Economia

Conte prende l'impegno sull'occupazione femminile: "Destinare parte significativa delle risorse del Recovery plan"

Il premier dice di accogliere la risoluzione di maggioranza: "Promuoveremo l'occupazione femminile con agevolazioni per donne e madri lavoratrici"
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MILANO - Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, risponde alle richieste avvenute da più parti della società civile e della politica - di cui Repubblica ha dato conto in questi giorni - perché le risorse europee in arrivo con i programmi di rilancio post-pandemia mettano le donne e il loro lavoro al centro dell'attenzione.

"Proprio con riguardo all'occupazione femminile accolgo senz'altro l'impegno contenuto nella risoluzione di maggioranza approvata ieri in quest'aula e assicuro che una parte significativa delle risorse" del Recovery plan "sarà indirizzata con la massima determinazione al perseguimento di questo obiettivo", ha detto Conte, in un passaggio del suo discorso alla Camera in vista del summit Ue di domani e dopodomani.


"La debole dinamica demografica e della natalità che il paese registra - ha rimarcato Conte - costituisce una dimensione prioritaria di intervento all'interno del piano: intendiamo promuovere l'occupazione femminile anche tramite agevolazioni per le donne e madri lavoratrici, definire un assegno unico universale per ogni figlio a carico, in raccordo con una più organica riforma fiscale, potenziare l'accesso ai servizi per la prima infanzia favorendone in particolare il riequilibrio territoriale".

Proprio il tema delle madri-lavoratrici dovrebbe entrare nella prossima legge di Bilancio con la previsione di una decontribuzione al momento del rientro in ufficio dopo la nascita, in modo da render più "pesante" il loro assegno. Per quanto riguarda invece la partita sull'assegno unico universale per i figli a carico, il ministro Gualtieri ha indicato che inizieranno probabilmente a vedersi i primi cambiamenti a partire dalla seconda metà del 2021 per poi andare a regime con la più complessiva riforma fiscale dall'anno dopo.

Giusto ieri, al premier Conte si erano appellate sette associazioni chiedendo al governo di considerare le donne "un investimento strategico per la crescita del Paese". Da quella rete è arrivata anche una manifestazione di piazza (con importanti sottoscrizioni online) proprio per chiedere interventi significativi alla luce delle risorse europee. Positiva la reazione alle parole odierne del presidente del Consiglio da parte di Giusto Mezzo, il movimento spontaneo animatore dell'iniziativa: "Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori sviluppi: il ministro Enzo Amendola, titolare del dossier sul Recovery fund, si è detto disponibile a incontrare il Giusto Mezzo per ascoltare le istanze supportate da 40mila cittadine e cittadini".

Molte le voci che si sono levate con simili richieste. Innanzitutto quella di Cecilia D'Elia, portavoce della conferenza nazionale delle donne democratiche: "La proposta di legge per un Fondo per l'imprenditoria femminile è un tassello di questa strategia - spiega l'esponente dem - che deve vedere investimenti nelle infrastrutture sociali, la riforma del congedo di paternità, la parità salariale. I dati Ocse ci dicono che la percentuale di donne imprenditrici è ancora bassa. La nostra proposta, che offriamo alla discussione delle forze politiche di maggioranza e opposizione intende intervenire su più livelli - conclude la D'Elia - sostegno, accesso al credito, finanziamento start up innovative, ma anche promozione di una cultura nelle scuole e nelle università. Il Next Generation Ue deve essere un'occasione anche per l'imprenditoria femminile".

Tra le ultime, la senatrice Pd, Valeria Fedeli, firmataria della lettera a Conte promossa da Il Giusto Mezzo e le altre associazioni: "Fin da maggio scorso, quando ancora nel pieno del lockdown appariva evidente che a pagare il prezzo più alto della crisi occupazionale dovuta al Covid sarebbero state proprio le donne che pure, con il loro lavoro, fuori e dentro casa, avevano garantito tutti i servizi essenziali, presentammo e facemmo approvare in Senato una mozione per impegnare il governo a realizzare un piano straordinario per l'occupazione femminile. Oggi, sempre in Parlamento, continua l'impegno per fare delle politiche per il superamento del gender gap, l'empowerment femminile, il riconoscimento sociale ed economico dei lavori di cura e la loro condivisione, la parità salariale, le pari opportunità di lavoro e carriera, l'asse strategico fondamentale che attraversi tutte le sei missioni che il governo ha individuato con il Piano nazionale di Resilienza e Ripresa".

Soddisfazione anche da parte di Elly Schlein che ieri ha firmato la lettera indirizzata a Conte.


"Adesso questo impegno deve tradursi in progetti concreti mirati a migliorare la vita delle donne italiane. Un Recovery Fund a dimensione di donna non solo è giusto, per sanare una ferita democratica, ma è anche un'occasione di crescita economica che non possiamo sprecare. E' tempo di passare dalle parole ai fatti", la reazione soddisfatta dell'ex presidente della Camera, Laura Boldrini, alle parole di Conte. Nelle scorse ore, anche il segretario dem Zingaretti ha sposato - citando i servizi di Repubblica - la battaglia per la parità di genere.