TRASPORTO AEREO

Il record dell’aeroporto giapponese progettato da Renzo Piano: nessun bagaglio perso in 30 anni

di Leonard Berberi
Il record dell’aeroporto giapponese progettato da Renzo Piano: nessun bagaglio perso in 30 anni

Il terminal 1 dell’aeroporto internazionale di Kansai (foto Vinci Airports)

L’aeroporto giapponese di Kansai, gioiello infrastrutturale progettato dall’architetto italiano Renzo Piano e costruito vicino Osaka, ha un record mondiale da far invidia: nei suoi quasi trent’anni di attività non ha perso nemmeno uno degli oltre 55 milioni di bagagli da imbarcare nelle stive degli aerei. Pure nel periodo post Covid dove nel mondo c’è stato più di qualche problema con la gestione dei nostri effetti personali.

Il primato

«Il tasso di smarrimento dei bagagli in partenza a causa dello scalo internazionale di Kansai è pari a zero», conferma via e-mail al Corriere Momoka Wakabayashi, portavoce della società che gestisce la struttura nipponica. «Non abbiamo trolley persi sin dalla sua inaugurazione», sottolinea, ricordando l’apertura che risale al 4 settembre 1994. Il dato, è bene precisarlo, non tiene conto dello stato dei bagagli che sono arrivati o non arrivati a Kansai perché gestiti dagli aeroporti di partenza.

Il record dell’aeroporto giapponese progettato da Renzo Piano: nessun bagaglio perso in 30 anni

Gli addetti depositano i bagagli sul nastro trasportatore all’aeroporto di Kansai

Oltre 520 milioni di viaggiatori

Dal 1° gennaio 1995 — primo anno pieno di attività — al 31 dicembre 2023 circa 520 milioni di passeggeri (in partenza e arrivo) hanno messo piede nei due terminal, stando al calcolo effettuato sui documenti pubblici. Considerando soltanto i viaggiatori in uscita — circa la metà dei flussi — oltre uno su cinque ha deciso di imbarcare una valigia. E tutte queste sono state regolarmente depositate in aereo.

Secondo i numeri forniti al Corriere da Kansai Airports — consorzio composto da Vinci Airports e Orix Corporation che gestisce anche gli impianti di Osaka e Kobe — a Kansai nel 2019 sono stati gestiti 11,84 milioni di bagagli (in uscita e in ingresso) sommando il Terminal 1 dei voli internazionali e il Terminal 2 dei collegamenti nazionali. Il numero è crollato a causa del Covid a 535 mila nel 2020, poi è risalito a 2,64 milioni nel 2021, a 3,94 milioni nel 2022 e a 10,4 milioni l’anno passato.

Le tempistiche

«La consegna dei bagagli in partenza — dal banco check-in al nastro trasportatore — da parte del nostro “Baggage handling system” (il sistema di gestione, ndr) dura meno di 8 minuti per i voli internazionali nel Terminal 1», calcola Wakabayashi. Quanto alle valige in arrivo — prosegue — «il tempo medio di consegna dipende da quelli previsti da ciascuna società di assistenza a terra». Nel 2023 lo scalo ha registrato 23,35 milioni di passeggeri.

Il dato mondiale

Gli ultimi dati sui bagagli «disguidati» — che in gergo indica gli effetti personali riconsegnati in ritardo, danneggiati, smarriti o rubati — risalgono al 2022: secondo il «Baggage It Insights» di Sita nel mondo ce ne sono stati 26 milioni, quasi 8 trolley ogni mille viaggiatori. Dal 2007 — primo anno di contabilità fornito dalla società specializzata — al 2022 a fronte di 50,3 miliardi di passeggeri i bagagli «problematici» sono stati 402,3 milioni.

Il record dell’aeroporto giapponese progettato da Renzo Piano: nessun bagaglio perso in 30 anni

L’isola artificiale che ospita l’aeroporto di Kansai

La struttura

L’aeroporto internazionale di Kansai si trova su un’isola artificiale nella baia di Osaka. È diventato da subito uno degli hub internazionali del Giappone. Nel 2024 — secondo i dati forniti al Corriere dalla piattaforma specializzata Cirium — sono stati messi in vendita 35,6 milioni di posti sui voli da/per lo scalo nipponico. Le aviolinee principali sono Peach, low cost del gruppo All Nippon Airways (Ana), la stessa Ana e Cathay Pacific.

La notorietà internazionale

È anche l’aeroporto diventato famoso, negli ultimi anni, dov’è scappato dal Giappone, nel dicembre 2019, Carlos Ghosn: in quel periodo l’ex ceo di Renault e Nissan era agli arresti domiciliari a Tokyo con l’accusa di aver nascosto al fisco decine di milioni di euro di guadagni. Il manager, nascosto in un grande baule di metallo, è salito su un jet, «bucando» i controlli perché per i voli privati la scansione a raggi X delle valigie non è obbligatoria. Da lì è atterrato a Istanbul, quindi è andato a Beirut, Libano.

lberberi@corriere.it

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