Cultura

Il reportage. L’anima d’Israele lungo il confine russo-ucraino

Una rifugiata ebrea ucraina in arrivo all'aeroporto di Tel Aviv con il figlio
Una rifugiata ebrea ucraina in arrivo all'aeroporto di Tel Aviv con il figlio 

Viaggio nel Paese rimasto “neutrale” sul conflitto in corso. A causa di profonde ragioni storiche che lo legano alle due nazioni. Ma anche per la necessità di proteggere gli ebrei di oggi

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GERUSALEMME - Il visitatore che sbarca all'aeroporto di Tel Aviv ha l'immediata impressione che Israele viva in una bolla molto lontana dalla guerra in Ucraina, ma in realtà è vero l'esatto opposto: si tratta di un conflitto che entra nelle sue viscere, rivela le sue paure e mette a dura prova la ragione stessa per cui, 74 anni fa, venne creato.