Fine del green pass, smart working e riaperture: le date per uscire dalla pandemia
di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini
di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini21 feb 2022
Abolizione della quarantena per chi arriva dall’estero e nessuna proroga dell’obbligo di green pass per gli alberghi e le altre strutture che scade il 31 marzo. La scelta del governo per favorire il turismo sembra fatta. Già questa settimana i tecnici di palazzo Chigi dovrebbero mettere a punto la road map per uscire dalla pandemia da Covid 19, annunciata dal presidente del Consiglio Mario Draghi.
Partendo da un dato ormai certo: lo stato di emergenza in scadenza il 31 marzo non sarà rinnovato. Si guarda al 17 aprile, il giorno di Pasqua. Il ministro Massimo Garavaglia preme «per fare in fretta», sottolinea la necessità «di non rimanere indietro rispetto ai Paesi concorrenti come Francia e Spagna che hanno già fissato le date per l’eliminazione delle restrizioni». Il percorso sarà graduale, ma l’obiettivo è favorire al massimo l’arrivo degli stranieri.
Dopo aver eliminato il tampone per chi arriva dai Paesi dell’Unione Europea, il governo vuole rendere più agevoli gli ingressi anche per chi proviene dagli altri Stati. Per questo - a meno che non ci siano condizioni pandemiche gravi nei Paesi di provenienza - le ordinanze del ministro della Salute che impongono la quarantena o il test non saranno rinnovate.
Già dal 1° aprile dovrebbe essere eliminato l’obbligo di mostrare il green pass per chi consuma al tavolo all’aperto di bar e ristoranti. Con una lettera inviata al ministro dello Sviluppo Economico il presidente della Fipe Enrico Lino Stoppani chiede di «escludere l’obbligo del green pass per accedere ai pubblici esercizi», anche al chiuso. «Gli oneri per le imprese non sono più sostenibili, vorremmo comunque che in caso di controllo delle forze dell’ordine, solo l’avventore deve rispondere dell’eventuale mancanza della certificazione verde». Nei prossimi giorni arriverà la risposta del governo e non è escluso che già a maggio possa essere eliminato l’obbligo per i locali al chiuso.
di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini
È stato già deciso il riconoscimento dello Sputnik e di tutti gli altri vaccini che attualmente non consentono il rilascio del green pass perché non sono stati approvati dall’Ema. È una delle misure indispensabili per favorire il turismo da tutti quei Paesi che hanno utilizzato farmaci diversi da quelli riconosciuti in Italia. Sarà consentito anche l’utilizzo delle certificazioni cartacee a chi proviene da Paesi dove il Qr code non c’è o non è compatibile con il nostro, come gli Stati Uniti.
Il decreto firmato prima delle festività natalizie per imporre il green pass rafforzato (rilasciato a vaccinati o guariti) «negli alberghi e nelle altre strutture ricettive», ma anche per fiere, eventi, congressi scade il 31 marzo. Se per quella data non ci saranno risalite della curva epidemiologica il decreto non sarà rinnovato per agevolare l’arrivo dei turisti dall’estero, ma anche i viaggi degli italiani.
Il 31 marzo scade l’obbligo di green pass rafforzato anche per i viaggi in treno, aerei, navi e per il trasporto pubblico locale. La scelta su questo sarà fatta nei prossimi giorni, ma la volontà del premier è stata chiara: «Eliminare le restrizioni il più presto possibile».
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di Antonella Baccaro
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