Mascherine, stop all’aperto dall’11 febbraio ma restano obbligatorie al chiuso fino al 31 marzo

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Se la curva continuerà a scendere l’obbligo dei dispositivi di protezione non sarà prorogato dopo il 31 marzo. Da venerdì si torna a ballare in discoteca

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Le mascherine al chiuso saranno obbligatorie fino al 31 marzo 2022, data di scadenza dello stato di emergen za. Se per quel giorno la curva epidemiologica sarà arrivata molto in basso, potrebbero essere tolte almeno in alcuni luoghi. E anche allo stadio sarebbe autorizzata la capienza al 100%. Il governo imbocca con decisione la strada degli allentamenti. Già dal 1 marzo negli impianti sportivi all’aperto si potrà occupare il 75% dei posti e al chiuso il 60%. Il ministro della Salute Roberto Speranza continua a rimanere cauto, invita i cittadini a mantenere prudenza, ma i dati del bollettino quotidiano — con il tasso di positività che continua ad abbassarsi — consentono di programmare nuove aperture. E anche di ipotizzare la fine dello stato di emergenza seguendo la «gradualità» che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha più volte sottolineato come «necessaria» per arrivare alla fine della pandemia. Per questo il green pass sarà certamente confermato almeno fino al 15 giugno. Ieri il presidente della Camera Roberto Fico ha dato il via libera all’obbligo per i deputati che entrano a Montecitorio.

Mascherine all’aperto

L’ordinanza che entra in vigore elimina in tutta Italia da venerdì 11 febbraio l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Bisognerà però «avere sempre con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratori e e indossarli laddove si configurino assembramenti o affollamenti».

Mascherine al chiuso

Il testo del provvedimento prevede che «fino al 31 marzo 2022 è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private». C’è dunque una data di scadenza della misura: se i contagi da Covid 19 continueranno a scendere e soprattutto se i reparti degli ospedali saranno svuotati, in alcune situazioni si potrà stare senza volto coperto anche all’interno. Fino al 31 marzo ci sono alcuni luoghi dove è obbligatorio indossare le Ffp2: treni, aerei, navi e su tutti i mezzi del trasporto pubblico locale. I contatti stretti dei positivi con terza dose da meno di 120 giorni non sono obbligati a rispettare la quarantena, ma devono indossare per dieci giorni la Ffp2 e rispettare l’autosorveglianza. Rimangono invece sempre esenti: «I bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo; i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva».

Gli stadi

Il provvedimento che sarà firmato nei prossimi giorni porterà la firma dello stesso Speranza e della sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali. Dal 1 marzo sugli spalti degli stadi si torna al 75% e nelle strutture al chiuso si va al 60%. Ma nella nota del ministero della Salute è specificato che si dovrà «proseguire con le riaperture complete qualora la situazione epidemiologica continuasse il suo trend di calo».

Le discoteche

Da venerdì via libera anche ai balli in discoteca. Potrà entrare solo chi ha il green pass rafforzato, quindi guariti o vaccinati. Se la discoteca è al chiuso sarà obbligatorio indossare la mascherina, tranne quando si sta in pista a ballare. Se è all’aperto si potrà stare invece senza mascherina. Il limite di capienza di tutti i locali da ballo non può essere superiore al 75% all’aperto e 50% al chiuso rispetto a quella massima autorizzata.

9 febbraio 2022 (modifica il 11 febbraio 2022 | 08:16)