Ucraina Russia, le news sulla guerra del 20 aprile

di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Redazione Online

Le notizie di mercoledì 20 aprile sulla guerra in Ucraina, in diretta. Scaduto l'ultimatum a Mariupol: nessun segno di resa. Il Cremlino consegna a Kiev le bozze sui negoziati

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Questo articolo è stato chiuso in redazione all'alba di giovedì: trovate a questo link il nuovo articolo con tutte le notizie sulla guerra in Ucraina, in diretta.

La guerra in Ucraina è arrivata al 56esimo giorno, ed è entrata nella seconda fase con l'offensiva di larga scala russa contro l'est dell'Ucraina, alla conquista del Donbass.
• Il nuovo ultimatum di Mosca a Mariupol per liberare l'area è scaduto alle 13, senza alcun segno di resa. Il battaglione Azov, che resiste nell’acciaieria Azovstal, non si arrende.
Tra i civili intrappolati nei sotterranei ci sono anche dozzine di bambini.
• Secondo l'Onu sono oltre 5 milioni gli ucraini che hanno lasciato il Paese.
• La Germania annuncia: entro il 2022 stop a petrolio e carbone russo.
• Usa e alleati lasciano G20 quando parla il ministro russo.
• Mosca testa il nuovo missile balistico Sarmat.

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Ore 06.22 - Kadyrov, la Russia completerà oggi la conquista di Mariupol
Le forze russe neutralizzeranno oggi l’ultima resistenza opposta dal Reggimento Azov e dai fanti di marina ucraini presso l’acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo ha annunciato il leader ceceno Ramzan Kadyrov, dopo due ultimatum rivolti ai militari ucraini dal ministero della Difesa russo e una controproposta da parte di Kiev di negoziati per l’evacuazione dei combattenti asserragliati nell’acciaieria, dove si troverebbero anche centinaia di civili. «Prima o dopo l’ora di pranzo (di oggi) l’Azovstal sarà sotto il pieno controllo delle forze della Federazione Russa», ha scritto Kadyrov sul proprio profilo Twitter. La conquista dell’acciaieria segnerebbe la definitiva conquista di Mariupol da parte delle forze russe, che assediano la città sin dall’inizio dell’invasione militare dell’Ucraina, circa otto settimane fa.

Ore 05.56 - India nega l’atterraggio a un aereo militare giapponese recante aiuti umanitari
L’India ha negato il permesso di atterraggio a un aereo da trasporto tattico della Forza aerea di autodifesa del Giappone, che avrebbe dovuto imbarcare aiuti umanitari destinati all’Ucraina. Lo ha dichiarato Sanae Takaichi, capo politico del Partito liberaldemocratico (Ldp), la principale formazione di governo del Giappone. Secondo la funzionaria di Partito, Tokyo aveva pianificato l’invio dell’aereo in India, dove avrebbe dovuto imbarcare coperte e altri generi di prima necessità da distribuire ai profughi di guerra ucraini in Romania e Polonia. Gli aiuti, ha spiegato Takaichi, erano stati richiesti dall’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite. La funzionaria di partito ha criticato apertamente il governo del primo ministro Fumio Kishida, responsabile a suo dire di non aver svolto un «adeguato lavoro preparatorio».

Ore 04.09 - Ministri finanze G7, impegno per oltre 24 miliardi
I ministri delle finanze del G7 hanno annunciato un impegno, con la comunità internazionale, per un ulteriore sostegno all’Ucraina da più di 24 miliardi di dollari per il 2022 e oltre, aggiungendo che sono pronti a fare ancora di più se necessario. I ministri si sono inoltre rammaricati della partecipazione della Russia ai forum internazionali in corso a Washington, compreso il G20, l’Fmi e la Banca mondiale: «Le organizzazioni internazionali e i forum multilaterali non dovrebbero più condurre le loro attività con la Russia in modo normale», si legge nel loro comunicato.

Ore 04.05 - Biden annuncia nuove misure
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, annuncerà, oggi, nuovi provvedimenti per l’Ucraina. Tra le ipotesi si parla di un ulteriore stanziamento in assistenza militare. Nel comunicare l’agenda pubblica del presidente di giovedì, la Casa Bianca ha indicato che Biden apparirà davanti alla stampa alle 9:45 (13:45 GMT) per fare un annuncio «su Russia e Ucraina». L’ufficio presidenziale non ha fornito maggiori dettagli, ma poche ore prima la rete televisiva della Cnn ha assicurato che il governo degli Stati Uniti stava preparando un nuovo pacchetto di 800 milioni dollari in aiuti militari. Questo porterebbe a circa 3,4 miliardi di dollari l’assistenza militare che gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina, da quando la Russia ha invaso il Paese, il 24 febbraio scorso. Inoltre, l’annuncio sarebbe arrivato appena una settimana dopo che Biden aveva autorizzato un altro pacchetto del valore di 800 milioni di dollari, che includeva più armi letali di quelle fornite in precedenza, per aiutare a combattere l’offensiva russa nel Donbass. Biden farà le sue dichiarazioni prima di intraprendere un viaggio sulla costa occidentale, a Portland, nell’Oregon, e a Seattle, nello stato di Washington, che si concentrerà sulla sua agenda economica e sulla crisi climatica. L’annuncio arriverà il giorno dopo le nuove sanzioni contro una rete di 40 persone e società, guidata dall’oligarca russo Konstantin Malofeev, che presumibilmente sta aiutando la Russia a schivare le sanzioni occidentali per la guerra in Ucraina.

Ore 03.22 - Maduro, sanzioni a Russia aberranti
Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha comunicato che il suo Paese è pronto ad affrontare l'impatto che le sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea alla Russia potrebbero avere sul resto del Paese mondo, dopo l'invasione dell'Ucraina da parte del paese eurasiatico. «Ci stiamo preparando, siamo preparati, posso dire, ad affrontare l'impatto dell'effetto boomerang sull'economia occidentale e mondiale, a seguito delle aberranti sanzioni contro l'economia russa. Le sanzioni sono aberranti. C'è molta arroganza in Occidente» ha detto Maduro in un discorso trasmesso dal canale statale Venezolana de Televisión (VTV). Il presidente ha assicurato che l'effetto delle sanzioni ha colpito anche i Paesi da cui provengono queste misure, come gli Stati Uniti o le nazioni europee. «L'effetto boomerang ha colpito l'economia dell'Europa, degli Stati Uniti e del mondo e ha generato un'inflazione record. L'inflazione negli Stati Uniti a marzo è stata un record, l'inflazione più alta in 40 anni. Inflazione in Spagna è la più alta dal 1985, per fare due esempi — ha aggiunto —. Il presidente ha assicurato che la vicepresidente esecutiva, Delcy Rodríguez, ha preparato un piano per evitare l'impatto dell'inflazione e l'«effetto boomerang» in Venezuela dovuto ai prezzi del grano e del mais, tra gli altri prodotti. A tal fine, il presidente ha spiegato che il suo governo sta lavorando per garantire che tutto il cibo consumato sia prodotto nel territorio e che si raggiungano i livelli di esportazione. «Il Venezuela deve produrre il 100% di tutto ciò che mangia, dobbiamo fare lo sforzo supremo, il massimo sforzo per produrre tutto», ha detto.

Ore 02.58 - Trudeau, Canada invierà artiglieria pesante
Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha confermato che il Canada fornirà all'Ucraina artiglieria pesante, per rispondere all'offensiva russa nell'est del paese. Durante una conferenza stampa, Trudeau ha affermato che la decisione di inviare artiglieria pesante in Ucraina arriva a seguito della richiesta del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Tuttavia, il premier non ha fornito dettagli sulla spedizione di quell'equipaggiamento militare, che ha inquadrato «nel contesto di una guerra illegale da parte della Russia». Trudeau ha osservato che il Canada sta rispondendo direttamente alla richiesta principale dell'Ucraina «in questa fase della guerra», in cui la Russia sta tentando di ottenere il controllo di gran parte dell'est del Paese. Il vice primo ministro canadese e ministro delle Finanze, Chrystia Freeland ha twittato mercoledì che Ottawa e Washington stanno lavorando «per garantire che il regime di Putin paghi l'intero costo della sua brutale guerra» e che l'Ucraina sia vittoriosa. La decisione del Canada di inviare artiglieria pesante in Ucraina arriva dopo il colloquio tra Trudeau, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden e i leader europei.

Ore 01.57 - Governatore: i russi controllano l'80% di Luhansk Oblast
Il governatore della regione ucraina orientale di Luhansk, Serhiy Gaidai, ha affermato che le forze russe controllano l'80% del territorio dell'Oblast. L'area controllata dalla Russia è aumentata in particolare, secondo Gaidai, dopo la cattura il 18 aprile della città di Kreminna. Buona parte della regione è sotto il controllo de facto dell'autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk, che ha dichiarato in modo unilaterale l'indipendenza dall'Ucraina il 12 maggio 2014.

Ore 01.45 - Difesa Usa, 20 caccia attivi in più grazie a ricambi
L'aviazione ucraina ha aggiunto circa 20 velivoli operativi grazie all'afflusso di pezzi di ricambio. Lo riporta la Cnn, citando fonti della Difesa statunitense. Sebbene non sia stato specificato quale paese abbia fornito i ricambi, gli Stati Uniti e altri Paesi hanno lavorato «per ottenere i pezzi necessari alla manutenzione». Attualmente, l'Ucraina ha più aerei rispetto a tre settimane fa. Secondo la Cnn, gli Stati Uniti si sono impegnati a inviare all'Ucraina 16 elicotteri Mi-17, ma l'amministrazione ha rifiutato di essere coinvolta nel trasferimento di Mig-29 da un altro paese. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva chiesto ripetutamente ad altri Paesi i caccia Mig-29 Fulcrum dell'era sovietica, che i piloti ucraini sanno già come pilotare. Mercoledì, l'account Twitter ufficiale dell'aeronautica militare ucraina ha confermato le notizie Usa, affermando: «L'Ucraina non ha ricevuto nuovi aerei dai partner! Con l'assistenza del governo degli Stati Uniti, @KpsZSU ha ricevuto pezzi di ricambio e componenti per il ripristino e la riparazione della flotta di aeromobili delle forze armate, che consentiranno di mettere in servizio più velivoli».

Ore 01.26 - Zelensky, partner iniziano capire cosa ci serve
«Sono molto lieto di dire, con cauto ottimismo, che i nostri partner hanno iniziato a capire meglio le nostre esigenze. A capire di cosa abbiamo esattamente bisogno. E di quando esattamente ne abbiamo bisogno: non tra settimane o tra un mese, ma immediatamente, in questo momento, mentre la Russia sta cercando di intensificare i suoi attacchi». Lo ha detto nel suo ultimo videomessaggio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in merito all'invio di armi a Kiev da parte dell'Occidente. «Stiamo facendo più del massimo per garantire la fornitura di armi al nostro esercito — ha proseguito il leader ucraino —. Ogni giorno tutti i nostri diplomatici, tutti i nostri rappresentanti e io personalmente lavoriamo 24 ore su 24, sette giorni su sette e attraverso tutti i canali possibili, ufficiali e non, per accelerare la consegna degli aiuti». Il presidente ucraino ha annunciato anche di aver firmato un decreto con cui «203 militari delle forze armate ucraine hanno ricevuto riconoscimenti statali, 49 dei quali postumi».

Ore 00.39 - Iniziato addestramento esercito con obici Usa
L’addestramento del personale ucraino sugli obici statunitensi da 155 mm è iniziato in un Paese europeo al di fuori dell’Ucraina. Lo ha confermato un alto funzionario della difesa degli Stati Uniti: si tratta di un primo passaggio che consentirà all’esercito di Kiev di utilizzare l’artiglieria statunitense appena fornita per l’escalation dei combattimenti nella regione del Donbas. Il funzionario, che ha parlato in condizione di anonimato, ha inoltre precisato che il primo dei 18 obici statunitensi da 155 mm promessi è arrivato mercoledì su voli cargo e che altri sono in arrivo. I sistemi di artiglieria devono essere spostati via terra direttamente in Ucraina; l’addestramento del personale ucraino — ha spiegato il funzionario — viene svolto su altri obici da 155 mm che si trovano in Europa.

Ore 23.56 - Biden, ucraini più tosti e orgogliosi di quanto pensassi
«Non so voi, ma sono stato in Ucraina un certo numero di volte. Ho parlato molto con loro, ero profondamente coinvolto. E sapevo che erano tosti e orgogliosi, ma vi posso dire che sono più tosti e più orgogliosi di quanto pensassi»: lo ha detto Joe Biden ai vertici militari ricevuti alla Casa Bianca, esprimendo plauso per l’«eccezionale lavoro» che stanno facendo per «armare ed equipaggiare gli ucraini e difendere la loro nazione». Il presidente Usa ha anche sottolineano «quanto siano vitali le nostre alleanze e partnership: i nostri alleati stanno accelerando».

Ore 23.52 - Il premier britannico Johnson: «Trattare con Putin è come negoziare con un coccodrillo»
Trattare con Vladimir Putin è come negoziare con «un coccodrillo che ha la tua gamba nelle sue fauci». Il paragone è del premier britannico Boris Johnson, che, parlando ai giornalisti sul volo che lo porta in India, ha ammesso che le discussioni con la Russia per mettere fine alla guerra sono destinate a fallire.

Ore 23.14 - Biden vede immagini guerra con orrore e tristezza
Joe Biden sta vedendo le immagini di guerra che arrivano dall'Ucraina «con orrore, con tristezza, con il timore per il popolo ucraino, le famiglie, i bambini, i civili innocenti a rischio», come «molte persone, come me, come voi, mentre gli americani guardano i vostri network»: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki nel briefing quotidiano. «Sono immagini crude per la gente, compreso il presidente, perché stiamo vedendo persone che soffrono per mano di un dittatore che sta colpendo brutalmente civili», ha aggiunto.

Ore 22.54 - Biden, armi e munizioni affluiranno ogni giorno
Armi e munizioni affluiranno ogni giorno per aiutare gli ucraini a difendersi dall'aggressione russa: lo ha detto il presidente Usa Joe Biden ricevendo alla Casa Bianca i vertici militari.

Ore 21.36 - L'annuncio del consigliere di Zelensky: «Pronti a round speciale negoziati a Mariupol»
«Sì. Senza alcuna condizione. Siamo pronti a tenere un "round speciale di negoziati" a Mariupol. Uno a uno. Due a due. Per salvare i nostri ragazzi, Azov, militari, civili, bambini, vivi e feriti. Tutti. Perché sono nostri. Perché sono nel mio cuore. Per sempre». Così su Twitter il consigliere del presidente ucraino, Podolyak, dopo un'altra giornata di assedio alla città, da cui non sono riusciti a uscire i civili.

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Ore 21.30 - Macron: «Ruolo Francia e Ue è supportare Kiev». Le Pen: «Contraria a sanzioni su gas e petrolio russo»
In merito al conflitto in Ucraina il ruolo della Francia e dell'Ue è quello di «supportare Kiev». Così Emmanuel Macron nel corso del dibattito tv per le presidenziali francesi con Marine Le Pen. Macron ha ribadito la necessità delle sanzioni e di evitare un'escalation del conflitto. Le Pen, invece, si è detta contraria alle sanzioni su gas e petrolio russo, ma ha definito l'aggressione all'Ucraina «inammissibile».

Ore 21.24 - Renzi: rischiamo di passare da G20 a G2
«C'è un cambio straordinario dell'ordine mondiale: rischiamo di passare dal G20 al G2, gli Usa e la Cina soltanto». Lo ha detto il leader di Iv Matteo Renzi a Porta a Porta su Rai1. «La Cina sta crescendo nel suo peso mondiale e l'Europa deve decidere cosa vuole fare», ha aggiunto.

Ore 21.19 - Ankara, alcuni Paesi Nato vogliono una guerra lunga
Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha accusato alcuni Paesi della Nato di volere una guerra duratura in Ucraina per «indebolire» Mosca. Membro della Nato e alleato dell'Ucraina - a cui ha consegnato droni da combattimento - la Turchia ha cercato fin dall'inizio del conflitto di facilitare la mediazione tra Mosca e Kiev. La Turchia ha ospitato due volte negoziati diretti tra le due parti, il 10 marzo a livello ministeriale ad Antalya e il 29 marzo tra delegazioni a Istanbul.

Ore 21.12 - Polonia: aumenteremo spese per la Difesa al 3% del Pil
Il ministro della Difesa polacco, Mariusz Blaszczak, ha annunciato durante un incontro al Pentagono con il segretario alla Difesa americana Loyd Austin, che Varsavia aumenterà le spesa per la difesa al 3% del Pil a partire dal prossimo anno. Blaszczak ha anche detto di aver firmato un accordo per acquistare 250 carri armati M1A2 Abrams dagli Stati Uniti. Austin da parte sua ha ringraziato Blaszczak per aver fornito armi e assistenza alla sicurezza all'esercito ucraino e per aver facilitato l'invio di equipaggiamenti militari degli Usa e di altri partner della Nato.

Ore 21.01 - Mosca, nessuno ha usato corridoio da Azovstal
Nessuno, né militari né civili, ha utilizzato oggi il corridoio umanitario aperto per le evacuazioni dall'acciaieria di Mariupol, ultimo bastione della resistenza ucraina nella città portuale. Lo riferisce il presidente del Centro di Controllo Nazionale della Difesa russa, Mikhail Mizintsev.

Ore 20.42 - Vicepremier: «No corridoio da Mariupol, russi non hanno rispettato il cessate il fuoco»
«Il corridoio da Mariupol oggi non ha funzionato. I militari russi non hanno rispettato il cessate il fuoco e non hanno accompagnato le persone ai punti di raccolta dove aspettavano gli autobus». Ad affermarlo, secondo quanto riferisce Suspilnews, la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk.

Ore 20.17 - Nuovo pacchetto di sanzioni Usa contro la Russia
Gli Usa hanno annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. Nel mirino la banca commerciale Transkapitalbank e una rete globale di oltre 40 individui ed entità. Le misure comprendono anche restrizioni ai visti per 635 cittadini russi. Lo riferisce la Cnn. Le nuove sanzioni Usa per la guerra di Mosca in Ucraina colpiscono anche l'oligarca russo Konstantin Malofeyev e la società di criptovalute Bitrivier, con base in Russia.

Ore 20.03 - Metropolita Kiev: no a messe pasquali in zone guerra
Il capo della chiesa ortodossa ucraina, il metropolita di Kiev Epifanio, ha chiesto ai fedeli di non partecipare alle messe notturne di Pasqua nelle zone di combattimento, dato il rischio legato ai bombardamenti russi in corso. In un discorso televisivo il metropolita ha affermato di nutrire scarsa fiducia nel rispetto russo della tregua pasquale proposta dalle Nazioni Unite e accettata dall'Ucraina.

Ore 20 - Mosca, colpiti 12 obiettivi con missili di precisione
Le forze aerospaziali russe hanno lanciato missili di precisione contro 12 installazioni militari in Ucraina, come affermato dal portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov. Inoltre, sei roccaforti militari ucraine sono state colpite vicino a Popasna, uccidendo più di 150 persone e distruggendo cinque lanciarazzi multipli e otto veicoli corazzati, ha affermato il portavoce.

Ore 19.29 - Blinken: «Situazione terribile, via chi è in pericolo»
«Le situazioni che vediamo (in Ucraina, ndr.) come risultato dell’aggressione russa sono terribili. Vogliamo che le persone in pericolo possano uscire in sicurezza». Così il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, nel corso di una visita a Panama.

Ore 19.24 - Zelensky: «Non abbiamo paura del 9 maggio»
«Non abbiamo paura del 9 maggio e siamo tranquilli all’idea che la Russia possa utilizzare questa data per mostrare la sua presunta vittoria», ha detto il presidente ucraino Zelensky parlando del Giorno della vittoria, festa nazionale della Russia. «Sappiamo che» Mosca «prevede di organizzare delle manifestazioni nei territori occupati per la festa del 9 maggio. Penso che sia un grande errore».

Ore 19.20 - Usa: in Europa le prime forniture di proiettili obice per Kiev. Iniziata anche formazione addestratori ucraini
Le prime forniture di munizioni per obice statunitensi per l’Ucraina sono arrivate in Europa: lo hanno reso noto fonti del Dipartimento della Difesa americano. Contestualmente sono anche iniziate le operazioni di formazione degli addestratori militari ucraini all’uso del sistema d’arma, ha concluso il Pentagono.

Ore 19.03 - Da domani stop vendita francobolli con navi russe a Kiev
Ukrposhta, il servizio postale nazionale dell’Ucraina, cesserà la vendita di francobolli con la raffigurazione di navi da guerra russe nelle sue filiali. A riferirlo il canale di informazioni ucraino Suspilne. Ad oggi gli ucraini hanno acquistato circa 700mila di questi francobolli.

Ore 18.59 - Usa: «Kiev ha ricevuto solo pezzi di ricambio, non aerei»
Marcia indietro del Pentagono che ieri aveva annunciato l’invio all’Ucraina, da parte dei Paesi alleati ma non degli Usa, di aerei da combattimento. Così il portavoce del dipartimento della Difesa, John Kirby, precisando che a Kiev sono stati inviati solo pezzi di ricambio per aerei. Anche l’aviazione ucraina aveva smentito in un post su Facebook di aver ricevuto dei caccia dagli alleati.

Ore 18.44 - Usa, avvertiti lancio missile intercontinentale russo
Gli Stati Uniti erano al corrente che la Russia intendeva testare oggi un missile intercontinentale perché avevano ricevuto una notifica di Mosca, come prescrivono gli accordi internazionali. «È stato di routine, non è una sorpresa», ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, secondo cui «non riteniamo il test una minaccia per gli Stati Uniti o i loro alleati». A dichiararlo fonti americane alla Cnn, sottolineando che Washington ha seguito la traiettoria del lancio. Secondo le fonti, il missile Sarmat testato oggi non è ancora operativo negli arsenali russi.

Ore 18.41 - Convoglio bus evacua civili da Mariupol
Un piccolo convoglio di autobus con a bordo decine di civili ha lasciato Mariupol nell’ambito del corridoio umanitario concordato per oggi con la Russia, diretto verso le zone dell’Ucraina controllate dall’esercito di Kiev. Lo riporta il Guardian. Meno bus di quelli previsti sono riusciti oggi a raggiungere la città assediata di Mariupol, nel sud dell’Ucraina, impedendo ad alcuni civili di andarsene, ha detto il governatore di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, spiegando che erano 90 i bus attesi per oggi. «Le persone ovviamente si sono radunate nei punti di incontro concordati, ma pochi di loro sono saliti sugli autobus», ha dichiarato.

Ore 18.40 - Guterres chiede di incontrare Putin e Zelensky
Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha inviato due lettere alle missioni permanenti di Russia e Ucraina presso l’Onu con la richiesta di essere ricevuto dal presidente russo Putin a Mosca a da quello ucraino Zelensky a Kiev. Lo ha annunciato il portavoce di Guterres, Stephane Dujarric. Lo riporta la Tass.

Ore 18.37 - Zelensky: a Mariupol ancora 120mila civili
Sono 120mila i civili che rimangono ancora nella città di Mariupol, assediata dalle forze russe: lo ha dichiarato il presidente ucraino Zelensky. «I crimini che stanno avvenendo lì sono ancor più terribili che in Borodyanka, ma ho fiducia nel fatto che con uno sforzo combinato potremo portare i responsabili davanti alla giustizia, e prometto che li troveremo tutti», ha concluso.

Ore 18.35 - Usa e Ucraina lasciano incontro G20 quando Russia parla
Diversi leader del G20 si sono alzati e hanno lasciato l’incontro del G20 quando il ministro delle finanze russo Anton Siluanov ha preso la parola. Così il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali tra coloro che hanno abbandonato la riunione ci sono la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen e i funzionari ucraini. Il ministro dell’Economia Daniele Franco, secondo quando si apprende, è — invece — rimasto alla sessione, insieme ai colleghi di Germania e Spagna.

Ore 18.32 - Trovati sotto le macerie a Kharkiv i corpi di 112 vittime
A Kharkiv i corpi di 112 vittime sono stati trovati sotto le macerie in 40 siti diversi. Cinquantanove, invece, le persone salvate. Lo ha reso noto Volodymyr Demchuk, direttore del dipartimento di risposta alle emergenze del Ses.

Ore 18.27 - Biden incontra i massimi leader militari e segretario Difesa
Il presidente Joe Biden, alle 16, ora locale di Washington, le 22 in Italia, incontrerà alla Casa Bianca il segretario alla Difesa, il vice segretario alla Difesa, i capi di Stato Maggiore congiunti e i Comandanti dell’esercito per il tradizionale incontro annuale. Nel programma dei leader militari ci sarà anche la questione ucraina.

Ore 18.24 - Viminale, 97.912 persone arrivate finora in Italia
Sono «97.912 le persone arrivate finora in Italia» dall’Ucraina, rende noto il Viminale su Twitter. Si tratta di «50.612 donne, 11.833 uomini e 35.467 minori. Rispetto a ieri l’incremento è di 923 ingressi nel territorio nazionale, le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna».

Ore 18.23 - Accusato di aver ucciso un amico durante il conflitto, arrestato 62enne a Cernihiv
È accusato di aver ucciso un amico durante il conflitto un 62enne di Cernihiv arrestato dalla polizia oggi. Gli agenti hanno trovato il corpo della vittima, un 41enne, con segni di morte violenta in un appartamento. Secondo una prima ricostruzione l’uomo sarebbe stato ucciso al culmine di una violenta lite.

Ore 18.19 - IL PUNTO MILITARE: la nuova fase degli aiuti militari: all’Ucraina non più sistemi difensivi, ma anche armi per l’assalto
(Guido Olimpio e Andrea Marinelli) C’è l’International Donors Coordination Center, «nome» dietro al quale operano numerosi ufficiali britannici. E poi c’è Eucom, lo United States European Command. Entrambi sono basati in Germania, nella regione di Stoccarda: sono le due piattaforme senza le quali l’Ucraina non potrebbe resistere. Attraverso queste strutture, infatti, sono gestiti gli aiuti militari.

Ore 18.11 - Telefonata Lavrov-Cavusoglu su sicurezza civili
I ministri degli Esteri di Russia e Turchia, Serghei Lavrov e Mevlut Cavusoglu, hanno avuto una conversazione telefonica nella quale sono stati discussi «possibili iniziative congiunte tra i dipartimenti diplomatici e militari per garantire la sicurezza dei civili in Ucraina, compresi gli stranieri». Lo si legge in una nota del ministero degli Esteri russo. Durante la conversazione Lavrov ha ribadito che il risultato dei negoziati tra Mosca e Kiev «dipende solamente dalla volontà dell’Ucraina di tenere conto delle richieste legittime» della Russia.

Ore 18.09 - Lavrov, esito negoziati dipende da disponibilità Kiev
«L’esito dei negoziati dipende interamente dalla disponibilità di Kiev a tenere conto delle nostre legittime richieste», ha ribadito il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, durante una conversazione telefonica con il suo omologo turco Mevlut Cavusoglu. Lo riporta Ria Novosti.

Ore 18.08 - Gentiloni: Europa punti a indipendenza energetica
«L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha complicato ulteriormente il quadro, ma non fa che confermare la necessità per l’Europa di continuare sulla strada della conversione energetica e delle rinnovabili per raggiungere l’indipendenza energetica». Così Paolo Gentiloni, commissario per gli Affari economici in un videomessaggio al congresso della Fim Cisl a Torino. «Abbiamo reagito con forza e umanità accogliendo i rifugiati - già 4 milioni - e investendo sull’indipendenza energetica e la difesa comune», ha aggiunto.

Ore 18.07 - Kadyrov, forze russe hanno conquistato Rubizhne
Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha annunciato che lew forze di Mosca hanno preso il controllo di Rubizhne, a nord ovest di Severodonetsk. La conquista della città mette in seria difficoltà i difensori di Severodonetsk, diventato il centro amministrativo dell’area del Lugansk sotto il controllo ucraino dopo la caduta dell’omonima città in mano ai separatisti nel 2014. Nei giorni scorsi Severodonetsk e Lysycansk sono state sotto il tiro costante dell’artiglieria russa.

Ore 17.59 - Mosca, Crimea russa e indipendenza Donbass nei negoziati «Il riconoscimento delle attuali realtà territoriali, comprese l’appartenenza della Crimea alla Russia e l’indipendenza delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk», rimangono al centro delle trattative tra Russia e Ucraina. Ad affermarlo la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, precisando che una bozza di intesa russa è stata presentata a Kiev il 15 aprile, ma i negoziatori ucraini «cercano di tirare per le lunghe il processo negoziale rifiutando di assumere un approccio costruttivo» e «a volte semplicemente rifiutando di rispondere prontamente alle proposte della parte russa». Lo riferisce l’Interfax.

Ore 17.40 - Germania, entro anno stop petrolio e carbone russo
La Germania interromperà le importazioni di carbone e petrolio dalla Russia nel corso di quest’anno; l’obiettivo è di fare a meno di tutte le forniture energetiche dalla Russia. Così la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. «Berlino smetterà di importare energia dalla Russia. Smetteremo di importare carbone al più tardi entro l’estate. Dimezzeremo le importazioni di petrolio entro l’estate e le elimineremo entro la fine dell’anno», ha detto Baerbock durante una visita a Riga (Lettonia). La Germania, ha aggiunto, farà anche a meno del gas russo, non da sola ma all’interno di un programma Ue. Baerbock ha aggiunto che non si tratta solo di trovare altri fornitori di carbone, gas e petrolio, ma soprattutto di accelerare lo spostamento dall’energia fossile verso le rinnovabili.

Ore 17.27 - Putin, tragedia nel Donbass ci ha obbligato a operazione
«La tragedia avvenuta nel Donbass, inclusa la Repubblica popolare di Luhansk, ha costretto la Russia a lanciare questa operazione militare, di cui ora tutti sono ben consapevoli. Prima di tutto, l’ho detto proprio all’inizio, l’obiettivo di questa operazione è aiutare la nostra gente che vive nel Donbass». Così il presidente russo Vladimir Putin citato da Ria Novosti.

Ore 17.19 - Michel: «Ue determinata, vogliamo la vittoria dell’Ucraina. Ue unita, prima o poi colpiremo gas e petrolio»
«Noi vogliamo la vittoria dell’Ucraina e siamo determinati a fare di tutto per sostenere Kiev. Saremo al fianco» dell’Ucraina «nel processo di ricostruzione». Così il presidente del Consiglio Ue Charles Michel in conferenza stampa da Kiev. «Noi lottiamo per i valori fondanti dell’Ue e della democrazia. Sarà anche importante raccogliere le prove» dei crimini commessi, ha aggiunto. «Si suppone che entro la fine di giugno la Commissione pubblichi il parere» sulle risposte ucraine al questionario compilato da Kiev per la candidatura a Paese membro Ue. Poco prima Zelensky aveva definito «una priorità» l’adesione dell’Ucraina all’Unione.

«Putin non riuscirà a distruggere la sovranità dell’Ucraina e anche a dividere l’Ue. L’ho già detto: prima o poi colpiremo anche il petrolio e il gas russi. Abbiamo già deciso di voler fermare la nostra dipendenza dalla Russia e ci stiamo lavorando», ha concluso Michel rispondendo a chi gli chiedeva dell’eventuale stop della Germania a ulteriori sanzioni energetiche contro Mosca.

Ore 17.18 - Zelensky: «Chiediamo l’embargo totale dell’energia. Da Peskov non è arrivata nessuna bozza, gioca da solo»
«Vogliamo che venga approvato il prossimo potente sesto pacchetto di sanzioni. Chiediamo l’intero embargo energetico, compreso il petrolio e il gas. Senza di essi questo pacchetto sarà vuoto e non abbastanza potente». Così il presidente Zelensky in un punto stampa con il presidente del Consiglio europeo Michel, in visita a Kiev. «Infine, tutte le banche russe devono essere disconnesse da Swift, comprese Sberbank e Gazprombank. È importante bloccare tutti i conti dello Stato e delle società russe e questo denaro dovrebbe essere incanalato per la ricostruzione dell’Ucraina», ha aggiunto. «Io non ho visto nessuna bozza, non ci è stato passato nulla. Peskov dice che la palla a nostra ma a calcio si gioca in due. Credo stia giocando da solo e penso che serva più serietà».

Ore 17.16 - Arrestato russo a Zaporizhya: nel telefono aveva video e informazioni sulle strutture di protezione
A Zaporizhya, durante le attività per identificare le persone che potrebbero cooperare con il nemico o che sono agenti ostili, gli agenti del Dipartimento per le Investigazioni Strategiche hanno arrestato un cittadino russo che ha vissuto a lungo a Zaporizhia e ha lavorato come autista, ma che ha anche consegnato aiuti umanitari a Melitopol, temporaneamente occupata dai suoi connazionali. La polizia ha trovato sul suo telefono video e informazioni che indicavano le coordinate dell’ubicazione delle strutture di protezione ma anche messaggi in cui l’uomo sostiene attivamente le azioni delle truppe russe. Allo stato attuale è stato trasferito alla Sbu.

Ore 17.14 - Michel: «Ho visto crimini guerra. Saranno puniti»
«Oggi sono stato a Borodyanka per vedere con i miei occhi. E non ho parole per esprimere ciò che ho visto. Non come presidente del Consiglio europeo ma come padre, come essere umano. Sono atrocità, sono crimini di guerra. Che devono essere puniti e saranno puniti». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europea, Charles Michel, in un punto stampa a Kiev con il presidente Zelensky.

Ore 17.06 - Zelensky, 120mila persone sotto assedio a Mariupol
«I russi stanno tenendo sotto assedio 120mila persone a Mariupol, stanno commettendo dei crimini». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Zelensky in un punto stampa a Kiev con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. «I russi hanno cominciato una nuova larga offensiva», ha aggiunto.

Ore 17.01 - Mosca: traffico limitato da oggi fino al 25 aprile per i preparativi della parata del 9 maggio
Il traffico verrà limitato a Mosca da oggi al 22 aprile e per il 25 aprile a causa dello spostamento delle attrezzature e dei preparativi per la `Victory Day parade´. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass. Le limitazioni alla circolazione si applicheranno la sera e la notte. La Victory Day Parade è la celebre parata militare annuale delle forze armate russe sulla Piazza Rossa di Mosca, che si svolge il 9 maggio in occasione delle celebrazioni della vittoria sulla Germania nazista nel 1945. Quest’anno ricorre il 77mo anniversario dalla vittoria dei sovietici.

Ore 16.57 - La Russia ha lanciato il missile balistico Sarmat
Il ministero della Difesa russo ha annunciato il lancio del missile balistico intercontinentale Sarmat presso il cosmodromo di Plesetsk. «Le testate di addestramento sono arrivate in una determinata area del campo di addestramento di Kura nella penisola di Kamchatka».

Ore 16.43 - Wimbledon ufficializza: stop a tennisti russi e bielorussi
Il comitato organizzatore del torneo di Wimbledon ha ufficializzato l’esclusione dei tennisti russi e bielorussi dalla prossima edizione dei Championships: dopo le anticipazioni delle ultime settimane, oggi è stato lo stesso All England Club a rendere nota la decisione, presa in accordo con il governo britannico dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Il terzo Slam della stagione, al via a fine giugno, non vedrà la partecipazione di quattro giocatori tra i top 30 Atp, a cominciare dal numero due, Daniil Medvedev, e cinque tra le top 40 Wta, tra cui le bielorussa Sabalenka (n.4) e la ex n.1 Azarenka.

Ore 16.37 - Parata russa della vittoria a Mariupol il 9 maggio
Le forze russe organizzeranno a Mariupol una grande parata militare il 9 maggio, giorno in cui Mosca celebra l’anniversario della vittoria contro i nazisti nella Seconda guerra mondiale. Lo ha annunciato la vicesindaca nominata dai russi, Viktoria Kalachova, citata dalla Tass. «Avverrà senza alcun dubbio. La popolazione di Mariupol aspetta questo evento», ha detto ai giornalisti, parlando della parata del «Reggimento Immortale», come viene definita dai russi.

Ore 16.30 - Kiev: 1,1 milioni di cittadini rientrati in patria
Sono oltre un milione gli ucraini rientrati in patria dall’inizio dell’invasione russa. Lo ha riferito un portavoce delle guardie di frontiera di Kiev. Dall’inizio dell’invasione «1,1 milioni di nostri cittadini sono entrati in ucraina», ha detto il funzionario Andrij Demcenko in conferenza stampa, citato dai media locali.

Ore 16.15 - Zelensky: con Michel incontro significativo, nostro amico
«Un grande amico dell’Ucraina, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, è venuto oggi a Kiev. Sono state discusse le sanzioni contro la Russia, la difesa e il sostegno finanziario del nostro Stato e le risposte al questionario sul rispetto dei criteri Ue (per l’ingresso nell’Unione, ndr). Grazie per l’incontro significativo e per la solidarietà al popolo ucraino». Lo ha scritto su Twitter il presidente Zelensky.

Ore 16.13 - Putin, azione al Wto contro sanzioni illegittime
Il presidente russo Putin ha ordinato al governo di preparare entro il primo giugno una «strategia» con la quale Mosca risponderà nell’ambito dell’Organizzazione per il commercio internazionale (Wto) alle sanzioni occidentali, che definisce «illegittime» e «contrarie ai principi del Wto». Lo riferiscono le agenzie russe.

Ore 15.35 - Mosca: i negoziati continuano ma Kiev sia realista
La Russia e l'Ucraina «continuano i negoziati», ma se vuole che siano costruttivi Kiev «deve cominciare a cercare accordi realistici». Ad affermarlo è il ministero degli Esteri di Mosca, citato dalla Tass.

Ore 15.29 - Le difficoltà di comunicazione tra Pechino e Washington
I rapporti tra gli Stati Uniti e la Cina, in queste settimane, sono stati messi a dura prova di fronte alla volontà — esplicitata più volte, da Pechino — di non rompere l’«amicizia senza limiti» con Mosca, e dunque di non condannare l’invasione e di non aderire alle sanzioni contro la Russia.

A questo quadro si aggiunge, ora, la difficoltà di comunicazione tra gli alti ufficiali della Difesa dei due Paesi.

Poche ore prima di essere ricevuto alla Casa Bianca insieme ai vertici militati, il capo del Pentagono Lloyd Austin ha infatti telefonato per la prima volta al ministro della difesa cinese Wei Fenge, rompendo una impasse di comunicazione vista da Washington con crescente preoccupazione.

A richiedere la telefonata, secondo media Usa, lo stesso Austin, dopo mesi di falliti tentativi per parlare col generale Xu Qiliang, l’ufficiale più alto in grado nella struttura del partito comunista.

Austin voleva parlare con Xu perché, come vicepresidente della commissione centrale militare del partito, è più influente del generale Wei. Ma Pechino ha insistito per il rispetto del protocollo e quindi per un contatto tra pari grado.

Secondo fonti citate dall’agenzia Ap, Austin non si aspettava una svolta importante su questioni chiave con Wei nella chiamata, ma intendeva fare seguito alla videochiamata del presidente Joe Biden con il presidente Xi Jinping il 18 marzo in cui il leader Usa aveva esposto le dure conseguenze che i cinesi avrebbero dovuto affrontare se avessero fornito assistenza militare o economica per la guerra russa in Ucraina.Qui l’approfondimento di Giuseppe Sarcina.

Ore 15.22 - Usa: i russi non stanno avanzando nel Donbass
Non c'è stata per ora nessuna «conquista significativa» da parte delle forze russa nella loro nuova offensiva nel Donbass. È la valutazione della Difesa americana secondo quanto riferito da due alti funzionari alla Cnn.

Gli Stati Uniti hanno osservato alcuni nuovi attacchi da parte di Mosca, che sembrano più che altro dei test per sondare la tenuta delle forze ucraine. Tuttavia, le linee del fronte rimangono ferme, senza nessun avanzamento da parte della Russia.

Ore 15.12 - Zelensky e Navalny contro Marine Le Pen: non votatela
Sia il presidente ucraino Zelensky che il dissidente russo Navalny hanno invitato i francesi a votare per Macron al ballottaggio delle elezioni presidenziali di domenica. «Ho rapporti con Macron e non vorrei perderli», ha detto Zelensky in un’intervista, considerando anche che per Kiev Marine Le Pen è una «persona non grata» dal 2017 a causa di alcune dichiarazioni in cui difendeva l'annessione della Crimea da parte della Russia. Navalny dal carcere ha scritto su Twitter: «Invito senza dubbio e senza alcuna esitazione i francesi a votare Macron il 24 aprile».

Ore 15.00 - Lacrime Bubka: «Ho cuore spezzato per il mio popolo»
«Ho il cuore spezzato. Sto facendo di tutto per portare la pace e salvare il mio popolo». Sergej Bubka non trattiene le lacrime, e racconta il suo dolore per la guerra in Ucraina incontrando la stampa italiana all’Acqua Acetosa, dopo aver fatto visita agli atleti di Kiev ospitati dallo sport italiano. «Senza l’Italia - ha aggiunto la leggenda dello sport mondiale, ora alla guida del comitato olimpico ucraino - non avremmo futuro. Non ho mai incontrato nella mia vita una tale solidarietà».

Ore 14.56 - Mattarella: affrontare uniti minacce russe, Ue sia compatta
Il presidente Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale la presidente slovacca Zuzana Čaputová, ha rimarcato l'importanza di agire uniti come Ue, per evitare che il conflitto si allarghi. «Occorre rafforzare la collaborazione europea su tutti i fronti per affrontare uniti le minacce provocate dalla guerra — ha detto Mattarella —. Dobbiamo continuare a mantenere la compattezza nell'Ue e con la Nato e a operare come abbiamo già fatto, con le sanzioni economiche, con l'aiuto all'Ucraina, per impedire che il governo della Federazione Russa consolidi l'idea che è possibile risolvere le controversie con l'aggressione militare. Questo è l'unico modo per fermare l'allargamento del conflitto che avrebbe conseguenze gravissime».

Ore 14.15 - Sale l'allarme al Cremlino sui costi della guerra
Un piccolo ma crescente gruppo all'interno del Cremlino sta iniziando a sollevare dubbi sulla guerra in Ucraina di Vladimir Putin ritenendola un errore catastrofico dai costi eccezionali. Al momento però i funzionari scettici del conflitto non ritengono che il presidente russo possa cambiare idea. A ricostruire il dietro le quinte del Cremlino è l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti.

Secondo gli scettici Putin potrebbe usare in modo limitato le armi nucleari nel caso intravedesse un fallimento della guerra, come pensano gli americani. Alcuni funzionari di alto livello hanno cercato di spiegare a Putin l'impatto economico delle sanzioni, che sarà devastante e in grado di spazzare via due decenni di crescita.

Il presidente russo ha però ignorato gli avvertimenti, ammettendo che anche se la Russia pagherà un prezzo elevato l'Occidente non gli ha lasciato alternative al conflitto.

Ore 13.54 - Bus umanitari in partenza da Mariupol si fermano anche vicino all'acciaieria
Gli autobus in partenza da Mariupol nell'ambito del corridoio umanitario verso Zaporizhizhia concordato oggi si fermeranno anche vicino all'acciaieria Azovstal, dove hanno trovato rifugio soldati e civili ucraini: lo ha detto il sindaco della città portuale assediata, Vadim Boychenko, esortando i cittadini a evacuare e precisando che il corridoio è aperto dalle 14 ora locale (le 13 in Italia).

Intanto, secondo la milizia della Repubblica popolare di Donetsk, cinque soldati ucraini hanno volontariamente deposto le armi e hanno lasciato il territorio dell'acciaieria.

Ore 13.15 - Mariupol, scaduto l'ultimatum russo: nessun segno di resa
Il termine delle ore 14 di Mosca, le 13 in Italia, concesso dalla Russia alle forze ucraine a Mariupol per deporre le armi è scaduto, senza che vi sia stato alcun segno di resa da parte dei militari ucraini. È quanto si legge su Bbc. Sebbene la città portuale assediata sia circondata dalle forze russe, non è ancora caduta, aggiunge il network britannico.

Ore 12.54 - Kiev: nessun nuovo aereo da alleati ma solo ricambi
Le forze armate ucraine hanno confermato di aver ricevuto dagli alleati parti di ricambio per gli aerei ma non nuovi velivoli. Lo si legge sul Kyiev Independent, che sottolinea come i nuovi aerei non siano arrivati nonostante le affermazioni dei giorni scorsi del Pentagono.

Ore 12.38 - Kiev: vogliono fare di Mykolaiv una seconda Mariupol
«I militari russi vogliono fare di Mykolaiv una seconda Mariupol. Non abbiamo acqua a causa dei bombardamenti di strutture vitali per la popolazione e ora stanno provando a farlo con l’elettricità. Lo ha detto Dmytro Pletenchuk, press officer dell’amministrazione di Mykolaiv, all’inviato dell’Ansa a Mykolaiv.

Ore 12.30 - Onu, oltre 5 milioni gli ucraini fuggiti dalla guerra
Sono più di 5 milioni gli ucraini che hanno lasciato il loro paese in guerra. Lo riferisce l’Onu.

Ore 12.19 - Il Cremlino consegna a Kiev le bozze sui negoziati
«La Russia ha consegnato all'Ucraina una bozza» sui negoziati «con una formulazione chiara». Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass. «Stiamo aspettando una risposta» da Kiev, ha aggiunto Peskov.

Ore 12.16 - Times, verso il bando dei tennisti russi da Wimbledon
Si va verso il bando dei tennisti russi e bielorussi dal torneo di Wimbledon, secondo quanto riferisce il Times di Londra che cita gli organizzatori del torneo. Immediata la reazione del Cremlino, che definisce «inaccettabile» il paventato divieto.

Per quanto riguarda, invece, una possibile esclusione dei tennisti russi dagli Internazionali di Roma Valentina Vezzali, la sottosegretaria allo Sport, ha dichiarato, rispondendo a una domanda in proposito che «lo sport italiano seguirà le indicazioni del Cio e delle federazioni internazionali. L'Italia è allineata, ha un grande cuore e affronterà la situazione nel migliore dei modi».

Ore 12.06 - Michel a Borodyanka: la storia non dimenticherà i crimini di guerra
Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel in visita alla città ucraina di Borodyanka ha scritto su Twitter: «A Borodyanka. Come a Bucha e in tante altre città in Ucraina. La storia non dimenticherà i crimini di guerra commessi qui. Non ci può essere pace senza giustizia».

Ore 11.02 - Il sindaco di Melitopol: «Noi nazisti? Invenzione di Mosca»
«In Ucraina non c’è nazismo e nessuno lo vede, salvo la propaganda russa e i killer di Putin», ha dichiarato il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, intervenendo alla commissione Affari esteri del Parlamento europeo. «I sogni di milioni di ucraini al momento sono sotto le bombe. I maestri se ne stanno andando, i dottori se ne stanno andando», ha spiegato riferendosi alla sua città. «In Ucraina non c’è un semplice conflitto, ma una guerra su larga scala alla civilizzazione».

Ore 10.45 - Kiev: «grande delusione e amarezza» per discorso Scholz
Il discorso del cancelliere tedesco Olaf Scholz sull'Ucraina (notizia delle ore 10.15) è stato accolto con «grande delusione e amarezza» a Kiev. Lo ha detto alla Dpa l'ambasciatore ucraino in Germania, Andrij Melnyk. L'Ucraina ha accolto con favore la volontà della Germania di fornire a Kiev ulteriori finanziamenti per gli armamenti, ma non le dichiarazioni di Scholz secondo cui le capacità di export delle forze armate tedesche sono esaurite.

Ore 10.34 - Il Financial Times: «Quasi 200 mila lavoratori con sede in Russia sono ancora sui libri paga occidentali»
Le aziende multinazionali continuano a pagare quasi 200 mila dipendenti con sede in Russia nonostante le promesse di sospendere o porre fine alle attività nel Paese, sollevando timori di licenziamenti di massa o nazionalizzazioni mentre le speranze svaniscono per una rapida fine della guerra in Ucraina. Lo riporta oggi il Financial Times, specificando che una serie di aziende occidentali, da McDonald’s a Renault, si sono impegnate a pagare migliaia di salari dei dipendenti quando hanno interrotto le attività nel paese il mese scorso.

L’analisi mostra che almeno 188 mila dipendenti continuano ad essere a libro paga. È probabile — si legge nell’articolo — che il numero reale sia molto più alto, poiché i grandi datori di lavoro, tra cui la proprietà di Kfc Yum Brands e Coca-Cola, non hanno confermato se stanno ancora pagando il personale.

Ore 10.28 - Il Giappone espelle 8 diplomatici russi
Si sono imbarcati oggi per lasciare il Giappone 8 diplomatici e dipendenti dell’ambasciata russa, espulsi dal Paese con le loro famiglie. Lo ha mostrato la televisione pubblica Nhk. Gli otto esponenti russi erano tutti — secondo quanto ha spiegato il ministero degli Esteri di Tokyo — impiegati nelle operazioni di reperimento d’informazioni e d’intelligence. Ce n’era anche uno segnalato alla polizia. I diplomatici hanno lasciato in pullman la sede diplomatica a Tokyo, accompagnati da musica patriottica, per dirigersi all’Aeroporto internazionale di Haneda. Sempre oggi la Dieta nipponica ha formalmente approvato la revoca per la Russia della clausola di «nazione più favorita», passaggio che porterà a una retrocessione delle relazioni commerciali tra Tokyo e Mosca. La revoca era una delle iniziative sanzionatorie annunciate dal primo ministro nipponico Fumio Kishida contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina, e porterà all’aumento dei dazi doganali per alcuni prodotti d’importazione russa, in particolare prodotti ittici, ma non avrà alcun effetto sull’import di idrocarburi. Mosca ha risposto alle iniziative sanzionatorie giapponesi interrompendo i negoziati per la stipula di un trattato di pace, che manca tra i due Paesi dalla fine della seconda guerra mondiale e che è bloccato dalla disputa territoriale sulle isole Curili meridionali.

Ore 10.27 - Mosca: «Non ci fidiamo più» dei negoziatori ucraini
La Russia «non si fida più» dei negoziatori ucraini, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in un’intervista a Rossiya-24, rilanciata dalla Tass. «Non c’è più fiducia in queste persone da molto tempo», ha detto, ribadendo l’accusa di «incoerenza» nella posizione negoziale di Kiev già avanzata anche dal Cremlino. «Da parte dell’ufficio di un uomo che si fa chiamare presidente dell’Ucraina ed è dotato di poteri adeguati, è stata avanzata la richiesta di condurre negoziati», ha aggiunto, «la Russia non ha rifiutato questa richiesta. Poi, come sempre, è iniziato un circo, letteralmente e in senso figurato, dal regime di Kiev: prima vengono, poi non vengono, a volte partecipano, a volte no. Mosca era pronta a questo. È uno schema classico, che dice che il regime non è indipendente ma controllato. E in secondo luogo, che i negoziati sono usati come distrazione».

Ore 10.15 - La Germania non manda armi pesanti: «Servono a noi»
Per l’esercito tedesco è impossibile al momento mandare le proprie armi pesanti in Ucraina. Le spedizioni del materiale Bundeswehr andrebbero a scapito degli impegni tedeschi nella Nato. «Non avremmo più la possibilità di reagire alle contingenze e questo indebolirebbe notevolmente la nostra capacità di difesa», ha detto l’ispettore generale Markus Laubenthal, numero 2 dell’esercito, intervenendo stamattina alla tv pubblica tedesca Zdf. Ieri il cancelliere Scholz aveva già confermato che le risorse della Bundeswehr per l’Ucraina sono esaurite. L’ispettore generale Laubenthal ha anche sottolineato che i vecchi veicoli da combattimento Marder servirebbero ai tedeschi per i pezzi di ricambio. Laubenthal ha poi ripetuto che, per usare questi veicoli, sarebbe comunque necessaria una formazione che, anche se preparata velocemente, richiederebbe settimane.

Ore 10.07 - Il consigliere del sindaco di Mariupol: «I russi minacciano di sparare a chi è senza nastro bianco»
I militari russi minacciano di fucilare coloro che non vorranno mettersi il nastro bianco al braccio. Così il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko. «Dalle proposte morbide di indossare nastri bianchi ai civili in segno di distinzione, gli occupanti — ha detto — sono passati alle minacce dirette di aprire il fuoco su chiunque si troverà in strada senza tali segni distintivi».

Ore 10.06 - Il Papa: «Grazie a Polonia per misericordia verso rifugiati»
« Cristo ci insegna che l’uomo non solo sperimenta la misericordia di Dio, ma è anche chiamato a mostrarla al suo prossimo. Vi sono particolarmente grato per la vostra misericordia verso tanti rifugiati dall’Ucraina, che hanno trovato in Polonia porte aperte e cuori generosi. Che Dio vi ricompensi per la vostra bontà», ha detto papa Francesco rivolgendosi ai fedeli della Polonia, nel corso dell’udienza generale che si è svolta stamattina in piazza san Pietro, dove il Santo Padre ha incontrato pellegrini provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Ore 10.05 - L’ambasciatore italiano all’Onu: «Non possiamo rischiare una Budapest 2.0»
«Non possiamo ripetere Budapest, rischiare una Budapest 2.0», ma nel conflitto ucraino «non si dovrà pensare a vincitori o vinti» e bisognerà evitare «ad ogni costo che la sfida attuale avanzata da Mosca con l’aiuto di Pechino venga percepita come una sfida the West against the rest, l’Occidente contro il resto del mondo». Questi sono alcuni dei passaggi dell’intervento dell’ambasciatore italiano all’ Onu Maurizio Massari in un incontro con il Gruppo esponenti italiani a New York (Gei), dove ha discusso dell’aggressione russa in Ucraina, soffermandosi sulle prospettive di pace e sul contesto strategico e storico che ha portato alla decisione di Putin. «Prevedo un conflitto lungo. Non ci sarà una scadenza a breve e l’esito di questo conflitto non riguarderà solo l’Europa, e la sicurezza sul continente, ma l’ordine multilaterale e l’ordine mondiale. È importante dare continuità al G-20 ad esempio e proseguire l’azione inclusiva per proseguire l’agenda Onu 2030 con i suoi 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile», ha detto Massari.

Ore 9.59 - Kiev dichiara 20.900 soldati russi uccisi da inizio guerra
Sono almeno 20.900 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione: lo ha reso noto oggi l’esercito di Kiev su Twitter. Nel suo ultimo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito ucraino indica inoltre che, dopo 56 giorni di conflitto, si registrano anche 171 aerei da caccia abbattuti, oltre a 150 elicotteri e 165 droni. Le forze di Kiev affermano — inoltre — di aver distrutto 815 carri armati russi, 391 pezzi di artiglieria, 2.087 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 4 sistemi di missili balistici a corto raggio, 136 sistemi di lanciamissili, 8 navi, 1.504 veicoli, 76 autocisterne per il rifornimento di carburante, 67 unità di difesa antiaerea e 27 unità di equipaggiamenti speciali.

Ore 9.57 - La Norvegia annuncia l’invio di 100 missili antiaerei a Kiev
Il governo norvegese ha annunciato l’invio di 100 missili antiaerei in Ucraina per rafforzare le capacità militari di Kiev a fronte dell’offensiva russa. L’esecutivo norvegese aveva già inviato 4 mila missili anticarro ed altro equipaggiamento militare. In questo caso si tratterà di missili Mistral che sarebbero stati sostituiti, «pur essendo armi efficaci e moderne» simili ad altre già inviate a Kiev da alti Paesi, ha sottolineato il ministro della Difesa norvegese, Bjorn Arild Gram.

Ore 9.50 - Il presidente del Consiglio europeo Michel in visita a Kiev
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, è arrivato oggi a Kiev: lo ha annunciato lui stesso su Twitter. «Oggi a Kiev. Nel cuore di un’Europa libera e democratica», ha scritto Michel, pubblicando una foto al suo arrivo nella capitale dell’Ucraina. Nell’immagine si vede Michel accolto con un abbraccio dalla vice premier ucraina Olha Stefanishvna. In giornata, secondo fonti europee, Michel sarà ricevuto dal presidente ucraino Zelensky.

Ore 9.48 - Accordo per un corridoio di evacuazione dei civili da Mariupol
Russia e Ucraina avrebbero raggiunto un accordo per l’apertura di un corridoio umanitario per l’evacuazione di civili da Mariupol, città assediata dalle forze di Mosca: lo hanno riferito fonti ufficiali di Kiev. Si tratta del primo accordo del genere da sabato, ha affermato la vice premier ucraina, Vereshchuk. «Siamo riusciti a raggiungere un accordo preliminare (con i russi) su un corridoio umanitario per donne, bambini e anziani», ha detto su Telegram la funzionaria.

Ore 9.25 - Polonia pronta a ricevere 10 mila militari ucraini feriti
La Polonia è pronta a ricevere 10 mila militari ucraini feriti durante la guerra con la Russia. Lo ha annunciato il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki nel corso di una visita a Leopoli, citato da Unian. «Stiamo già ricevendo e curando soldati feriti dall'Ucraina. Siamo comunque pronti ad accettare almeno 10mila soldati, se necessario. I nostri ospedali sono pronti per questo», ha affermato il capo del governo polacco. Morawiecki ha ricordato che decine di militari ucraini sono già in cura e riabilitazione in varie città polacche. Il primo ministro ha visitato Leopoli per partecipare all'apertura di zone-container per gli sfollati, organizzate a spese del governo polacco e possono ospitare 300-350 rifugiati.

Ore 8.27 - C'è un accordo su un corridoio umanitario a Mariupol, oggi
«Siamo riusciti a trovare un accordo preliminare (con i russi) su un corridoio umanitario per evacuare donne, bambini e anziani da Mariupol»: lo ha riferito su Telegram il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk. «A causa della situazione della sicurezza molto difficile, potrebbero esserci cambiamenti», ha però avvertito. L'Ucraina è intenzionata ad evacuare oggi 6mila civili con 90 bus, secondo quanto dichiarato dal sindaco della città portuale ucraina, Vadym Boychenko.

Ore 8.17 - Kiev, il numero dei bimbi morti è stabile a 205
Resta stabile il bilancio dei bambini morti in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa, mentre aumentano quelli feriti. È quanto emerge dagli ultimi dati diffusi dall'Ufficio del Procuratore generale di Kiev. «La mattina del 20 aprile, il numero ufficiale dei bambini morti non è cambiato: 205. Il numero dei feriti è cresciuto a 373» (erano 367 ieri), riferisce l'Ufficio del Procuratore su Telegram.

Ore 7.57 - Il giallo della presenza di Mosca al G20 di Washington
(Federico Fubini) Per anni il G20 è stato il salotto buono della globalizzazione, lo spazio entro il quale i leader dei venti Paesi che racchiudono il 90% del prodotto lordo e due terzi della popolazione mondiale cercavano di affrontare i grandi problemi: la crisi finanziaria, il cambio climatico, i grandi flussi migratori. Poi è arrivata la guerra in Ucraina. E per la prima volta dal 2009 stamattina a Washington il G20 non si troverà solo davanti a una questione che non è in grado di affrontare, ma a una frattura fra i suoi soci che minaccia di distruggerlo .Nessuno in questo momento sa dire come e per quanto tempo i delegati occidentali accetteranno di prendere parte a una discussione aperta anche alla Russia. Eppure il tempo stringe. Oggi e domani è previsto il vertice dei ministri economici e dei banchieri centrali del Gruppo dei Venti, durante la settimana di incontri di primavera del Fondo monetario internazionale. È il primo nel suo genere, da quando Vladimir Putin ha scatenato l’aggressione dell’Ucraina. E la portata simbolica dell’appuntamento di oggi a Washington non sfugge a nessuno. Qui l'articolo completo.

Ore 7.53 - Aumenta la presenza militare russa al confine est, dice l'Intelligence britannica
La presenza militare russa al confine orientale dell'Ucraina continua ad aumentare, mentre i combattimenti nel Donbass si stanno intensificando: a riportarlo l'intelligence britannica nel suo ultimo aggiornamento sulla situazione a Kiev pubblicato dal ministero della Difesa di Londra. Secondo i servizi britannici, inoltre, è probabile che l'attività aerea russa nell'Ucraina settentrionale rimanga contenuta dopo il ritiro di Mosca dal nord di Kiev. Tuttavia, esiste ancora il rischio di attacchi con armi di precisione contro obiettivi chiave in tutta l'Ucraina. Gli attacchi russi contro le città del Paese mostrano l'intenzione di Mosca cercare di interrompere il flusso dei rinforzi e delle armi ucraine nell'est del Paese.

Ore 7.34 - Colpiti i tralicci dell’elettricità a Mykolaiv
(Marta Serafini) Questa notte Mykolaiv è stata bombardata di nuovo e per tutta la notte sono andati avanti colpi di artiglieria. Ieri sono stati colpiti anche i tralicci dell’elettricità in città. Stanno bombardando anche a nord, hanno colpito di nuovo Bastianka e stanno riprovando la mossa a uncino su Mykolaiv, come all’inizio della guerra. Pare stiano sorvolando la zona con elicotteri. È la strategia usata in Siria: assedio sui civili e il bombardamento a tappeto.

Ore 6.12 - Nuovo ultimatum di Mosca per liberare l’acciaeria di Azovstal
La Russia ha emesso un nuovo ultimatum per la resa degli ucraini che si trovano ancora nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, dopo che il precedente ultimatum è stato ignorato. «Le forze armate russe, sulla base di principi puramente umanitari, propone di nuovo ai combattenti dei battaglioni nazionalisti e ai mercenari di cessare le loro operazioni militari dalle 14 ora di Mosca (le 13 ora italiana ndr.) del 20 aprile e di deporre le armi», fa sapere il ministero della Difesa russo. Si ritiene che negli impianti Azovstal si trovino soldati ucraini, combattenti del battaglione Azov e anche civili. Al momento non c’è nessuna risposta da parte delle truppe ucraine, ma hanno ripetutamente promesso di non arrendersi.

Ore 5.08 - Cina all’Onu, no blocco beni a Russia e invio armi
La Cina ha bocciato il blocco di beni di altri Stati perché «minano la stabilità internazionale» e «l’economia mondiale». Inoltre le forniture di armi «non porteranno pace». La posizione di netta contrarierà di Pechino alle iniziative dell’Occidente è stata espressa dall’ambasciatore cinese all’Onu Zhang Jun. «Anche il congelamento arbitrario delle riserve monetarie di altri Paesi — ha detto il diplomatico cinese nel corso del suo intervento al Consiglio di sicurezza — violano la sovranità. Va eliminato l’impatto negativo delle sanzioni». Secondo la Cina la comunità internazionale dovrebbe fare di tutto per mantenere inalterate le forniture di cibo e energia, in modo di calmierare i prezzi al consumo, per «evitare» un effetto domino su tutte le economie mondiali. Il rappresentante di Pechino ha lanciato un appello ad astenersi dall’invio di armi in Ucraina: «Continuare a farlo — ha aggiunto — non porterà pace, ma renderà ancora più grave la catastrofe umanitaria».

Ore 3.58 - Capo difensori Azovastal: ultimi giorni se non ore
Le truppe ucraine
asserragliate nell’acciaieria di Azovstal stanno vivendo «gli ultimi giorni, se non ore. Il nemico ci supera di 10 a uno». Così su Facebook Serhiy Volyna, comandante della 36a brigata dei marines che difendono Mariupol, aggiungendo: «Ci appelliamo e imploriamo a tutti i leader mondiali di aiutarci. Chiediamo loro di utilizzare la procedura di estrazione e portarci nel territorio di uno stato terzo».

Ore 3.26 Comandante dei difensori di Mariupol: noi non ci arrenderemo
«Non deporremo le armi». Il comandante delle ultime forze ucraine a Mariupol, in un’intervista al Washington Post, ha annunciato che i suoi soldati non si arrenderanno, «nemmeno quando le forze russe si avvicineranno con una raffica di fuoco costante». La 36a brigata marina, l’ultima roccaforte dell’Ucraina a Mariupol, ha finora resistito nonostante fosse ampiamente in inferiorità numerica: il maggiore Serhiy Volyna ha detto al Post che lui e i suoi soldati continueranno «a condurre operazioni di combattimento e a completare i nostri compiti militari fintanto che li riceviamo ... Non deporremo le nostre armi». I soldati russi usano costantemente «aviazione, artiglieria e artiglieria navale di vari sistemi» e cercano di «condurre azioni d’assalto con la copertura di carri armati e veicoli da combattimento di fanteria», ha detto Volyna, secondo cui nell’acciaieria di Mariupol, dove stanno cercando rifugio soldati e centinaia di civili, almeno 500 persone sono ferite. «È nel seminterrato dove le persone marciscono. Non ci sono farmaci», ha detto. «Speriamo vivamente che il presidente Biden ci ascolti e ci aiuti a risolvere la nostra situazione», ha aggiunto Volyna. «Combattiamo fino all’ultimo, ma abbiamo pochissimo tempo a disposizione».

Ore 3.20 Trudeau, Canada darà artiglieria pesante a Kiev
«Il Canada invierà artiglieria pesante in Ucraina», ha detto in una conferenza stampa il primo ministro canadese Justin Trudeau citato dall’agenzia Ukrinform. «Siamo stati in stretto contatto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sin dall’inizio e siamo molto sensibili a ciò di cui hanno specificatamente bisogno», ha affermato Trudeau. Gli ucraini «stanno combattendo per i valori che sono alla base di cosi’ tante nostre società libere e democratiche. Ecco perché il mondo deve continuare a farsi avanti, perché il Canada continua a stare con l’Ucraina», ha sottolineato il primo ministro. Il bilancio statale del Canada di quest’anno prevede oltre 400 milioni di dollari in assistenza alla difesa all’Ucraina.

Ore 2.36 - Aiea, ripristinate comunicazioni con centrale Chernobyl
Le comunicazioni dirette tra l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea)e la centrale nucleare di Chernobyl sono state ripristinate, a oltre un mese dalla presa della centrale da parte delle forze russe. Lo annuncia in una nota il direttore generale di Aiea Rafael Mariano Grossi. «Non era una situazione sostenibile ed è un’ottima notizia che l’autorità di regolamentazione ora possa contattare direttamente l’impianto quando necessario», ha affermato Grossi.Secondo quanto comunicato da Grossi, ci sarà una missione di esperti dell’Aiea nel sito di Chernobyl alla fine di aprile per valutare la sicurezza, fornire attrezzature essenziali e riparare i sistemi di monitoraggio a distanza dell’Agenzia.

Ore 2.34 - Regno Unito fornirà anche missili Brimstone
Tra gli ultimi armamenti che il Regno Unito intende inviare all’Ucraina figurano anche missili antinave, lanciamissili corazzati e i razzi britannici Brimstone da montare sui veicoli, come ha spiegato il premier Johnson, citato dal Guardian. I Brimstone - ricorda il sito web del quotidiano - sono stati precedentemente utilizzati dalle forze britanniche in Libia e Siria e sono generalmente lanciati da aerei a reazione; sono usati contro bersagli terrestri e marittimi in rapido movimento.

Ore 1.47 - Media ucraini, esplosioni udite a Mykolaiv
Esplosioni udite a Mykolaiv durante la notte. Lo riferisce il quotidiano Kiev Independent, spiegando che il sindaco di Mykolaiv Oleksandr Senkevich ha chiesto ai residenti di stare lontani dalle finestre e di dirigersi verso i rifugi più vicini.

Ore 1.38 - Aviazione, distrutti 9 bersagli russi
Nove «bersagli aerei» russi sono stati abbattuti dall’aviazione ucraina, secondo quanto riporta l’aeronautica militare citata dal Kiev Independent. Le unità di difesa hanno abbattuto un aereo, un elicottero, un missile e 5 mezzi a pilotaggio remoto.

Ore 00.51 - Zelensky, situazione a Mariupol resta brutale
La situazione a Mariupol rimane «brutale», afferma il presidente ucraino Zelensky aggiungendo che le forze russe stanno bloccando i corridoi e le evacuazioni dalla città. Nel suo ultimo videomessaggio, il leader dell’Ucraina ha annunciato anche di aver firmato un decreto per onorare le forze armate ucraine che difendono Mariupol. Nelle ultime ore l’intensita’ del fuoco russo sulle regioni di Kharkiv e del Donbass è «aumentata in modo significativo», secondo Zelensky.

Ore 00.27 - Twitter sospende account Forza Armate di Kiev
Twitter ha sospeso l’account ufficiale delle Forze Armate Ucraine. Al momento il profilo è infatti non accessibile, senza foto e con solo una pagina bianca con la scritta ‘Account sospeso. Sospendiamo gli account che vìolano le Regole di Twitter.

Ore 00.02 - New York Times: da Usa nuovo pacchetto di armi a Kiev da 800 milioni
Il presidente americano Joe Biden annuncerà un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina nei prossimi giorni, di importo uguale a quello appena varato: 800 milioni di dollari. Lo riferisce una fonte informata al New York Times senza specificare quali mezzi faranno parte del nuovo invio. Qualche ora fa il presidente americano aveva parlato dell’invio di altra artiglieria alle forze di Kiev.

20 aprile 2022 (modifica il 21 aprile 2022 | 06:40)