INDUSTRIA E CONSUMI

Auto, nuovi incentivi per un miliardo: quali modelli si compreranno con lo sconto

di Rita Querzè

Auto, nuovi incentivi per un miliardo: quali modelli si compreranno con lo sconto

Verso nuovi incentivi per l’acquisto dell’auto. Questo il primo (ma non l’unico) tassello che il governo intende mettere in campo a sostegno dell’automotive. Ieri il vertice a Palazzo Chigi sul settore è durato un’ora e mezza. Al tavolo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, i ministri dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e dell’Economia Daniele Franco, ma anche il titolare delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini e i vertici del ministero della Transizione ecologica. L’introduzione degli incentivi potrebbe avvenire con lo stesso decreto sul caro-energia. A questo punto i nodi sono due. Quanti fondi mettere sul piatto e quali auto incentivare.

Un miliardo l’anno

Per quanto riguarda i fondi si parla almeno di un miliardo l’anno . L’anno scorso si arrivò a 927 milioni, stanziati in diverse . Anfia, l’associazione dei componentisti, mette l’accento sulla necessità di dare continuità alla misura: a dicembre aveva auspicato la mobilitazione di 3 miliardi in tre anni. Per quanto riguarda le auto da incentivare, l’idea sarebbe di mettere tre quarti dei fondi sulle auto a basse emissioni (0-60 grammi di Co2 per ogni chilometro) e un quarto su quelle con emissioni comprese tra 61 e 135 grammi per chilometro.

Auto solo in parte prodotte in Italia

Di che auto si tratta in concreto? E quali sono prodotte in Italia da Stellantis? Difficile dire esattamente quanto gli incentivi andrebbero a sostenere gli stabilimenti sul territorio nazionale. Di certo sappiamo che le auto con emissioni comprese tra 0 e 20 g/km di Co2 sono quelle soltanto elettriche come le Tesla, la Dacia Spring elettrica, la Renault Zoe e la 500 elettrica prodotta in Italia da Stellantis. Nel range 21-60 g/km ci sono le auto cosiddette Phev, plug in hybrid, il che significa che hanno il motore endotermico ma nello stesso tempo hanno la presa per essere caricate con l’elettricità. Di solito hanno 50-60 chilometri di autonomia in versione elettrica. Le plug in hybrid prodotte in Italia da Stellantis sono la Renegade e la Compass a Melfi. Nell’intervallo tra 61 e 135 g/km ci sono le auto definite full o mild hybrid (si tratta di auto ibride che non si possono però ricaricare con la corrente, è infatti il motore endotermico a caricare la batteria in fase di frenata, di solito hanno un’autonomia di 10-15 chilometri in elettrico). Tra queste la Panda Ibrida prodotta a Pomigliano. Ma lo stesso intervallo comprende anche molte auto diesel, a metano o a benzina. Anche di grande cilindrata come le Maserati ibride Levante e Ghibli prodotte e Mirafiori. Ovviamente gli incentivi potrebbero essere legati alla rottamazione di auto, particolarmente di quelle più inquinanti.

Anfia e Federmeccanica: «Incentivi per chi investe per riconvertirsi»

Il mondo dell’impresa chiede che gli incentivi non esauriscano il sostegno al settore. «Se le misure si limitassero agli incentivi, allora non potremmo che rinnovare la richiesta di un incontro — dice il presidente di Federmeccanica Federico Visentin —. È urgentissimo infatti agire anche sull’offerta. Le imprese hanno bisogno di sostegno subito per affrontare un’onerosa e complessa riconversione. Con i sindacati abbiamo condiviso una prospettiva. A questo punto un confronto non rituale con il governo potrebbe essere utile al settore e al Paese». Tra le ipotesi messe in campo dal governo c’è quella di agevolare le imprese tramite di contratti di sviluppo. «Il problema è che i contratti di sviluppo sono mirati soprattutto per le imprese medio-piccole nei territori svantaggiati. Ma anche le imprese medio-grandi del Nord hanno bisogno di supporto in questa fase - dice Gianmarco Giorda, il direttore di Anfia, l’associazione dei componentisti —. Servono strumenti utili anche alle medie imprese del Nord».

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