Mascherine all’aperto, da venerdì 11 febbraio stop all’obbligo: «Vale per tutti i colori delle regioni»

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Oggi l’ordinanza del ministro Speranza: il via libera da venerdì 11 febbraio in tutta Italia, non solo nelle regioni in zona bianca. Riapriranno anche le discoteche

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Ansa

La decisione è presa: da venerdì in tutta Italia non ci sarà più l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Oggi il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà l’ordinanza per eliminare la restrizione: anche se una regione dovesse entrare in una fascia di rischio gialla, arancione o rossa le mascherine all’aperto non saranno più obbligatorie. Il provvedimento entrerà in vigore lo stesso giorno in cui si tornerà a ballare in discoteca. È la conferma della scelta del governo di allentare i divieti e le regole in base alla discesa della curva epidemiologica. Rimangono ancora numerose misure, a cominciare dal green pass rafforzato (rilasciato a vaccinati e guariti) che serve per tutte le attività sociali e il green pass base (rilasciato con tampone antigenico valido 48 ore o molecolare valido 72 ore) per andare a lavorare (per gli over 50 anni è sempre obbligatorio il rafforzato ). Ma sia pur lentamente si percorre la strada verso la normalità. «Un percorso simile a quello intrapreso dagli altri Paesi europei», sottolinea Speranza.

Niente colori

Il decreto in vigore stabilisce che nelle zone gialle, arancioni e rosse le restrizioni previste non valgono per chi ha il green pass rafforzato.

Obbligo al chiuso

Rimane l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso, sia pur con regole diverse.
In occasione di spettacoli aperti al pubblico che si svolgono all’aperto e al chiuso in teatri, sale da concerto, cinema, locali di intrattenimento e di musica dal vivo (e altri locali assimilati) e per le competizioni e gli eventi sportivi che si svolgono al chiuso o all’aperto vanno indossate le Ffp2.
Su tutti i mezzi di trasporto a lunga percorrenza vanno indossate le Ffp2.
Su tutti i mezzi di trasporto pubblico locale vanno indossate le Ffp2.

Discoteche

Dal giorno in cui si potrà stare senza mascherina all’aperto, si potrà anche tornare a ballare. Ma anche in questo caso ci sono regole che andranno rispettate.
Potrà entrare nei locali al chiuso e all’aperto solo chi ha il green pass rafforzato.
Se la discoteca è al chiuso sarà obbligatorio indossare la mascherina, tranne quando si sta in pista a ballare.
Da venerdì nelle discoteche all’aperto si potrà stare invece senza mascherina. Il limite di capienza di tutti i locali da ballo non può essere superiore al 75% all’aperto e al 50% al chiuso, rispetto a quella massima autorizzata.

Il green pass

Da ieri il green pass ha scadenze diverse.
Chi ha avuto il Covid e poi ha ricevuto due dosi di vaccino, ha il green pass che vale sei mesi dall’ultima somministrazione.
Chi ha ricevuto due dosi e poi ha avuto il Covid, ha il green pass senza scadenza.
Chi ha ricevuto tre dosi, ha il green pass senza scadenza.
Chi ha ricevuto due dosi, se non fa la terza dose ha il green pass che vale sei mesi dall’ultima somministrazione.

Gli stadi

Attualmente la capienza negli stadi è ridotta. Si può stare negli impianti all’aperto con una capienza del 50% rispetto a quella massima consentita e del 35% in quelli al chiuso. Nei prossimi giorni è possibile che anche questa regola venga rivista e che si arrivi a un ampliamento della capienza massima consentita.

Stato di emergenza

Il 31 marzo scade lo stato di emergenza. Se, come sta avvenendo in questi giorni, la curva epidemiologica continuerà a scendere, è possibile che si decida di non prorogarlo. In questo caso la campagna vaccinale sarebbe gestita seguendo le procedure ordinarie, probabilmente con la gestione affidata direttamente alla Protezione civile.
È possibile che il green pass per accedere nei luoghi dello spettacolo, per svolgere attività sportiva al chiuso e per entrare nei negozi venga comunque mantenuto almeno fino al 15 giugno, quando è prevista la scadenza dell’obbligo vaccinale ora imposto ai cittadini dai 50 anni in su.
Se non sarà rinnovato lo stato di emergenza cambieranno invece le regole dello smart working e le aziende private dovranno ridiscutere gli accordi interni per il ritorno in presenza dei lavoratori.

8 febbraio 2022 (modifica il 11 febbraio 2022 | 07:28)