesione all’Ue è stata approvata la scorsa settimana dall’Ue-27.

Era stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ad annunciare nel pomeriggio di ieri la notizia in un tweet. «Sono molto lieta di annunciare che da oggi l'Ucraina può esportare elettricità nel mercato dell'Ue. Fornirà un'ulteriore fonte di elettricità per l'Unione. E le entrate tanto necessarie per l'Ucraina. Quindi ne beneficiamo entrambi».

Sono almeno 17 le persone rimaste uccise dopo un bombardamento dell’esercito russo su un condominio e un centro ricreativo ad Odessa. Lo hanno reso noto fonti ufficiali ucraine, tra le quali il portavoce dell’amministrazione militare di Odessa, Sergei Bratchuk, secondo il quale il missile è stato lanciato da un aereo proveniente dal Mar Nero. «Ha colpito un edificio residenziale di nove piani, nella regione di Bilgorod-Dniester», a circa 80 km a sud di Odessa, ha continuato il portavoce ucraino.

Almeno 14 i morti e 30 i feriti nell’edificio, dove «nove piani di una sezione sono completamente distrutti» (qui sotto un video diffuso da un parlamentare ucraino, in cui si vede una donna che chiede aiuto dopo essere rimasta intrappolata nelle macerie a causa dell'esplosione).

Altre tre vittime — tra cui un bambino — nell’attacco al centro ricreativo.

L’attacco missilistico all’edificio residenziale arriva pochi giorni dopo che un attacco russo ha distrutto un centro commerciale a Kremenchuk, nell’Ucraina centrale, uccidendo almeno 18 civili. L’assalto giunge poi il giorno dopo l’annuncio della liberazione, da parte dell’Ucraina, dell’Isola dei Serpenti, un isolotto di importanza strategica decisiva per il controllo della zona occidentale del Mar Nero - e dunque anche del porto di Odessa.

Il ritiro russo dall’Isola Serpenti cambia di fatto la situazione nel Mar Nero. lo ha sottolineato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo aver ha elogiato le forze armate ucraine per il ruolo avuto nell’operazione durante il suo consueto discorso serale. Il leader di Kiev - riferisce l’agenzia ucraina Unian - ha detto di essere «grato ai nostri artiglieri, ai piloti dell’aviazione, all’esercito e alle forze aeree». Poi ha sottolineato che l’isolotto «è un punto strategico» e quindi il ritiro russo «cambia in modo significativo la situazione nel Mar Nero». Secondo Zelensky tutto ciò «non garantisce sicurezza, non garantisce che il nemico non torni, ma limita già notevolmente le azioni degli occupanti. Passo dopo passo li spingeremo fuori dal nostro mare, dalla nostra terra, dal nostro cielo».

Si rafforza il ponte tra Ucraina e Germania. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto infatti ieri un colloquio telefonico con il suo omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier. «Discusso il crescente sostegno militare all’Ucraina - scrive su Twitter Zelensky -. Apprezziamo la solidarietà del popolo tedesco per il nostro cammino verso la Ue e il sostegno nel contrastare l’aggressione. Espresso ringraziamenti per le condoglianze per il disumano attacco su Kremenchuk».

di Andrea Marinelli e Guido Olimpio

I russi hanno deciso di lasciare l’Isola dei Serpenti, l’avamposto strategico al largo di Odessa che avevano conquistato nelle prime ore del conflitto, e che permetteva loro di mantenere il blocco navale nel Mar Nero.

Dopo l’affondamento dell’incrociatore Moskva, colpito nella notte fra il 13 e il 14 aprile da due missili Neptune ucraini, l’Armata aveva faticato a difendere l’isola, bersaglio delle incursioni della resistenza. Nelle ultime settimane gli attacchi aerei e con i droni degli ucraini si erano intensificati e — ha ammesso lo stesso ministero della Difesa russo su Telegram — erano diventati difficili da respingere. Mosca aveva quindi spostato sistemi di difesa aerea Tor e Pantsir a protezione dell’isola, ma per difenderla venivano impiegate parecchie risorse e hanno pensato che fosse ormai meglio prevenire le perdite. Anche perché, sostengono, quello scoglio nel Mar Nero, a 35 chilometri dalla foce del Danubio, aveva ormai svolto la sua funzione.

L'esercito ucraino ha salutato «la liberazione di un territorio strategico», dopo l'annuncio in mattinata da parte di Mosca del ritiro dall'Isola dei Serpenti nel Mar Nero, occupata fin dai primi giorni dell'invasione russa in Ucraina. «Ringrazio i difensori della regione di Odessa che hanno fatto tutto il possibile per liberare un territorio strategicamente importante», ha detto su Telegram il comandante in capo delle forze armate ucraine, Valeriy Zalouzhniy.

Una «cortina di ferro» sta riemergendo fra la Russia e l’Occidente. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov dopo il vertice della Nato.

La città in prima linea Lysychansk , è sotto incessanti bombardamenti mentre la Russia continua con la sua offensiva nell’Ucraina orientale. Il governatore regionale Serhiy Haidai ha dichiarato alla televisione ucraina: «La battaglia è in corso. I russi sono costantemente in offensiva. Non c’è tregua. Assolutamente viene tutto bombardato». Le autorità ucraine hanno affermato che stavano cercando di evacuare i residenti dalla città, al centro degli attacchi della Russia, dove circa 15.000 persone sono rimaste sotto gli incessanti bombardamenti. Le forze russe stanno circondando la città mentre provano a prendere la regione industrializzata del Donbass orientale. Tutte le strade da e per Lisichansk sono controllate dalle truppe della Federazione russa e dai ribelli della sedicente autoproclamata Repubblica di Lugansk, la via Lysichansk-Artyomovsk è completamente chiusa, secondo Rodion Miroshnik, un funzionario russo. Il territorio della raffineria di Lysichansk è passato completamente sotto il controllo delle forze russe.

(Luca Angelini da Prima Ora) Putin ieri ha anche detto che, per quanto riguarda l’«operazione militare speciale» (leggi invasione) in Ucraina, «l’obiettivo della Russia è liberare il Donbass». Da Kiev, l’inviato Andrea Nicastro segnala, però, che la direttrice dell’intelligence americana, Avril Haines, non è d’accordo: «Dobbiamo aspettarci di tutto, da Mosca. Putin non ha rinunciato all’idea di conquistare tutta l’Ucraina». E aggiunge: «I russi impiegheranno anni a riprendersi. Potranno avanzare, ma in modo limitato e la frustrazione potrebbe indurli ad attacchi cibernetici, a controllare le reti dell’energia e persino all’uso dell’atomica. Da parte loro gli ucraini dovrebbero riuscire a stabilizzare il fronte e a riconquistare parte del Sud. La guerra si prospetta lunga».
(Qui il punto militare di Andrea Marinelli e Guido Olimpio)

Nicastro segnala anche che, nel più grande scambio di prigionieri dall’inizio dell’invasione, 144 soldati ucraini sono stati liberati da Mosca in cambio di altrettanti russi. Tra gli ucraini c’erano 95 «difensori di Mariupol» e, tra questi, 43 del reggimento Azov. «Il tabù è rotto. Anche se i 144 sono in gran parte gravemente feriti, l’idea di processarli non è un obiettivo irrinunciabile».

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